Shock in contrada Pappalettere: il nostro reportage fotografico
Rifiuti di ogni genere scaricati e a volte dati alle fiamme. Gli agricoltori sull'orlo di una crisi di nervi. Ma nessuno fa niente
martedì 7 gennaio 2020
In seguito all'ennesima disperata segnalazione di diversi agricoltori e cittadini, torniamo ad occuparci dello stato di degrado di una delle zone più frequentate dell'agro giovinazzese.
Contrada Pappalettere, nel tratto adiacente alla carreggiata Sud della statale 16 bis, si presenta, senza usare giri di parole, come un immondezzaio, una distesa di rifiuti di ogni tipo che giacciono sui terreni delle campagne di agricoltori giovinazzesi, deturpando l'ambiente ed ostacolando l'attività contadina, ma soprattutto mettendo a repentaglio la salute di chi lavora la terra e di chi consuma i prodotti.
Già sorprende lo spettacolo pietoso che si mostra durante tutto il tragitto per arrivarvi, dove non è trascurabile il numero di pneumatici, divani ed elettrodomestici lasciati sotto gli alberi.
Poi, una volta arrivati, impressionante è il colpo d'occhio. Sorprende la concentrazione di rifiuti, abbandonati a mucchi qua e là, che occupano i terreni e fanno pensare che quel tratto sia stato scelto appositamente da qualcuno per farvi una discarica (certamente pagato da altri soggetti).
Si trovano prima lastroni di vetro, alcuni ridotti in frantumi, materiali in gomma e plastica, poi un frigorifero e sedie in plastica rotte, involucri di monitor di televisori e, lungo tutta la parte sottostante la piazzola di sosta, una coltre di bottiglie di vetro, sicuramente lanciate dal finestrino di auto transitanti o da automobilisti che si fermano proprio in quel punto della statale.
Inevitabile ed indispensabile è provare disgusto, oltre che profondo dispiacere, facendo appello a quel senso di civiltà che deve pervadere ogni cittadino. Quella civiltà che ha portato gli agricoltori della zona a segnalare prontamente e continuamente questa inaccettabile situazione per far rimuovere i rifiuti, pericolosissimi per le sostanze rilasciate che potrebbero compromettere le coltivazioni (non troppo tempo fa ennesimo rogo serale con invasione della carreggiata sud). Ed è ancora più inaccettabile il fatto che, dopo averli fatti rimuovere, qualcuno provveda nuovamente e regolarmente a lasciare altri "ricordini" nello stesso punto.
I contadini sono stanchi di assistere, inermi, allo sfregio sistematico dei propri appezzamenti di terra e chiedono che si monitori (Polizia Locale e soprattutto Guardie Campestri) con più serietà contrada Pappalettere e tutto l'agro, pur consapevoli che beccare i furbetti sia compito arduo, anche e soprattutto per l'estensione del territorio rurale.
Nelle nostre foto è documentata una situazione al collasso di cui qualcuno dovrà farsi carico sia per ciò che attiene la prevenzione, sia (in particolar modo) per quel che riguarda una durissima repressione.
Una piccola emergenza ambientale è già in atto in varie zone, con gli appelli delle istituzioni caduti nel vuoto e l'azione repressiva da esse messa in essere troppo blanda. Questa è cronaca quotidiana, non un caso isolato. Così Giovinazzo ed il Sud Italia muoiono ogni giorno un po' alla volta.
Contrada Pappalettere, nel tratto adiacente alla carreggiata Sud della statale 16 bis, si presenta, senza usare giri di parole, come un immondezzaio, una distesa di rifiuti di ogni tipo che giacciono sui terreni delle campagne di agricoltori giovinazzesi, deturpando l'ambiente ed ostacolando l'attività contadina, ma soprattutto mettendo a repentaglio la salute di chi lavora la terra e di chi consuma i prodotti.
Già sorprende lo spettacolo pietoso che si mostra durante tutto il tragitto per arrivarvi, dove non è trascurabile il numero di pneumatici, divani ed elettrodomestici lasciati sotto gli alberi.
Poi, una volta arrivati, impressionante è il colpo d'occhio. Sorprende la concentrazione di rifiuti, abbandonati a mucchi qua e là, che occupano i terreni e fanno pensare che quel tratto sia stato scelto appositamente da qualcuno per farvi una discarica (certamente pagato da altri soggetti).
Si trovano prima lastroni di vetro, alcuni ridotti in frantumi, materiali in gomma e plastica, poi un frigorifero e sedie in plastica rotte, involucri di monitor di televisori e, lungo tutta la parte sottostante la piazzola di sosta, una coltre di bottiglie di vetro, sicuramente lanciate dal finestrino di auto transitanti o da automobilisti che si fermano proprio in quel punto della statale.
Inevitabile ed indispensabile è provare disgusto, oltre che profondo dispiacere, facendo appello a quel senso di civiltà che deve pervadere ogni cittadino. Quella civiltà che ha portato gli agricoltori della zona a segnalare prontamente e continuamente questa inaccettabile situazione per far rimuovere i rifiuti, pericolosissimi per le sostanze rilasciate che potrebbero compromettere le coltivazioni (non troppo tempo fa ennesimo rogo serale con invasione della carreggiata sud). Ed è ancora più inaccettabile il fatto che, dopo averli fatti rimuovere, qualcuno provveda nuovamente e regolarmente a lasciare altri "ricordini" nello stesso punto.
I contadini sono stanchi di assistere, inermi, allo sfregio sistematico dei propri appezzamenti di terra e chiedono che si monitori (Polizia Locale e soprattutto Guardie Campestri) con più serietà contrada Pappalettere e tutto l'agro, pur consapevoli che beccare i furbetti sia compito arduo, anche e soprattutto per l'estensione del territorio rurale.
Nelle nostre foto è documentata una situazione al collasso di cui qualcuno dovrà farsi carico sia per ciò che attiene la prevenzione, sia (in particolar modo) per quel che riguarda una durissima repressione.
Una piccola emergenza ambientale è già in atto in varie zone, con gli appelli delle istituzioni caduti nel vuoto e l'azione repressiva da esse messa in essere troppo blanda. Questa è cronaca quotidiana, non un caso isolato. Così Giovinazzo ed il Sud Italia muoiono ogni giorno un po' alla volta.