Santo Spirito ricorda quando Argiro riconquistò Giovinazzo
Corteo Storico nel quartiere barese per celebrare un evento realmente accaduto nel 1042
sabato 22 luglio 2017
12.34
Questa sera, a partire dalle 18.30, il vicino quartiere barese di Santo Spirito ricorda la riconquista di Giovinazzo operata da Argiro da Bari nel 1042 d.C. Andrà infatti in scena per la terza edizione il corteo storico che rievoca quell'evento, frutto dell'impegno della laboriosa Pro Loco guidata dal prof. Vincenzo Colonna e degli studi e delle ricerche delle fonti storiche, opera delle professoresse Adele Pulice e Antonella Musitano.
L'evento di quest'anno, spostato in luglio, vedrà la presenza del gruppo Sbandieratori e Musici "Terra Grumi" di Grumo Appula, de I Figuranti di San Nicola e dell'associazione Impuratus Ass.Storico-Culturale di Bitonto. Saranno oltre cento le comparse impegnate in una rievocazione che affonda le sue radici nelle lotte tra bizantini e normanni.
Argiro, figlio di Melo da Bari, rientrò sulle coste oggi pugliesi dopo la sua prigionia a Costantinopoli per mano proprio dei bizantini. Egli voleva vendicare l'affronto e la sconfitta subita dal padre nel 1018 a Canne della Battaglia.
Con il titolo di Duca di Puglia, Argiro decise di rimettere in sesto il castello sul litorale santospiritese (oggi conosciuto, purtroppo, come Torre della Guardia di Finanza, per via della permanenza, non esattamente discreta, per decenni al suo interno del corpo delle Fiamme Gialle, ndr), facendone la sua base per assediare e riprendersi Giovinazzo. Lo ristrutturò e venne rinominato "Castello di Archirio", una sorta di avamposto da cui i suoi soldati poterono raggiungere e riprendere possesso della vicina Iuvenatium. I fatti narrati, risalirebbero, secondo fonti storiche, all'anno 1042 d.C.
Affondano forse in quel tempo le radici comuni di Bari, Giovinazzo, Molfetta e Bitonto, una sorta di Città Metropolitana ante litteram, come già avemmo modo di sottolineare lo scorso anno.
Ai più curiosi tra i giovinazzesi, che non si accontentano del vasto cartellone locale di eventi, il piacere di farsi un'idea sulla manifestazione santospiritese che cresce di anno in anno.
L'evento di quest'anno, spostato in luglio, vedrà la presenza del gruppo Sbandieratori e Musici "Terra Grumi" di Grumo Appula, de I Figuranti di San Nicola e dell'associazione Impuratus Ass.Storico-Culturale di Bitonto. Saranno oltre cento le comparse impegnate in una rievocazione che affonda le sue radici nelle lotte tra bizantini e normanni.
Argiro, figlio di Melo da Bari, rientrò sulle coste oggi pugliesi dopo la sua prigionia a Costantinopoli per mano proprio dei bizantini. Egli voleva vendicare l'affronto e la sconfitta subita dal padre nel 1018 a Canne della Battaglia.
Con il titolo di Duca di Puglia, Argiro decise di rimettere in sesto il castello sul litorale santospiritese (oggi conosciuto, purtroppo, come Torre della Guardia di Finanza, per via della permanenza, non esattamente discreta, per decenni al suo interno del corpo delle Fiamme Gialle, ndr), facendone la sua base per assediare e riprendersi Giovinazzo. Lo ristrutturò e venne rinominato "Castello di Archirio", una sorta di avamposto da cui i suoi soldati poterono raggiungere e riprendere possesso della vicina Iuvenatium. I fatti narrati, risalirebbero, secondo fonti storiche, all'anno 1042 d.C.
Affondano forse in quel tempo le radici comuni di Bari, Giovinazzo, Molfetta e Bitonto, una sorta di Città Metropolitana ante litteram, come già avemmo modo di sottolineare lo scorso anno.
Ai più curiosi tra i giovinazzesi, che non si accontentano del vasto cartellone locale di eventi, il piacere di farsi un'idea sulla manifestazione santospiritese che cresce di anno in anno.