Scuola di impegno civile e politico, domani nuovo appuntamento
Si parlerà di "Economia, lavoro e sviluppo in Terra di Bari"
giovedì 27 ottobre 2016
Continuano gli appuntamenti con la Scuola di impegno civile e politico promossa dal Comitato "Per la Salute Pubblica" in collaborazione con la Fondazione Gramsci di Puglia
e sotto l'Alto Patrocinio della Città metropolitana di Bari.
Venerdì 28 ottobre, nella Sala Volpicella dell'Istituto Vittorio Emanuele II, si discuterà di "Economia, lavoro e sviluppo in Terra di Bari". Grazie alla relazione del professor Michele Capriati, docente di Politica Economica presso l'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari, ci si potrà interrogare sulle caratteristiche dello sviluppo economico giovinazzese, passando in rassegna la vocazione agricola ed il suo intreccio con la "nuova" economia industriale prima e con quella turistica poi.
«Da tempo - ricordano gli organizzatori - è purtroppo ripresa un'emigrazione massiccia, soprattutto di giovani e di forze molto qualificate. Come si può rispondere? Può il turismo, l'industria dell'accoglienza divenire il futuro della nostra regione?». A queste e ad altre domande si cercherà di rispondere con il consueto dibattito a più voci che seguirà alla relazione.
e sotto l'Alto Patrocinio della Città metropolitana di Bari.
Venerdì 28 ottobre, nella Sala Volpicella dell'Istituto Vittorio Emanuele II, si discuterà di "Economia, lavoro e sviluppo in Terra di Bari". Grazie alla relazione del professor Michele Capriati, docente di Politica Economica presso l'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari, ci si potrà interrogare sulle caratteristiche dello sviluppo economico giovinazzese, passando in rassegna la vocazione agricola ed il suo intreccio con la "nuova" economia industriale prima e con quella turistica poi.
«Da tempo - ricordano gli organizzatori - è purtroppo ripresa un'emigrazione massiccia, soprattutto di giovani e di forze molto qualificate. Come si può rispondere? Può il turismo, l'industria dell'accoglienza divenire il futuro della nostra regione?». A queste e ad altre domande si cercherà di rispondere con il consueto dibattito a più voci che seguirà alla relazione.