Scuola di impegno civile e politico, oggi il quinto appuntamento

Il prof. Dino Borri si soffermerà su territorio, ambiente, urbanistica e sviluppo

giovedì 10 novembre 2016
A cura di Gianluca Battista
Nuovo appuntamento con la Scuola di impegno civile e politico promossa dal Comitato "Per la Salute Pubblica", in collaborazione con la Fondazione Gramsci Puglia e sotto l'alto patrocinio della Città Metropolitana di Bari.

Quest'oggi, straordinariamente di giovedì anziché di venerdì, a partire dalle ore 18.00, la Sala Volpicella dell'Istituto Vittorio Emanuele II ospiterà la relazione del professor Dino Borri (nella foto di Donatella Zito, ndr), docente di Pianificazione urbanistica presso il Politecnico di Bari, che si soffermerà su un tema delicato e complesso come quello legato allo sviluppo urbanistico, alla valorizzazione del territorio ed alla contemporanea salvaguardia ambientale.

Dopo il suo intervento, ci saranno le testimonianze che guardano alla nuova progettazione urbana ed alle nuove emergenze ambientali, su cui interverranno Laura Grassini, docente di Pianificazione territoriale presso il Politecnico di Bari e componente della Commissione Locale per il Paesaggio del Comune di Molfetta, e Loredana Lezoche, responsabile commerciale di Globeco e presidentessa dell'Associazione Imprenditori dell'Area industriale di Molfetta.

Nella presentazione dell'evento si legge: «I primi atti della Città Metropolitana, con la distribuzione di fondi ai municipi per opere di interesse comune, hanno suscitato interesse e dibatttiti. Identiche reazioni, e polemiche, vi sono state sul nuovo strumento di pianificazione regionale, il PPTR, o Piano paesaggistico territoriale regionale, con i nuovi vincoli all'uso del territorio. Insomma, ci si chiede: chi e a che livello decide del nostro futuro? Un tempo lo facevano i Comuni, con i Consigli comunali. Ora tanti poteri migrano a livello sovra-comunale, dal momento che ogni comunità è avvolta in un sistema di relazioni (trasporti, lavoro, scuola) che la sovrasta. Si tratta di un mutamento inevitabile. Ma cosa rimane - si chiedono gli organizzatori - nelle mani del cittadino per controllare, orientare questa nuova realtà? Chi ci rappresenta in queste nuove catene del comando?

La Terra di Bari, ad esempio - è la sottolineatura -, è un reticolo di grandi realtà urbane vissute per decenni in equilibrio: si pensi a Molfetta, Trani, Andria, Barletta, Altamura ecc. Resisteranno e come alla pressione della Città Metropolitana? Ma non finiranno tutte assieme per schiacciare i centri minori?
Mai come in questo momento la Puglia è al centro dell'attenzione generale con le sue bellezze, il suo patrimonio artistico. Abbiamo però anche sempre più coscienza che la sua fruizione è crescentemente legata allo sviluppo di moderne infrastrutture: trasporti, rete moderna di accoglienza, gestione razionale dei rifiuti, lotta all'inquinamento, nuove infrastrutture di comunicazione. Come è possibile - sarà la domanda a cui si cercherà di dare risposta - accrescere e modernizzare tutti questi servizi, con le loro occasioni di nuovo lavoro, senza intaccare bellezze artistiche e naturali?».