Sezione Primavera e asili nido, il consigliere Nando Depalo interroga l'amministrazione comunale
Sollecito: «Ammessi con riserva a graduatoria dopo candidatura per nido per 2 milioni e 400mila euro»
sabato 1 ottobre 2022
Interrogazione del consigliere Nando Depalo, durante la seduta della massima assise cittadina convocata dal presidente Francesco Cervone per la serata di ieri, 30 settembre.
L'esponente di Sinistra Italiana ha chiesto formalmente informazioni sulla Sezione Primavera, la particolare sezione destinata ai bimbi dagli 0 ai 3 anni. «Gli eventi bellici tra Russia e Ucraina - scrive il consigliere di opposizione - stanno inesorabilmente mutando le condizioni economiche e sociali delle famiglie italiane. Non c'è una presenza sufficiente sul territorio di complessi atti all'assistenza per bambini non ancora in età scolare. Negli ultimi anni a causa della pandemia da Covid-19 sono sensibilmente diminuite le possibilità di socializzazione anche dei bambini non ancora in età scolare».
Per questi motivi Depalo ha interrogato la Giunta comunale su un tema e cioè se ci siano «i presupposti e le possibilità economiche per poter attivare per l'anno scolastico 2022/2023 il servizio di Sezione Primavera».
L'INTERVENTO INTEGRALE DEL CONSIGLIERE DEPALO
«Le Sezioni Primavera accolgono i bambini che compiono i 24 mesi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento. La sezione primavera è pubblica e funziona con tre tipi di investimenti provenienti da Ministero dell'Istruzione, Regione Puglia e Comune.
Da due anni a Giovinazzo questo servizio non funziona, supponiamo a causa della Pandemia da Covid, mentre in alcuni comuni della Puglia, nonostante tutto, il servizio è stato attivato, ed è un peccato aver perso questa eccellenza che faceva onore al nostro paese in quanto la sezione primavera è l'unico servizio socio educativo pubblico sul territorio per i bambini di 2 anni, mentre continua ad essere totalmente assente qualsiasi servizio pubblico per i bambini compresi tra i 3 mesi e i 2 anni, come ad esempio una asilo nido comunale.
In realtà il territorio giovinazzese offre delle soluzioni grazie all'iniziativa dei privati, ma queste strutture non riescono a soddisfare tutte le richieste, soprattutto di quelle famiglie che avrebbero diritto a usufruire di tariffe agevolate o di ottenere l'esenzione completa. A sostegno di quanto affermo informo questa assemblea che a febbraio 2021 le strutture private convenzionate con la regione Puglia, presso le quali si può usufruire di tariffe agevolate, avevano già esaurito le iscrizioni per l'anno 2022. Si può facilmente immaginare, dunque, quante famiglie siano rimaste escluse. Non è un segreto, infatti, che sulla fruizione dei servizi educativi per la fascia della prima infanzia pesi un vincolo di natura economica, perché il costo di tali servizi non è affatto irrisorio e può diventare del tutto insostenibile per le famiglie a basso reddito e a rischio di povertà. Se ne deduce quindi che proprio i bambini che dovrebbero beneficiare di maggiori opportunità educative, perché a rischio di isolamento e di esclusione sociale, sono invece quelli che paradossalmente restano tagliati fuori da questo sistema.
Naturalmente siamo consapevoli che tali vicende siano molto complesse e che coinvolgano gli enti sovracomunali, ma allo stesso tempo vogliamo evidenziare che i servizi educativi pubblici per l'infanzia sono una necessità poiché svolgono un ruolo fondamentale all'interno di una società profondamente cambiata sia a livello comunale che a livello nazionale. Basti pensare che il tasso di iscrizione agli asili nido, in Italia, nell'arco di poco più di un decennio è cresciuto in maniera sensibile. Se diamo uno sguardo ai dati Istat (Il rapporto: Stato dell'arte, criticità e sviluppi del sistema educativo integrativo 0-6 anni, Giugno 2020) ci rendiamo conto che dal 2008 al 2019 la percentuale di bambini tra i 3 e i 36 mesi che frequentano i nidi è passata dal 17,7% al 29,6% nonostante siano diminuiti di quasi 250mila unità il numero dei nati in quella fascia di età. In buona sostanza le iscrizioni ai nidi sono cresciute nonostante il calo delle nascite. L'utilizzo degli asili nido quindi si va diffondendo moltissimo.
Per quanto riguarda l'ambito lavorativo delle famiglie di provenienza di questi bambini, si tratta per circa il 60% di genitori cosiddetti "dual earner", cioè entrambi lavoratori, mentre per il 25% si tratta di coppie in cui lavora un solo genitore. Nel caso di genitori entrambi lavoratori, inoltre, l'utilizzo del nido è molto precoce (l'80% dei bambini ha infatti meno di 24 mesi).
La caratterizzazione principale del nido, come strumento di conciliazione tra vita lavorativa e attività di cura delle famiglie, ha quindi delle ragioni strutturali. Col tempo, inoltre, viene sempre più riconosciuta l'importante funzione pedagogica e la valenza positiva sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale del bambino che hanno i nidi e i servizi integrativi, con benefici che si manifestano nell'arco dell'intera vita scolastica e lavorativa. La consapevolezza della funzione di stimolo alla socializzazione e all'apprendimento dei servizi per la prima infanzia a elevati standard di qualità, inizialmente limitata alla comunità scientifica e pedagogica nazionale e internazionale, si sta quindi trasferendo in misura crescente nel background culturale delle famiglie, indipendentemente dalla loro classe socioeconomica.
Oggi, invece, l'unico welfare, l'assistenza e il benessere per i nostri figli, è rappresentata dai nonni che si sostituiscono a una serie di servizi che il nostro territorio non può garantire. Chi, purtroppo, non ha la fortuna di poter contare sull'aiuto dei famigliari, ha un'unica soluzione: avvalersi a pagamento di una baby-sitter.
Diamo la colpa del calo delle nascite al fatto che facciamo figli tardi o che non vogliamo farne proprio, (apro una piccola parentesi, le ripercussioni sono già in atto, infatti questa è una delle cause che vediamo già in quello che accade nelle nostre scuole e in particolare nello storico istituto superiore di Giovinazzo, dove il calo degli iscritti ogni anno è inesorabile e mette a repentaglio la sua sopravvivenza). Dicevo diamo la colpa alle nostre abitudini in tema di figli ma dovremmo riflettere su quanto sia necessario garantire alcuni servizi sociali perché facciano da sostegno alla crescita demografica e diventino fiore all'occhiello di una comunità.
La mia sig. Sindaco non è un'interrogazione, ma una prova di attenzione verso le famiglie in cui si lavora in due, o nelle quali i nonni non posso essere sempre disponibili per i nipotini, o per quelle neo-famiglie che vedono la possibilità di avere un figlio come un miraggio perché la paura è "come farò quando riprendo a lavorare?". Perché queste sono le realtà lavorative nel nostro circondario, dove la stragrande maggioranza della forza lavoro è fatta da mamme e papà a cui manca un aiuto e un supporto concreto da parte di tutti gli enti amministrativi. Concludo augurandomi di ricevere buone notizie in merito all'attivazione, il più presto possibile, della sezione primavera, ma soprattutto ci piacerebbe sapere che la vostra amministrazione metterà tra le proprie priorità quella di fornire servizi ai bambini».
LA RISPOSTA DEL SINDACO SOLLECITO
A rispondergli in Aula "Pignatelli" è stato lo stesso sindaco, Michele Sollecito, che detiene anche la delega alle Politiche Educative.
«L'intervento - ha spiegato - è esatto, la Sezione Primavera è stata sospesa per via della pandemia. Essa fa capo all'I.C. "Bosco- Buonarroti". Voglio sottolineare come noi ci siamo attivati sin dal varo del sistema integrato 06, che ritrovate nel nostro piano amministrativo per chiedere risorse per ottenere il necessario per avviare questi servizi. Il 13 settembre scorso - ha continuato Sollecito - ci siamo premurati di scrivere alla scuola in questione e di sollecitare la partenza del servizio, poiché i fondi ci sono. Il nostro auspicio - ha concluso Sollecito rivolgendosi a Depalo - è infatti che i corsi partano da settembre e non a gennaio, quando verosimilmente le famiglie si sono già organizzate. Siamo perfettamente in linea con le vostre richieste e penso che a giorni la scuola pubblicherà il bando.
Per quel che riguarda gli asili nido - ha quindi spiegato Sollecito - la buona notizia è che il PNRR ha stanziato fondi e noi siamo tra i pochi comuni che ha presentato domanda per realizzare un asilo nido comunale nella zona a Ponente, nella 167, e siamo stati ammessi con riserva per l'importo richiesto di 2 milioni e 400mila euro. Abbiamo già risposto al Ministero sulle riserve, facili peraltro da sciogliere, ed attendiamo il decreto ministeriale di assegnazione dei fondi. Sarebbe il primo edificio di questo tipo che nasce ex novo», ha quindi concluso Sollecito.
L'esponente di Sinistra Italiana ha chiesto formalmente informazioni sulla Sezione Primavera, la particolare sezione destinata ai bimbi dagli 0 ai 3 anni. «Gli eventi bellici tra Russia e Ucraina - scrive il consigliere di opposizione - stanno inesorabilmente mutando le condizioni economiche e sociali delle famiglie italiane. Non c'è una presenza sufficiente sul territorio di complessi atti all'assistenza per bambini non ancora in età scolare. Negli ultimi anni a causa della pandemia da Covid-19 sono sensibilmente diminuite le possibilità di socializzazione anche dei bambini non ancora in età scolare».
Per questi motivi Depalo ha interrogato la Giunta comunale su un tema e cioè se ci siano «i presupposti e le possibilità economiche per poter attivare per l'anno scolastico 2022/2023 il servizio di Sezione Primavera».
L'INTERVENTO INTEGRALE DEL CONSIGLIERE DEPALO
«Le Sezioni Primavera accolgono i bambini che compiono i 24 mesi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento. La sezione primavera è pubblica e funziona con tre tipi di investimenti provenienti da Ministero dell'Istruzione, Regione Puglia e Comune.
Da due anni a Giovinazzo questo servizio non funziona, supponiamo a causa della Pandemia da Covid, mentre in alcuni comuni della Puglia, nonostante tutto, il servizio è stato attivato, ed è un peccato aver perso questa eccellenza che faceva onore al nostro paese in quanto la sezione primavera è l'unico servizio socio educativo pubblico sul territorio per i bambini di 2 anni, mentre continua ad essere totalmente assente qualsiasi servizio pubblico per i bambini compresi tra i 3 mesi e i 2 anni, come ad esempio una asilo nido comunale.
In realtà il territorio giovinazzese offre delle soluzioni grazie all'iniziativa dei privati, ma queste strutture non riescono a soddisfare tutte le richieste, soprattutto di quelle famiglie che avrebbero diritto a usufruire di tariffe agevolate o di ottenere l'esenzione completa. A sostegno di quanto affermo informo questa assemblea che a febbraio 2021 le strutture private convenzionate con la regione Puglia, presso le quali si può usufruire di tariffe agevolate, avevano già esaurito le iscrizioni per l'anno 2022. Si può facilmente immaginare, dunque, quante famiglie siano rimaste escluse. Non è un segreto, infatti, che sulla fruizione dei servizi educativi per la fascia della prima infanzia pesi un vincolo di natura economica, perché il costo di tali servizi non è affatto irrisorio e può diventare del tutto insostenibile per le famiglie a basso reddito e a rischio di povertà. Se ne deduce quindi che proprio i bambini che dovrebbero beneficiare di maggiori opportunità educative, perché a rischio di isolamento e di esclusione sociale, sono invece quelli che paradossalmente restano tagliati fuori da questo sistema.
Naturalmente siamo consapevoli che tali vicende siano molto complesse e che coinvolgano gli enti sovracomunali, ma allo stesso tempo vogliamo evidenziare che i servizi educativi pubblici per l'infanzia sono una necessità poiché svolgono un ruolo fondamentale all'interno di una società profondamente cambiata sia a livello comunale che a livello nazionale. Basti pensare che il tasso di iscrizione agli asili nido, in Italia, nell'arco di poco più di un decennio è cresciuto in maniera sensibile. Se diamo uno sguardo ai dati Istat (Il rapporto: Stato dell'arte, criticità e sviluppi del sistema educativo integrativo 0-6 anni, Giugno 2020) ci rendiamo conto che dal 2008 al 2019 la percentuale di bambini tra i 3 e i 36 mesi che frequentano i nidi è passata dal 17,7% al 29,6% nonostante siano diminuiti di quasi 250mila unità il numero dei nati in quella fascia di età. In buona sostanza le iscrizioni ai nidi sono cresciute nonostante il calo delle nascite. L'utilizzo degli asili nido quindi si va diffondendo moltissimo.
Per quanto riguarda l'ambito lavorativo delle famiglie di provenienza di questi bambini, si tratta per circa il 60% di genitori cosiddetti "dual earner", cioè entrambi lavoratori, mentre per il 25% si tratta di coppie in cui lavora un solo genitore. Nel caso di genitori entrambi lavoratori, inoltre, l'utilizzo del nido è molto precoce (l'80% dei bambini ha infatti meno di 24 mesi).
La caratterizzazione principale del nido, come strumento di conciliazione tra vita lavorativa e attività di cura delle famiglie, ha quindi delle ragioni strutturali. Col tempo, inoltre, viene sempre più riconosciuta l'importante funzione pedagogica e la valenza positiva sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale del bambino che hanno i nidi e i servizi integrativi, con benefici che si manifestano nell'arco dell'intera vita scolastica e lavorativa. La consapevolezza della funzione di stimolo alla socializzazione e all'apprendimento dei servizi per la prima infanzia a elevati standard di qualità, inizialmente limitata alla comunità scientifica e pedagogica nazionale e internazionale, si sta quindi trasferendo in misura crescente nel background culturale delle famiglie, indipendentemente dalla loro classe socioeconomica.
Oggi, invece, l'unico welfare, l'assistenza e il benessere per i nostri figli, è rappresentata dai nonni che si sostituiscono a una serie di servizi che il nostro territorio non può garantire. Chi, purtroppo, non ha la fortuna di poter contare sull'aiuto dei famigliari, ha un'unica soluzione: avvalersi a pagamento di una baby-sitter.
Diamo la colpa del calo delle nascite al fatto che facciamo figli tardi o che non vogliamo farne proprio, (apro una piccola parentesi, le ripercussioni sono già in atto, infatti questa è una delle cause che vediamo già in quello che accade nelle nostre scuole e in particolare nello storico istituto superiore di Giovinazzo, dove il calo degli iscritti ogni anno è inesorabile e mette a repentaglio la sua sopravvivenza). Dicevo diamo la colpa alle nostre abitudini in tema di figli ma dovremmo riflettere su quanto sia necessario garantire alcuni servizi sociali perché facciano da sostegno alla crescita demografica e diventino fiore all'occhiello di una comunità.
La mia sig. Sindaco non è un'interrogazione, ma una prova di attenzione verso le famiglie in cui si lavora in due, o nelle quali i nonni non posso essere sempre disponibili per i nipotini, o per quelle neo-famiglie che vedono la possibilità di avere un figlio come un miraggio perché la paura è "come farò quando riprendo a lavorare?". Perché queste sono le realtà lavorative nel nostro circondario, dove la stragrande maggioranza della forza lavoro è fatta da mamme e papà a cui manca un aiuto e un supporto concreto da parte di tutti gli enti amministrativi. Concludo augurandomi di ricevere buone notizie in merito all'attivazione, il più presto possibile, della sezione primavera, ma soprattutto ci piacerebbe sapere che la vostra amministrazione metterà tra le proprie priorità quella di fornire servizi ai bambini».
LA RISPOSTA DEL SINDACO SOLLECITO
A rispondergli in Aula "Pignatelli" è stato lo stesso sindaco, Michele Sollecito, che detiene anche la delega alle Politiche Educative.
«L'intervento - ha spiegato - è esatto, la Sezione Primavera è stata sospesa per via della pandemia. Essa fa capo all'I.C. "Bosco- Buonarroti". Voglio sottolineare come noi ci siamo attivati sin dal varo del sistema integrato 06, che ritrovate nel nostro piano amministrativo per chiedere risorse per ottenere il necessario per avviare questi servizi. Il 13 settembre scorso - ha continuato Sollecito - ci siamo premurati di scrivere alla scuola in questione e di sollecitare la partenza del servizio, poiché i fondi ci sono. Il nostro auspicio - ha concluso Sollecito rivolgendosi a Depalo - è infatti che i corsi partano da settembre e non a gennaio, quando verosimilmente le famiglie si sono già organizzate. Siamo perfettamente in linea con le vostre richieste e penso che a giorni la scuola pubblicherà il bando.
Per quel che riguarda gli asili nido - ha quindi spiegato Sollecito - la buona notizia è che il PNRR ha stanziato fondi e noi siamo tra i pochi comuni che ha presentato domanda per realizzare un asilo nido comunale nella zona a Ponente, nella 167, e siamo stati ammessi con riserva per l'importo richiesto di 2 milioni e 400mila euro. Abbiamo già risposto al Ministero sulle riserve, facili peraltro da sciogliere, ed attendiamo il decreto ministeriale di assegnazione dei fondi. Sarebbe il primo edificio di questo tipo che nasce ex novo», ha quindi concluso Sollecito.