Situazione patrimoniale dei Consiglieri, la controreplica di Mortellaro

«Il Sindaco se ne lava le mani»

sabato 22 agosto 2015 14.12
Controreplica del professor Isidoro Davide Mortellaro alla maggioranza a Palazzo di Città sulla questione relativa alla mancata pubblicazione della situazione patrimoniale di alcuni Consiglieri Comunali.

Dopo che Giovinazzo Città del Sole aveva voluto chiarire la posizione del suo capogruppo con un comunicato apparso sul nostro portale un paio di giorni fa, il professore è tornato a scriverci. Questa volta prenderemo un estratto della sua lunga missiva, visibile sul suo profilo Facebook.

Secondo Mortellaro «il Sindaco ha preferito non rispondere al quesito sul mancato rispetto delle regole della trasparenza da parte del capogruppo di Città del Sole. Declinando ogni responsabilità - lui massimo responsabile politico - ha passato l'incombenza al gruppo consiliare. Come Ponzio Pilato se ne è lavato le mani. E il gruppo ha prodotto una toppa peggiore del buco. Ha ammesso la mancanza del capogruppo, provando però a coinvolgere anche consiglieri dell'opposizione. Ad un controllo più puntuale, nessun consigliere dell'opposizione manca all'appello. Hanno tutti presentato - continua la missiva - la documentazione o autocertificazioni per le quali alcuni sottoscrivono situazioni patrimoniali negative. La sorpresa invece, su cui i consiglieri di Città del Sole svicolano, è che a mancare all'appello sono addirittura il Presidente dell'assise cittadina e il più ciarliero dei Consiglieri comunali».

Poi l'attacco: «Il bello è che i Consiglieri parlano di "disguido". Un disguido lungo otto mesi (quasi una gravidanza), stando alle date per cui tutti sembrano aver presentato le dichiarazioni tra il novembre 2014 e il gennaio 2015? Naturalmente non si parla di sanzioni. Splendido, eh? Per i comuni mortali - osserva Mortellaro - multa, sovrappiù e interessi per mancato e ritardato pagamento».

Il docente universitario precisa poi qualcosa sulla sua prima missiva: «Meglio stendere un velo pietoso su contumelie e illazioni. Non sulle frasi distorte. Io non ho mai parlato di "Amministrazione di minuscola cifra umana, civile e politica". La mia frase testuale è stata ed è: "L'insulto, la delazione, la chiamata in ballo persino dei morti, fanno solo ribrezzo. Rivelano una minuscola cifra umana e civile, prima ancora che politica". C'è qualcuno che apprezza "insulto, delazione ecc."?».

Ad Isidoro Mortellaro, poi, non sono andate giù alcune considerazione apparse su popolari social network, riguardo la sua persona: «C'è chi si è rivolto a me con parole come "Barone ... capitalista ... professore" - scrive - . Solo l'ultima è buona. Sono figlio orgogliosissimo di genitori che hanno saputo fare della loro quinta elementare molto più di un dottorato, master o simili. Quando mio padre ci ha lasciato troppo, troppo presto, assieme a mamma e ai miei fratelli ci siamo rimboccati le maniche per andare avanti. E così mi sono laureato, col massimo dei voti e senza mai pagare una lira di tasse, per merito. Vivo da sempre in separazione di beni. E da tempo non sono più nemmeno un proletario ("proletario: colui che nella Roma antica veniva censito solo per il possesso della prole").

I mei figli, diventando maggiorenni - prosegue ironico - mi hanno privato anche di questa qualifica. Oops, l'automobile!!! La disgrazia di possedere auto oggi abilita alla qualifica di "capitalista"? Per il resto - continua la missiva divenuta post su Facebook -, per quanto ho scritto o fatto negli ultimi venti, trenta o quarant'anni, a Giovinazzo o su organi nazionali, esistono in Università e al Ministero vari miei curricula, in vari formati e lingue. C'è anche l'archivio comunale, dov'è documentata un'ampia attività politica, con battaglie a viso aperto, sempre con firma e faccia, contro le magagne della discarica, del piano regolatore, della speculazione edilizia fuori e dentro le AFP, del milione estorto agli operai, e della lotta per conservare le AFP nella strumentazione pubblica, per non far perdere salario e pensione ai dipendenti».

Poi la chiosa relativa alla intricata vicenda della zona artigianale D1.1 ed al suo relativo procedimento penale: «È dal 3 agosto - dalla pubblicazione delle motivazioni della sentenza - che dal Palazzo si promette (o minaccia) un comunicato. Non ve ne è ancora traccia. Eppure lì in quel quartiere stanno centinaia di famiglie cui brucia la terra sotto i piedi. E tiratelo fuori questo comunicato! Vediamo se e cosa saprete spiegare di quelle 300 pagine: soprattutto agli abitanti del quartiere. Spiegate cosa avete fatto per risolvere quel bubbone. Che non siete accecati da strumentalizzazione e odio politici - sparsi a piene mani in ogni vostro post su Facebook - e che non c'è il rischio che li scaricherete infine su quei cittadini».

All'Amministrazione la possibilità di un'ultima controreplica da parte della nostra redazione.