“Rivolgigli un sorriso”. La festa nazionale del cuoco
La solidarietà delle “Berrette bianche” nel giorno del loro patrono
giovedì 9 ottobre 2014
9.49
San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi italiani. La ricorrenza cade il 13 dicembre e per quel giorno la Federazione italiana cuochi celebra il Santo con una giornata che vuole essere un omaggio allo spirito caracciolino prestando il proprio sostegno alle strutture caritative presenti sul territorio provinciale.
Per quel giorno ha deciso di offrire la propria opera professionale, in collaborazione con l'Istituto alberghiero di Molfetta, a strutture quali la Casa del povero di Bitonto, la Caritas diocesana di Molfetta, la Comunità Casa Famiglia di Ruvo di Puglia e il Centro Alzheimer di Giovinazzo. "Rivolgigli un sorriso" il titolo che l'Associazione dei cuochi baresi ha voluto dare alla giornata che avrà il suo momento celebrativo con una messa che sarà celebrata nella Parrocchia di Sant'Agostino alle 19 da don Beppe De Ruvo, padre spirituale della categoria professionale. Ormai diventato un appuntamento annuale, la parrocchia è scelta perché custodisce una immagine di San Francesco Caracciolo. Una immagine dipinta da Riccardo Strippoli da Andria, uno chef con l'hobby della pittura, che è stata benedetta da Papa Giovanni Paolo II. È diventata per le "Berrette bianche" il simbolo di quella interiorità che è sempre presente nella professionalità dei cuochi. «Sono milioni i pasti serviti ogni giorno ad ogni tipo di clientela - si legge in un comunicato – Quello del cuoco è un lavoro impegnativo, che richiede sacrificio, un grande talento e una vera passione». L'associazione barese dei cuochi vanta oltre 450 iscritti tra chef, patron, imprenditori e allievi di Bari e del Nordbarese.
Tutti fanno riferimento a Francesco Caracciolo, un Santo (1563 – 1608) che dedicò la vita e le risorse dell'ordine dei Caracciolini da lui fondato, al sostegno dei poveri e dei diseredati di Napoli. Per questo è stato eletto patrono dei cuochi che ogni 13 ottobre, giorno della sua nascita, lo celebrano.
Per quel giorno ha deciso di offrire la propria opera professionale, in collaborazione con l'Istituto alberghiero di Molfetta, a strutture quali la Casa del povero di Bitonto, la Caritas diocesana di Molfetta, la Comunità Casa Famiglia di Ruvo di Puglia e il Centro Alzheimer di Giovinazzo. "Rivolgigli un sorriso" il titolo che l'Associazione dei cuochi baresi ha voluto dare alla giornata che avrà il suo momento celebrativo con una messa che sarà celebrata nella Parrocchia di Sant'Agostino alle 19 da don Beppe De Ruvo, padre spirituale della categoria professionale. Ormai diventato un appuntamento annuale, la parrocchia è scelta perché custodisce una immagine di San Francesco Caracciolo. Una immagine dipinta da Riccardo Strippoli da Andria, uno chef con l'hobby della pittura, che è stata benedetta da Papa Giovanni Paolo II. È diventata per le "Berrette bianche" il simbolo di quella interiorità che è sempre presente nella professionalità dei cuochi. «Sono milioni i pasti serviti ogni giorno ad ogni tipo di clientela - si legge in un comunicato – Quello del cuoco è un lavoro impegnativo, che richiede sacrificio, un grande talento e una vera passione». L'associazione barese dei cuochi vanta oltre 450 iscritti tra chef, patron, imprenditori e allievi di Bari e del Nordbarese.
Tutti fanno riferimento a Francesco Caracciolo, un Santo (1563 – 1608) che dedicò la vita e le risorse dell'ordine dei Caracciolini da lui fondato, al sostegno dei poveri e dei diseredati di Napoli. Per questo è stato eletto patrono dei cuochi che ogni 13 ottobre, giorno della sua nascita, lo celebrano.