Si scrive tradizione, si legge solidarietà

Inaugurata ieri sera la mostra di presepi Aiap. Tanti visitatori nelle sale dell'IVE

domenica 9 dicembre 2018 4.01
A cura di Gianluca Battista
È stata inaugurata ieri sera, nelle sale dell'Istituto Vittorio Emanuele II, la mostra di presepi artistici "Il presepio modello di accoglienza", curata dall'Aiap Giovinazzo. Presenti alla cerimonia il Delegato metropolitano alla struttura, Nicola De Matteo, ed il Sindaco, Tommaso Depalma.

La benedizione è stata impartita da don Pietro Rubini, parroco di San Domenico, che ha ricordato, grazie all'opera post-moderna di Giuseppe Piperis (una Natività allestita in ferro all'interno di una serratura), l'importanza di aprirsi al Signore. Nel giorno dell'Immacolata era opportuno rammentare come Maria si sia lasciata travolgere dall'amore di Dio, ha lasciato che Egli scardinasse le sue resistenze.

Per Nicola De Matteo la mostra è molto più di una semplice collezione di opere artistiche, ma è l'essenza stessa della tradizione, con il Dolmen di San Silvestro che nella Sala Marano è rappresentato in scala in ogni dettaglio ed è scenografia perfetta per la nascita di Colui che ha cambiato le sorti del mondo. Un'opera collettiva che rappresenta benissimo uno dei simboli della città, troppo spesso dimenticato, ma primo fulcro di civiltà a Giovinazzo.

Tommaso Depalma ha invece sottolineato l'impagabile lavoro degli Amici del Presepio, associazione che quotidianamente, all'interno del laboratorio nella Cittadella della Cultura, tiene viva la straordinaria tradizione dell'arte presepiale e della lavorazione della terracotta. La stessa tecnica che ha permesso di realizzare il presepe ambientato nel Dolmen e che pazientemente gli associati stanno cercando di trasmettere alle giovani generazioni, anche con pregevoli progetti estivi raccontati dalla nostra redazione.

L'associazione guidata dal presidente Angelo Sterlacci è anche quest'anno impegnata a sostenere un ambizioso ma importantissimo progetto solidale. Si tratta dell'acquisto di un lettino di rianimazione di tecnologia avanzata destinato al reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale Di Venere di Bari. L'Aiap intende sostenere l'associazione BIMBinTIN Onlus , formata da genitori che hanno vissuto il dramma dei propri piccoli ricoverati in quel reparto. In Italia esistono due soli lettini di questo tipo (a Roma e Firenze) e Bari sarebbe la prima città meridionale ad avere un simile fondamentale supporto medico.

«Facciamo tutti la nostra parte», ha sottolineato il primo cittadino, appello al quale ci uniamo: si può donare liberamente visitando la mostra e le info sono disponibili sulla pagina Facebook della Onlus.

Ieri sera primissimo atto, alla presenza di tanti visitatori, che hanno potuto ammirare anche le opere di Angelo Raco, di altri presepisti giovinazzesi e di quelli provenienti da tutta la Città Metropolitana e dalla provincia Bat. Nel nostro focus il dettaglio della grande opera collettiva ambientata nel Dolmen di San Silvestro. La mostra resterà aperta ogni sera dalle 18.30 alle 21.00 fino al 6 gennaio 2019. Si scrive tradizione, ma se ci riflettete si legge solidarietà.

LA NATIVITÀ NEL DOLMEN
L'unione di intenti dei soci Aiap Giovinazzo ha permesso la realizzazione di un'opera che ha poco a che fare con l'artigianato, sebbene di alto livello, ma è decisamente un'opera artistica. Si tratta della riproposizione della Natività ambientata all'interno del Dolmen di San Silvestro la cui area è stata riprodotta perfettamente in scala minore. La scena rappresentata è quella di un villaggio rurale ai primi del ventesimo secolo, tanto che l'opera ha assunto il nome di "Natale nel Dolmen tra cultura e tradizione". Vengono riproposti nel quadro scenico i mestieri di cento anni fa di un villaggio agricolo, riproponendo quello che potrebbe essere stato un quadretto verosimile di quanto accadeva attorno alla tomba risalente al Neolitico.
Lo sforzo degli associati Aiap è partito ad inizio 2018, per proseguire senza sosta anche in estate. Molti dei materiali utilizzati sono riciclati ed il gioco di luci e suoni creato in Sala Marano rappresenta perfettamente l'alternanza di giorno e notte.