Sant’Antonio Abate, i fuochi battono la pioggia
La tradizione dei falò è stata rispettata e il porticato del Municipio ha ospitato gli spettacoli musicali
lunedì 19 gennaio 2015
11.39
Una grande festa parzialmente rovinata dal maltempo. Così potrebbe essere ricordata la giornata di ieri dedicata a Sant'Antonio Abate e ai tradizionali falò.
La pioggia, ampiamente prevista, è arrivata a metà pomeriggio, quando ormai non poteva più bagnare la legna e spegnere i fuochi ma solo scoraggiare qualche visitatore. Solo tre postazioni non sono state allestite, tra cui quella della parrocchia Sant'Agostino, che aveva annunciato la cancellazione già nel corso delle messe mattutine, e quella dell'Istituto Vittorio Emanuele II, aperto comunque per le mostre in corso. Fuoco acceso ma spettacolo musicale annullato in via Cappuccini, dove l'associazione Arci Tressett aveva previsto l'esibizione dei "Fashion Sound" col cantante degli "Speriamo che Reggae". In piazza Meschino invece gli scout hanno offerto animazione, oltre a vino e cibarie, e hanno intonato brani del repertorio leggero italiano per tutta la sera e la scelta è stata premiata, a giudicare dal numero dei visitatori.
Tutti gli altri falò senza spettacolo di contorno e le bancarelle enogastronomiche disseminate nel centro storico hanno rappresentato una breve sosta nel passeggio con l'ombrello al seguito. In piazza Vittorio Emanuele II si è riusciti a trovare il rimedio. Gli artisti di strada, giocolieri e trampolieri, hanno approfittato dei momenti che hanno preceduto la pioggia leggera, ma quasi sempre presente, mentre la street band "Route 99", con alcuni giovinazzesi tra i componenti, si è riparata sotto il portico del Municipio e lì ha intrattenuto la gente con la sua musica e le sue coreografie. Anche l'"Improbabilband" ha dovuto rinunciare al palco allestito di fronte al fuoco di piazza Vittorio Emanuele II per esibirsi davanti all'ingresso del palazzo comunale, per una volta aperto alla cultura e non solo alla vita amministrativa.
L'orchestra di fiati guidata dall'estroso Michele Marzella, trombonista che da tanti anni non suonava nel suo paese, ha divertito i tanti presenti che l'hanno circondata in un caloroso abbraccio con le note festose e dall'atmosfera carioca che hanno traghettato idealmente dal clima natalizio delle luminarie e del grande albero ancora accesi a quello carnevalesco. «La pioggia non può fermarci, e come non si spegne il fuoco che abbiamo dentro così non si possono spegnere i falò», ha detto il sindaco Tommaso Depalma durante la visita ha tutte le postazioni. La sua collega di Guastalla, Camilla Verona, ospite per l'occasione assieme ad una delegazione emiliana, è rimasta piacevolmente colpita della nostra principale festa invernale e ha promesso di tornare a farci visita in estate.
Poi, mentre le famiglie e i visitatori lasciavano lentamente i fuochi attorno a cui avevano gustato fave, olive e friselli come vuole la tradizione, il temporale si abbattuto sul paese, parzialmente graziato durante la serata che molti giudicano come la più bella dell'anno.
La pioggia, ampiamente prevista, è arrivata a metà pomeriggio, quando ormai non poteva più bagnare la legna e spegnere i fuochi ma solo scoraggiare qualche visitatore. Solo tre postazioni non sono state allestite, tra cui quella della parrocchia Sant'Agostino, che aveva annunciato la cancellazione già nel corso delle messe mattutine, e quella dell'Istituto Vittorio Emanuele II, aperto comunque per le mostre in corso. Fuoco acceso ma spettacolo musicale annullato in via Cappuccini, dove l'associazione Arci Tressett aveva previsto l'esibizione dei "Fashion Sound" col cantante degli "Speriamo che Reggae". In piazza Meschino invece gli scout hanno offerto animazione, oltre a vino e cibarie, e hanno intonato brani del repertorio leggero italiano per tutta la sera e la scelta è stata premiata, a giudicare dal numero dei visitatori.
Tutti gli altri falò senza spettacolo di contorno e le bancarelle enogastronomiche disseminate nel centro storico hanno rappresentato una breve sosta nel passeggio con l'ombrello al seguito. In piazza Vittorio Emanuele II si è riusciti a trovare il rimedio. Gli artisti di strada, giocolieri e trampolieri, hanno approfittato dei momenti che hanno preceduto la pioggia leggera, ma quasi sempre presente, mentre la street band "Route 99", con alcuni giovinazzesi tra i componenti, si è riparata sotto il portico del Municipio e lì ha intrattenuto la gente con la sua musica e le sue coreografie. Anche l'"Improbabilband" ha dovuto rinunciare al palco allestito di fronte al fuoco di piazza Vittorio Emanuele II per esibirsi davanti all'ingresso del palazzo comunale, per una volta aperto alla cultura e non solo alla vita amministrativa.
L'orchestra di fiati guidata dall'estroso Michele Marzella, trombonista che da tanti anni non suonava nel suo paese, ha divertito i tanti presenti che l'hanno circondata in un caloroso abbraccio con le note festose e dall'atmosfera carioca che hanno traghettato idealmente dal clima natalizio delle luminarie e del grande albero ancora accesi a quello carnevalesco. «La pioggia non può fermarci, e come non si spegne il fuoco che abbiamo dentro così non si possono spegnere i falò», ha detto il sindaco Tommaso Depalma durante la visita ha tutte le postazioni. La sua collega di Guastalla, Camilla Verona, ospite per l'occasione assieme ad una delegazione emiliana, è rimasta piacevolmente colpita della nostra principale festa invernale e ha promesso di tornare a farci visita in estate.
Poi, mentre le famiglie e i visitatori lasciavano lentamente i fuochi attorno a cui avevano gustato fave, olive e friselli come vuole la tradizione, il temporale si abbattuto sul paese, parzialmente graziato durante la serata che molti giudicano come la più bella dell'anno.