Sanità pugliese: Vendola assolto in secondo grado
Caduta l'accusa di abuso d'ufficio
mercoledì 17 febbraio 2016
19.18
«Assolto perché il fatto non sussiste». Così si è espressa la Corte d'Appello di Bari nel corso di un'unica udienza e dopo un'ora di camera di consiglio nei confronti dell'ex Governatore della Puglia, Nichi Vendola, imputato di abuso d'ufficio insieme alla ex direttrice della Asl Bari, Lea Cosentino.
La sentenza d'appello, che ha accolto la richiesta del Pg Ada Congedo, conferma quella già espressa in primo grado, a cui aveva fatto ricorso la Procura della Repubblica di Bari, impugnando quella prima sentenza emessa nell'ottobre del 2012. I fatti , datati tra il settembre del 2008 e l'aprile 2009, hanno visto Vendola essere accusato di aver esercitato pressioni sulla Cosentino per la riapertura dei termini del concorso a un posto di primario per il reparto di Chirurgia toracica del San Paolo. Un concorso vinto da Paolo Sardelli considerato «bravissimo ed estraneo alla mia parte politica» dallo stesso Vendola.
La circostanza è stata però smentita dai due gradi di giudizio. «Si è concluso un calvario durato 5 anni - il commento di Vendola - mi sono difeso nel processo e non dal processo dimostrando il mio rispetto per la legge e la giustizia. La vicenda ha avuto più risvolti mediatici che altro».
La sentenza d'appello, che ha accolto la richiesta del Pg Ada Congedo, conferma quella già espressa in primo grado, a cui aveva fatto ricorso la Procura della Repubblica di Bari, impugnando quella prima sentenza emessa nell'ottobre del 2012. I fatti , datati tra il settembre del 2008 e l'aprile 2009, hanno visto Vendola essere accusato di aver esercitato pressioni sulla Cosentino per la riapertura dei termini del concorso a un posto di primario per il reparto di Chirurgia toracica del San Paolo. Un concorso vinto da Paolo Sardelli considerato «bravissimo ed estraneo alla mia parte politica» dallo stesso Vendola.
La circostanza è stata però smentita dai due gradi di giudizio. «Si è concluso un calvario durato 5 anni - il commento di Vendola - mi sono difeso nel processo e non dal processo dimostrando il mio rispetto per la legge e la giustizia. La vicenda ha avuto più risvolti mediatici che altro».