Scritte sui muri di Palazzo Vescovile, Depalma: «Autodenunciatevi»

Per quelle nei pressi di Arco Cattese individuati due minorenni

lunedì 18 febbraio 2019 13.32
A cura di Gianluca Battista
«Colgo l'occasione per rivolgermi proprio a loro, e ad eventuali complici, per suggerire di autodenunciarsi per non peggiorare la situazione e perché non vorrei denunciarli. Dimostrassero di voler rimediare all'errore commesso e di avere un briciolo di dignità».

Così Tommaso Depalma, Sindaco di Giovinazzo, all'indomani del rinvenimento di scritte inneggianti la cannabis comparse sulle storiche mura retrostanti il Palazzo Vescovile del XVI secolo. Qualcosa di analogo è accaduto in vico Cattese, a due passi dall'omonimo arco, altro luogo suggestivo del borgo antico giovinazzese.

I Carabinieri sarebbero arrivati ad identificare due minorenni per questo secondo fatto, mentre passano al setaccio le telecamere del centro storico per individuare i responsabili di quanto accaduto a Levante.

Sin da ieri il Sindaco e la sua Amministrazione comunale avevano fatto intendere che avrebbero utilizzato il metodo della tolleranza zero nei confronti di chi, pur minorenne, ha scientemente imbrattato un pezzo di storia e cultura dal grande valore.

«È singolare che lo scempio commesso a Giovinazzo si sia verificato a poche ore di distanza dallo scempio della Cattedrale di Trani - commenta Tommaso Depalma -. È evidente che l'idiozia umana viaggi alla velocità della luce e che bisognerebbe anche interrogarsi sullo spirito emulativo che possono scatenare alcune notizie.

Mi auguro - ha proseguito - che gli sfregi finiscano qui e che non colpiscano altre meraviglie della nostra terra. Ma se è vero, stando a quanto mi hanno riferito stamani i carabinieri, che sarebbero stati già identificati due minorenni, colgo l'occasione per rivolgermi proprio a loro, e ad eventuali complici, per suggergli di autodenunciarsi per non peggiorare la situazione e perché non vorrei essere io a denunciarli.

Dimostrassero di voler rimediare all'errore commesso e di avere un briciolo di dignità. E, da genitore di adolescenti, mi rivolgo a quelli di questi ragazzi dicendo loro che problemi legati ad un eventuale disagio culturale e sociale possiamo provare a risolverli parlandone. Mettiamoci insieme, da genitori e cittadini, per ripulire non solo le scritte da un punto di vista grafico ma anche, e soprattutto, per eliminare quei segni più profondi che lasciano nelle nostre coscienze».