Sequestrato e rapinato della sua auto: 26enne rilasciato a Giovinazzo
Il giovane è stato bloccato ieri mattina a Molfetta da due malviventi e abbandonato nelle campagne. Il mezzo è stato recuperato
mercoledì 20 settembre 2023
16.06
Interminabili minuti in balìa di due rapinatori che, dopo averlo sequestrato e rapinato del suv, lo hanno abbandonato a Giovinazzo: l'auto, invece, è stata ritrovata grazie al localizzatore gps. L'incubo per un 26enne di Molfetta si è consumato in viale Gramsci, ieri mattina, intorno alle ore 07.00, quando è rimasto in trappola.
Il giovane era appena uscito di casa al volante della propria auto, una Mercedes GLC, quando gli si sono parati davanti due uomini a volto coperto. Uno dei due impugnava una pistola: difficile dire, sopraffatta la vittima dallo spavento, se fosse un giocattolo senza tappo rosso - come si può sospettare - o vera. Di certo, lui poco ha potuto fare davanti ad una simile scena: costretto a fermarsi, i banditi lo hanno preso di forza dal posto di guida e lo hanno sbattuto sui sedili posteriori.
Quindi è scattato il sequestro: la vittima, infatti, sempre sotto la minaccia della pistola, è stata trascinata a bordo del suv che, in pochi minuti, è sfrecciato a tutta velocità lontano dal centro abitato. La folle corsa è finita nelle campagne al confine con Giovinazzo. E solo a quel punto, i due rapinatori hanno liberato l'ostaggio: l'allarme è scattato poco dopo, quando il ragazzo, dopo aver raggiunto a piedi la Compagnia di via vittime di Nassiriya, ha raccontato quello che gli era successo.
I Carabinieri hanno subito avviato le ricerche della Mercedes GLC, ritrovata poco dopo, grazie al sistema satellitare, nelle campagne fra Molfetta e Bitonto. Era già pronta per essere cannibalizzata, per gli investigatori, i quali hanno ascoltato il 26enne, sotto shock, raccogliendo la descrizione dei rapinatori con i particolari del sequestro lampo. I militari hanno avviato le indagini, visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza e poi ricostruendo l'itinerario seguito dall'auto.
Hanno proceduto con i rilievi del caso e gli accertamenti sul luogo del rapimento, setacciando pure i dintorni per trovare tracce utili all'individuazione dei banditi, sperando che qualcuno, fra residenti o semplici passanti, abbia visto qualcosa. Il sospetto è che la coppia di balordi, dopo avere accuratamente scelto l'auto da portar via (uno dei suv più rubati al momento), si sia appostata nei paraggi dell'abitazione della vittima per approfittare del momento migliore. E così hanno fatto.
Già il 30 giugno scorso, lungo la strada provinciale 231, era stato messo a segno un altro sequestro a scopo di rapina. In quel caso, però, i banditi che dopo aver rapinato un'Alfa Romeo Stelvio a Calendano, fuggirono verso Corato, furono intercettati dalla Metronotte. Ne scaturì una sparatoria, fortunatamente senza feriti.
Il giovane era appena uscito di casa al volante della propria auto, una Mercedes GLC, quando gli si sono parati davanti due uomini a volto coperto. Uno dei due impugnava una pistola: difficile dire, sopraffatta la vittima dallo spavento, se fosse un giocattolo senza tappo rosso - come si può sospettare - o vera. Di certo, lui poco ha potuto fare davanti ad una simile scena: costretto a fermarsi, i banditi lo hanno preso di forza dal posto di guida e lo hanno sbattuto sui sedili posteriori.
Quindi è scattato il sequestro: la vittima, infatti, sempre sotto la minaccia della pistola, è stata trascinata a bordo del suv che, in pochi minuti, è sfrecciato a tutta velocità lontano dal centro abitato. La folle corsa è finita nelle campagne al confine con Giovinazzo. E solo a quel punto, i due rapinatori hanno liberato l'ostaggio: l'allarme è scattato poco dopo, quando il ragazzo, dopo aver raggiunto a piedi la Compagnia di via vittime di Nassiriya, ha raccontato quello che gli era successo.
I Carabinieri hanno subito avviato le ricerche della Mercedes GLC, ritrovata poco dopo, grazie al sistema satellitare, nelle campagne fra Molfetta e Bitonto. Era già pronta per essere cannibalizzata, per gli investigatori, i quali hanno ascoltato il 26enne, sotto shock, raccogliendo la descrizione dei rapinatori con i particolari del sequestro lampo. I militari hanno avviato le indagini, visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza e poi ricostruendo l'itinerario seguito dall'auto.
Hanno proceduto con i rilievi del caso e gli accertamenti sul luogo del rapimento, setacciando pure i dintorni per trovare tracce utili all'individuazione dei banditi, sperando che qualcuno, fra residenti o semplici passanti, abbia visto qualcosa. Il sospetto è che la coppia di balordi, dopo avere accuratamente scelto l'auto da portar via (uno dei suv più rubati al momento), si sia appostata nei paraggi dell'abitazione della vittima per approfittare del momento migliore. E così hanno fatto.
Già il 30 giugno scorso, lungo la strada provinciale 231, era stato messo a segno un altro sequestro a scopo di rapina. In quel caso, però, i banditi che dopo aver rapinato un'Alfa Romeo Stelvio a Calendano, fuggirono verso Corato, furono intercettati dalla Metronotte. Ne scaturì una sparatoria, fortunatamente senza feriti.