Si rinnova l'antico rito degli altarini devozionali di San Giuseppe
In tutta la città preghiera, fede e tradizione grazie ai privati
lunedì 19 marzo 2018
06.00
Se si dovesse perdere nel tempo, sarebbe un vero peccato, un affronto al buon senso. La tradizione popolare degli altarini devozionali in onore di San Giuseppe si rinnoverà anche quest'anno a Giovinazzo.
Già nel fine settimana, molti privati ed alcune associazioni, tra cui l'Anffas, hanno iniziato ad allestirli per renderli bellissimi. Stasera, poi, i giovinazzesi faranno visita a ciascun altarino, fermandosi in preghiera per un momento di riflessione comune.
Le parrocchie, inoltre, concluderanno le loro novene in onore del padre terreno del Dio fattosi uomo, l'uomo che credette senza vedere, obbediente servo del Signore, marito esemplare di Maria, la Vergine e Madre.
Soprattutto gli anziani sentono molto questa Solennità e cercano di viverla aggregando interi quartieri, in case private o in garage aperti a tutti. Prima il rosario, recitato esattamente come si faceva tantissimi anni fa, e poi la rituale distribuzione dei taralli fatti in casa e del pane a treccia, a suggellare una serata che fa da apripista alle celebrazioni pasquali ormai imminenti.
Noi proveremo a raccontarvi, attraverso le foto che vi proporremo domani, quel che accadrà pressoché in ogni quartiere della città, come già avevamo fatto negli anni scorsi. Il nostro intento sarà di far respirare quell'atmosfera soprattutto a chi non potrà partecipare a questo antico rito collettivo, perché lontano, impegnato per lavoro o impossibilitato per ragioni fisiche.
Già nel fine settimana, molti privati ed alcune associazioni, tra cui l'Anffas, hanno iniziato ad allestirli per renderli bellissimi. Stasera, poi, i giovinazzesi faranno visita a ciascun altarino, fermandosi in preghiera per un momento di riflessione comune.
Le parrocchie, inoltre, concluderanno le loro novene in onore del padre terreno del Dio fattosi uomo, l'uomo che credette senza vedere, obbediente servo del Signore, marito esemplare di Maria, la Vergine e Madre.
Soprattutto gli anziani sentono molto questa Solennità e cercano di viverla aggregando interi quartieri, in case private o in garage aperti a tutti. Prima il rosario, recitato esattamente come si faceva tantissimi anni fa, e poi la rituale distribuzione dei taralli fatti in casa e del pane a treccia, a suggellare una serata che fa da apripista alle celebrazioni pasquali ormai imminenti.
Noi proveremo a raccontarvi, attraverso le foto che vi proporremo domani, quel che accadrà pressoché in ogni quartiere della città, come già avevamo fatto negli anni scorsi. Il nostro intento sarà di far respirare quell'atmosfera soprattutto a chi non potrà partecipare a questo antico rito collettivo, perché lontano, impegnato per lavoro o impossibilitato per ragioni fisiche.