Scoperto un pozzo abusivo: reflui nella falda. Scatta il sequestro
Intervento dei Carabinieri Forestali in un autolavaggio: per il titolare è scattata la denuncia
sabato 8 maggio 2021
9.59
I Carabinieri Forestali di Bari e i militari della Stazione di Giovinazzo, nell'ambito dei consueti servizi rivolti al contrasto dei reati in genere, hanno scoperto e posto sotto sequestro un pozzo trivellato abusivamente all'interno di un autolavaggio sito alla periferia della città. Il titolare della ditta, invece, è stato denunciato.
Ispezionando l'intero impianto di lavaggio, i box e gli autoveicoli in sosta, col supporto del personale dell'Ufficio Tecnico Comunale e dei tecnici delle società Enel e Acquedotto Pugliese, i militari diretti dal maresciallo capo Ruggiero Filannino hanno approfondito i controlli sino a rinvenire un pozzo trivellato abusivamente: gli inquirenti hanno accertato che la ditta non era dotata di un regolare impianto di depurazione delle acque del piazzale, come prevedono le norme di legge.
«I reflui - è specificato in un comunicato stampa dell'Arma - sarebbero stati convogliati in una condotta che sversava direttamente in falda». Le acque reflue, in sintesi, anziché essere stoccate nelle apposite cisterne per poi essere opportunamente trattate e smaltite, sarebbero state convogliate attraverso una condotta in un pozzo trivellato e dunque direttamente nella falda acquifera. La scoperta ha portato ad un inevitabile sequestro, operato dai Carabinieri nei giorni scorsi.
Lo scarico abusivo, composto dal pozzetto e dalla condotta che conduce nella falda, è stato sequestrato: per il titolare della ditta, invece, è scattata la denuncia all'Autorità Giudiziaria per aver violato il divieto di scarico diretto delle acque meteoriche in quelle sotterranee. I controlli proseguiranno nei prossimi giorni.
Ispezionando l'intero impianto di lavaggio, i box e gli autoveicoli in sosta, col supporto del personale dell'Ufficio Tecnico Comunale e dei tecnici delle società Enel e Acquedotto Pugliese, i militari diretti dal maresciallo capo Ruggiero Filannino hanno approfondito i controlli sino a rinvenire un pozzo trivellato abusivamente: gli inquirenti hanno accertato che la ditta non era dotata di un regolare impianto di depurazione delle acque del piazzale, come prevedono le norme di legge.
«I reflui - è specificato in un comunicato stampa dell'Arma - sarebbero stati convogliati in una condotta che sversava direttamente in falda». Le acque reflue, in sintesi, anziché essere stoccate nelle apposite cisterne per poi essere opportunamente trattate e smaltite, sarebbero state convogliate attraverso una condotta in un pozzo trivellato e dunque direttamente nella falda acquifera. La scoperta ha portato ad un inevitabile sequestro, operato dai Carabinieri nei giorni scorsi.
Lo scarico abusivo, composto dal pozzetto e dalla condotta che conduce nella falda, è stato sequestrato: per il titolare della ditta, invece, è scattata la denuncia all'Autorità Giudiziaria per aver violato il divieto di scarico diretto delle acque meteoriche in quelle sotterranee. I controlli proseguiranno nei prossimi giorni.