Sentenza Natalicchio-Galizia, la nota dell'Amministrazione comunale

Da Palazzo di Città: «La maggioranza di governo non ha affatto strumentalizzato la vicenda»

mercoledì 17 agosto 2016 3.10
Ospitiamo una nota dell'Amministrazione comunale sulla vicenda legata alla controversia Natalicchio-Galizia. Nei giorni scorsi, sia lo stesso leader di Area Popolare sia la segreteria cittadina del Partito Democratico avevano attaccato la maggioranza e le sue scelte all'epoca in cui fu dichiarata l'incompatibilità con la carica di consigliere comunale. Il PD aveva rincarato la dose, scrivendo che Ruggero Iannone sarebbe attualmente un «abusivo» nel posto che avrebbe dovuto ricoprire Galizia, mentre il leader di Area Popolare aveva fatto sapere di voler valutare un'azione per il risarcimento danni.

L'Amministrazione comunale ha voluto replicare e scrive: «La sentenza della causa civile Galizia-Natalicchio non riapre affatto la vicenda dell'incompatibilità, né apre profili di reintegro del sig. Galizia in consiglio comunale o di risarcimento del danno nei confronti dello stesso. L'incompatibilità è stata vagliata – né poteva essere diversamente – allo stato di cose in cui è stata sollevata la questione: all'epoca pendeva a tutti gli effetti un giudizio tra il Consigliere e il Comune di Giovinazzo e questa circostanza ha determinato la sussistenza di una causa di incompatibilità. La decisione del Giudice civile non può incidere in alcun modo sulla vicenda in questione, rimanendo solo una pronuncia rispetto all'ammissibilità o meno – solo sul piano processuale civile – dell'intervento in giudizio che l'Amministrazione Natalicchio all'epoca (2009), comunque, nel libero esercizio del diritto di difesa (ai sensi dell'art. 105, II co., c.p.c.), ha ritenuto di dover avanzare. Con riferimento alla contestazione dell'incompatibilità - chiosano da Palazzo di Città - ricordiamo che vi sono stati ben tre gradi di giudizio che hanno definitivamente stabilito che la contestazione fosse fondata. Questo da un punto di vista strettamente giuridico».

Secondo gli attuali amministratori, si sarebbe giunti, da un punto di vista meramente politico, ad un livello «infimo livello era stata trascinata la nostra cittadina dai due massimi esponenti istituzionali rispettivamente in campo civile e militare». Poi una ulteriore precisazione sulla situazione vista dall'Amministrazione comunale: «Inoltre si precisa che la maggioranza di governo non ha affatto strumentalizzato la vicenda per due semplici motivi:
1. la Giunta che si è costituita in giudizio per difendere l'allora Sindaco è stata la Giunta PD-Natalicchio nel lontano 2009 (delibera n. 130 del 10 agosto 2009).
2. chi ha comunicato al Comune di avere un contenzioso in corso con il Comune è stato lo stesso Galizia il 5 novembre 2012 n. prot. 25196 (ben 5 mesi dopo le elezioni!) per mezzo del suo difensore. L'Amministrazione Depalma non ha avuto nessun ruolo in questa vicenda e si è solo limitata a rispettare la legge senza compiere omissioni di atti d'ufficio».

Gli amministratori chiedono altresì a Galizia di meditare sul suo atto di autocertificazione del 2012. «Considerando che il sig. Galizia ha perso la sua causa di risarcimento danni nei confronti del prof. Natalicchio, torna utile ricordare - scrivono ancora - che ci sono stati ben tre consigli comunali (previsti per legge) per chiedere al sig. Galizia di eliminare il contenzioso in corso, ma lo stesso ha ritenuto di dover andare avanti nella sua causa, perdendo così sia il posto da consigliere e sia la causa stessa».

Infine dall'Amministrazione comunale si soffermano sugli scenari politici del presente e del futuro: «Chiudiamo con una constatazione - attaccano -: nel 2012 l'unico partito ad avere conoscenza diretta dell'incompatibilità di Galizia quale candidato sindaco era proprio il PD! Oggi, in virtù di un accordo politico con Galizia in previsione delle prossime elezioni, il PD lo difende a spada tratta quando nel 2009 si è invece costituito contro lo stesso! Cosa sarebbe accaduto - è il loro interrogativo - se Galizia fosse stato eletto sindaco? Possiamo escludere che il PD non avrebbe tirato fuori la propria delibera di giunta del 2009 che ha sancito di fatto (con ben 3 gradi di giudizio) l'incompatibilità di Galizia?».

Da Palazzo di Città definiscono questa una «figuraccia» da parte degli attori in campo. Noi, invece, nel pieno rispetto delle posizioni differenti e per una corretta informazione, diamo ancora una volta diritto di controreplica al PD, a Galizia ed e a quanti ne avessero facoltà.