Sequestro droga a Giovinazzo, PVA: «Una pessima notizia»

La nota del partito di opposizione riaccende i riflettori su un problema ben più ampio

domenica 23 giugno 2024 16.47
A cura di Gianluca Battista
«Una pessima notizia per tutti noi, l'ennesima: la droga a Giovinazzo circola a chili! Se ne aveva il sospetto, ora anche le prove.
L'amministrazione comunale nelle parole del Sindaco ha comprensibilmente scelto di evidenziare la soddisfazione per la brillante azione di polizia che ha portato al sequestro di tutta questa droga. Ma prima che soddisfazione, la notizia suscita piuttosto sgomento e preoccupazione, per un problema che ora viene a confermarsi grave e radicato più di quanto temuto».


È perplessa PrimaVera Alternativa dopo la notizia di un maxi-sequestro di droga a Giovinazzo, in pieno centro storico, teoricamente salotto buono della città. Inquieta il quantitativo di droga sintetica custodita in un immobile, ma soprattutto per PrimaVera Alternativa, i flussi criminali correrebbero paralleli ad un turismo troppo di massa e ad una movida che in talune giornate appare senza controllo. Dove ci sono giovani e c'è movimento, c'è droga e quindi affari lucrosi per i clan, è in sintesi il pensiero.

«Alla luce di questo dato inquietante - scrivono ancora da PVA - ci si interroga quanto possano servire i buoni propositi declinati al futuro, e quanto invece serve fare perché il fenomeno criminale non venga in qualsiasi modo alimentato e si radichi ulteriormente. È d'obbligo interrogarsi se le scelte finora operate dell'amministrazione, le facili concessioni, le deroghe, persino la modifica dei regolamenti imposta alla città a colpi di maggioranza, vadano nel senso di frenare il fenomeno e non piuttosto nel verso opposto.
La formazione in questi giorni di un "Comitato cittadino in difesa di Giovinazzo"
- concludono dall'opposizione - è un altro segnale inequivocabile della esistenza in città di un problema serio e sentito, per cui serve correre ai ripari prima di adesso, sperando si sia ancora in tempo».

Non si tratta dunque di porre un freno tout court alle attività imprenditoriali sulla costa - o almeno non è questo che PVA e Sinistra Italiana chiedono da tempo - ma di regolamentarle. Il rischio per tutti, asseriscono dalle opposizioni, è che un afflusso senza regole continui ad essere terreno fertile per i clan mafiosi. Ed è forse il caso di serrare i ranghi e di spingere affinché questo non accada o, sarebbe più giusto dire, non accada sino in fondo.