Rilancio dell'IVE, si va verso un tavolo di confronto tra Enti?
Ci sarebbero investitori alla porta e il Comune chiede incontri con Regione e Città Metropolitana
giovedì 1 marzo 2018
10.20
Cosa fare dell'Istituto Vittorio Emanuele II? L'interrogativo è stato uno dei temi portanti della campagna elettorale, con le avverse fazioni a disegnare scenari ed a rinfacciarsi responsabilità vere o presunte su errori del passato e del presente nella sua gestione, affidata alla Città Metropolitana di Bari.
Proprio l'Ente del Lungomare Nazario Sauro, poco prima delle elezioni amministrative aveva avuto un incontro interlocutorio con il Sindaco, Tommaso Depalma, e si era dichiarata disponibile ad un percorso condiviso che tracciasse, al netto della controversia con la ASL Bari, un futuro per l'IVE.
Un futuro che l'Amministrazione comunale ed il primo cittadino pensano possa essere nell'ambito della formazione a trecentosessanta gradi. Una nota di Palazzo di Città, infatti, precisa che «Il Sindaco è convinto che il prestigioso e sconfinato immobile, di circa 20mila metri quadri, possa trovare nel mondo della formazione la sua migliore destinazione d'uso e con esso si intende il mondo dei giovani, degli istituti scolastici e della cultura».
Un'idea non troppo diversa da quella del Delegato alla struttura, Nicola De Matteo, che ne sta provando a fare un contenitore culturale da qualche anno, con l'aggiunta, però, della formazione, vera novità di questa proposta comunale.
«Non viene disdegnata - spiegano ancora gli amministratori - l'idea di riservare una parte dell'immobile anche per attività legate al welfare e all'inclusione sociale. Persone disagiate potrebbero qui essere messe in contatto con esperienze formative spendibili per una loro immissione nel mondo del lavoro».
Alcune realtà operanti nel campo della formazione, secondo quanto riferito dall'Amministrazione comunale, si sarebbero già affacciate a Giovinazzo perché «fortemente interessate ad allocarsi nel Vittorio Emanuele». Per questo motivo, il Comune di Giovinazzo intende «voler essere ancora più incisivo nel favorire un incontro decisivo, e in tempi ristretti, con il presidente Michele Emiliano, con il sindaco della Città Metropolitana, Antonio Decaro, e con il delegato al Patrimonio della Città Metropolitana, Vito Lacoppola».
Non è ancora dato sapersi quale sia il progetto complessivo e quanto questi interlocutori sarebbero pronti ad investire. Resta sul piatto, però, la ristrutturazione dell'immobile, che dalla Città Metropolitana, in via ufficiosa, era stata quantificata in passato in circa 10 milioni di euro.
I prossimi mesi potrebbero azzerare gli interrogativi e tracciare un quadro complessivo più chiaro sull'intera vicenda.
Proprio l'Ente del Lungomare Nazario Sauro, poco prima delle elezioni amministrative aveva avuto un incontro interlocutorio con il Sindaco, Tommaso Depalma, e si era dichiarata disponibile ad un percorso condiviso che tracciasse, al netto della controversia con la ASL Bari, un futuro per l'IVE.
Un futuro che l'Amministrazione comunale ed il primo cittadino pensano possa essere nell'ambito della formazione a trecentosessanta gradi. Una nota di Palazzo di Città, infatti, precisa che «Il Sindaco è convinto che il prestigioso e sconfinato immobile, di circa 20mila metri quadri, possa trovare nel mondo della formazione la sua migliore destinazione d'uso e con esso si intende il mondo dei giovani, degli istituti scolastici e della cultura».
Un'idea non troppo diversa da quella del Delegato alla struttura, Nicola De Matteo, che ne sta provando a fare un contenitore culturale da qualche anno, con l'aggiunta, però, della formazione, vera novità di questa proposta comunale.
«Non viene disdegnata - spiegano ancora gli amministratori - l'idea di riservare una parte dell'immobile anche per attività legate al welfare e all'inclusione sociale. Persone disagiate potrebbero qui essere messe in contatto con esperienze formative spendibili per una loro immissione nel mondo del lavoro».
Alcune realtà operanti nel campo della formazione, secondo quanto riferito dall'Amministrazione comunale, si sarebbero già affacciate a Giovinazzo perché «fortemente interessate ad allocarsi nel Vittorio Emanuele». Per questo motivo, il Comune di Giovinazzo intende «voler essere ancora più incisivo nel favorire un incontro decisivo, e in tempi ristretti, con il presidente Michele Emiliano, con il sindaco della Città Metropolitana, Antonio Decaro, e con il delegato al Patrimonio della Città Metropolitana, Vito Lacoppola».
Non è ancora dato sapersi quale sia il progetto complessivo e quanto questi interlocutori sarebbero pronti ad investire. Resta sul piatto, però, la ristrutturazione dell'immobile, che dalla Città Metropolitana, in via ufficiosa, era stata quantificata in passato in circa 10 milioni di euro.
I prossimi mesi potrebbero azzerare gli interrogativi e tracciare un quadro complessivo più chiaro sull'intera vicenda.