Scambi culturali grazie alla Caritas

Giovedì pomeriggio è andata in scena una Festa dei Popoli che ha avvicinato culture diverse

sabato 8 giugno 2019
A cura di Marzia Morva
Dedicare un incontro alla conoscenza di nuove culture e alle tradizioni di altri popoli che vivono e lavorano, i cui cittadini vivono e lavorano in Italia, è segno di apertura e di grande rispetto. È quello che è successo giovedì pomeriggio nell'atrio del Palazzo Vescovile di Giovinazzo, grazie ad un'idea della Caritas cittadina e dal gruppo di volontari coordinato da Rosa Serrone.

Attorno ad un grande tavolo imbandito di tante bontà si è riunito un nutrito gruppo di donne georgiane, di bambini stranieri ed italiani che frequentano la Caritas, in una sorta di piccola grande Festa dei Popoli.

Il pomeriggio di bel tempo ha consentito lo svolgimento di un incontro che ha visto tutti protagonisti di un'occasione di conoscenza molto interessante della Georgia, Paese ora indipendente (si festeggia il 26 maggio la loro indipendenza, ndr) che nel passato era uno dei quindici stati che componevano l'Unione Sovietica.

La conversazione è stata allietata dalla degustazione di tè e dolci tipici preparati dalle donne georgiane, in primis il "Napoleone", fatto con pasta sfoglia e crema pasticciera, croissant di pan brioche con marmellata di prugne e l'ottimo "Polrobson", torta di cacao con crema pasticciera al cioccolato e panna. Assaggi anche di una buona torta di mele come si fa da noi in Italia.

Il tè caldo, al limone, stranamente vista la buona temperatura, è stato più che gradito. Su tutto ha dominato una conversazione mista a riflessione che ha dato modo agli italiani di ascoltare storie e tradizioni sul rito del matrimonio, su quello del battesimo, sui ricordi della giovinezza delle gentili ospiti, su cosa si fa d'inverno e dove si va durante la stagione estiva e tante altre curiosità tutte interessanti.

Al racconto della comunità georgiana è seguito quello di Rosa Serrone di una fiaba tradizionale dello Stato dell'Est Europa dal titolo "Il leone e la lepre ".

«Le città straniere come Tbilisi in Georgia ,Tirana in Albania e Bucarest in Romania, per esempio,osservate in una serie di fotografie, sono città belle da scoprire, luminose e ricche di vegetazione - ha affermato Rosa Serrone -. Le loro grandi città sono belle come le nostre grandi città e sono tutte da scoprire perché ricche di storia, arte e cultura. È giusto rivolgere attenzione a questi Paesi e non avere pregiudizi. Le bambine rumene soffrono molto in Italia e qui a Giovinazzo a causa del pregiudizio che si ha verso la popolazione rumena. Noi vogliamo dimostrare che ovunque si abiti ci sono tante cose belle da valorizzare. In Italia - ha proseguito la docente - come anche in queste città, ci sono bellezze paesaggistiche e storiche da conoscere».

L'iniziativa di giovedì ci ha permesso di ascoltare anche musica popolare dal ritmo vivace, tipica della Georgia. Abbiamo scambiato qualche battuta con alcune donne.

«Bello questo incontro perché noi georgiane possiamo fare nuove amicizie con gli italiani - ci ha detto Teona Botkovelji- . Voglio invitare tutti a fare un viaggio nella mia terra, perché potranno scoprire posti da visitare come io ho li ho scoperti viaggiando in Italia: da Venezia a Verona, da Matera alla Puglia».

A tutte loro è piaciuta questa opportunità d'incontro e chiacchierando abbiamo scoperto altre curiosità.

«Incontri come questo sono utili a presentare la nostra cultura e le nostre città -ha affermato Maia Shatirishvili -. Io lavoro da tanto tempo a Giovinazzo e invito gli italiani a visitare Telavi, la mia città d'origine, che ha ora quindici mila abitanti perché moltissime persone sono in giro per il mondo per lavorare. Si tratta di una bella cittadina perché sorge si piedi della montagna e c'è aria pulita. È attraversata dal fiume Alazani e nei boschi in montagna si possono raccogliere frutta, funghi, lamponi, mirtilli. Importante è anche l'approvigionamento di tanta legna, tale da consentire la fornitura di riscaldamento per la metà della popolazione, perché il gas costa molto. Da noi - ha rimarcato - fa molto freddo, per cui le stufe e i camini a legna riscaldano di più».

All'incontro era prevista la partecipazione di molte altre persone straniere che vivono a Giovinazzo, impegnate per motivi di lavoro.
Intanto dalla Caritas giunge l'invito a seguire la Festa dei Popoli a Molfetta, dove sabato 15 giugno, nella villa comunale, dalle ore 12.00 alle 16.00, sarà allestita "una Tavolata Italiana senza muri".

Per partecipare si possono ritirare gli ingressi presso la sede della Caritas a Giovinazzo accanto al palazzo vescovile.