Ritrovate due tartarughe marine a pochi metri di distanza l'una dall'altra
Gli esemplari sono stati recuperati sulla costa dopo le ultime mareggiate: entrambi sono della specie caretta caretta
martedì 11 gennaio 2022
10.09
Spuntano due carcasse di tartaruga della specie caretta caretta sul litorale giovinazzese, verso sud, nelle immediate vicinanze del sito che una volta ospitava la marmeria Barbone. A trovarle, negli ultimi giorni, alcuni cittadini che hanno subito allertato la Guardia Costiera, giunta sul posto con la Polizia Locale e il WWF.
Il doppio spiaggiamento - i due esemplari sono stati trovati a poche decine metri di distanza l'uno dall'altro - è stato causato dalle mareggiate che hanno investito la costa cittadina nel corso degli ultimi giorni. Uno dei due esemplari era di piccole dimensioni (una femmina di circa 65 centimetri di lunghezza carapace a cui è stata riscontrata l'amputazione dell'arto anteriore sinistro), mentre l'altro era di grandi dimensioni: un'altra femmina di oltre 85 centimetri di lunghezza carapace.
Sui luoghi sono giunti i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, gli agenti di Polizia Locale, il veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta. E se nel primo episodio, sono in corso vari esami per valutare le cause dell'amputazione, nel secondo, invece, la morte è stata causata da annegamento. Le due carcasse, che non erano ancora in decomposizione, saranno recuperate nei prossimi giorni da una ditta specializzata.
«Nulla di nuovo sotto il sole - afferma Pasquale Salvemini del WWF Puglia -. Le tartarughe marine sono minacciate da numerose attività umane come la pesca a strascico. Le carcasse sono frutto di una sorta di pulizia naturale del mare. Quando i pescatori trovano tartarughe impigliate nelle reti o già morte per asfissia da annegamento, le rigettano in mare e le correnti marine le spingono sino a spiaggiarle. Il loro ritrovamento, dunque, è una diretta conseguenza delle mareggiate».
Mareggiate che, nei giorni scorsi, hanno riportato alla cronaca ritrovamenti di altre carcasse di tartarughe marine. «In pochi giorni - prosegue - si sono susseguiti circa 20 carcasse di tartarughe nel tratto di costa fra Barletta e Monopoli». Decessi avvenuti per mano dell'uomo. Insomma, la morte di questi animali è dovuta essenzialmente all'attività umana: le caretta caretta rappresentano la tartaruga più comune nel mare Mediterraneo, una specie protetta a rischio di estinzione.
Per questo il WWF Italia, in stretta collaborazione con i centri di recupero tartarughe marine, fra cui quello di Molfetta, ha ulteriormente intensificato un dialogo col settore della pesca che potrebbe contribuire al recupero di molte tartarughe. L'appello ai pescatori è quello di prestare la massima attenzione alle tartarughe.
Il doppio spiaggiamento - i due esemplari sono stati trovati a poche decine metri di distanza l'uno dall'altro - è stato causato dalle mareggiate che hanno investito la costa cittadina nel corso degli ultimi giorni. Uno dei due esemplari era di piccole dimensioni (una femmina di circa 65 centimetri di lunghezza carapace a cui è stata riscontrata l'amputazione dell'arto anteriore sinistro), mentre l'altro era di grandi dimensioni: un'altra femmina di oltre 85 centimetri di lunghezza carapace.
Sui luoghi sono giunti i militari dell'Ufficio Locale Marittimo, gli agenti di Polizia Locale, il veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari e i volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta. E se nel primo episodio, sono in corso vari esami per valutare le cause dell'amputazione, nel secondo, invece, la morte è stata causata da annegamento. Le due carcasse, che non erano ancora in decomposizione, saranno recuperate nei prossimi giorni da una ditta specializzata.
«Nulla di nuovo sotto il sole - afferma Pasquale Salvemini del WWF Puglia -. Le tartarughe marine sono minacciate da numerose attività umane come la pesca a strascico. Le carcasse sono frutto di una sorta di pulizia naturale del mare. Quando i pescatori trovano tartarughe impigliate nelle reti o già morte per asfissia da annegamento, le rigettano in mare e le correnti marine le spingono sino a spiaggiarle. Il loro ritrovamento, dunque, è una diretta conseguenza delle mareggiate».
Mareggiate che, nei giorni scorsi, hanno riportato alla cronaca ritrovamenti di altre carcasse di tartarughe marine. «In pochi giorni - prosegue - si sono susseguiti circa 20 carcasse di tartarughe nel tratto di costa fra Barletta e Monopoli». Decessi avvenuti per mano dell'uomo. Insomma, la morte di questi animali è dovuta essenzialmente all'attività umana: le caretta caretta rappresentano la tartaruga più comune nel mare Mediterraneo, una specie protetta a rischio di estinzione.
Per questo il WWF Italia, in stretta collaborazione con i centri di recupero tartarughe marine, fra cui quello di Molfetta, ha ulteriormente intensificato un dialogo col settore della pesca che potrebbe contribuire al recupero di molte tartarughe. L'appello ai pescatori è quello di prestare la massima attenzione alle tartarughe.