Rifiuti, 10% in più di organico in discarica
La richiesta del Commissario ad acta dell'Agenzia regionale
sabato 5 novembre 2016
Sembra ormai certo che la prossima Giunta regionale dovrà occuparsi della richiesta di aumento di conferimento di rifiuti organici all'interno di alcune discariche pugliesi. In particolare, i principali impianti di compostaggio saranno autorizzati a farlo per una percentuale pari al 10% in più del volume attualmente consentito.
La proposta era arrivata negli scorsi giorni dal Commissario ad acta dell'Agenzia regionale per i rifiuti, Gianfranco Grandaliano (in foto, ndr), il quale aveva incontrato anche il dirigente del settore Ambiente, Barbara Valenzano. Sul tavolo la fattibilità di questa ipotesi, i cui presupposti di legge sarebbero rintracciabili nel cosiddetto "Sblocca Italia", che all'articolo 35 comma 2 prevede, in caso si sia verificata l'esistenza di un deficit delle infrastrutture preposte, la possibilità di derogare al limite massimo consentito di capacità dei rifiuti.
Tradotto, quattro su cinque delle strutture (private) interessate dal provvedimento, hanno accettato. Sono la Tersan di Modugno, unica nel territorio della ex provincia barese, e le tre tarantine Eden 94 di Manduria, Aseco di Ginosa e Progeva di Laterza. Ora la palla passa alla Giunta pugliese, allertata dal Commissario Grandaliano, preoccupato anche per la situazione che riguarda gli ambiti territoriali nei quali non è partita la raccolta differenziata porta a porta, primo fra tutti l'Aro Bari 2 di cui Giovinazzo fa parte.
Questa decisione, se arriverà, potrebbe scongiurare crisi come quella verificatasi già nella scorsa estate, consentendo anche l'atteso avvio del porta a porta.
Quel che è incontestabile è che le politiche regionali in fatto di rifiuti, negli ultimi 10 anni, sono state insufficienti ad attivare un circolo virtuoso che tenesse lontani dalla Puglia problemi di questo tipo. Solo nei mesi scorsi, tanto per fare un esempio, i rifiuti del brindisino erano finiti negli inceneritori emiliani, mentre dal foggiano e dalla Bat erano arrivati in impianti veneti, con costi elevati per l'intera collettività.
Resta infine in piedi, come scritto nelle ultime ore da alcuni organi di stampa, il piano da 60 milioni di euro per la realizzazione di quattro nuovi impianti che si occupino di compostaggio e che dovrebbero sorgere ad Andria, Manfredonia, Brindisi e Tricase.
Giovinazzo e gli altri comuni dell'Aro Ba 2 attendono lo sviluppo di questa situazione, divenuta per alcuni profili grottesca, se non fosse in ballo il futuro ambientale della nostra regione.
La proposta era arrivata negli scorsi giorni dal Commissario ad acta dell'Agenzia regionale per i rifiuti, Gianfranco Grandaliano (in foto, ndr), il quale aveva incontrato anche il dirigente del settore Ambiente, Barbara Valenzano. Sul tavolo la fattibilità di questa ipotesi, i cui presupposti di legge sarebbero rintracciabili nel cosiddetto "Sblocca Italia", che all'articolo 35 comma 2 prevede, in caso si sia verificata l'esistenza di un deficit delle infrastrutture preposte, la possibilità di derogare al limite massimo consentito di capacità dei rifiuti.
Tradotto, quattro su cinque delle strutture (private) interessate dal provvedimento, hanno accettato. Sono la Tersan di Modugno, unica nel territorio della ex provincia barese, e le tre tarantine Eden 94 di Manduria, Aseco di Ginosa e Progeva di Laterza. Ora la palla passa alla Giunta pugliese, allertata dal Commissario Grandaliano, preoccupato anche per la situazione che riguarda gli ambiti territoriali nei quali non è partita la raccolta differenziata porta a porta, primo fra tutti l'Aro Bari 2 di cui Giovinazzo fa parte.
Questa decisione, se arriverà, potrebbe scongiurare crisi come quella verificatasi già nella scorsa estate, consentendo anche l'atteso avvio del porta a porta.
Quel che è incontestabile è che le politiche regionali in fatto di rifiuti, negli ultimi 10 anni, sono state insufficienti ad attivare un circolo virtuoso che tenesse lontani dalla Puglia problemi di questo tipo. Solo nei mesi scorsi, tanto per fare un esempio, i rifiuti del brindisino erano finiti negli inceneritori emiliani, mentre dal foggiano e dalla Bat erano arrivati in impianti veneti, con costi elevati per l'intera collettività.
Resta infine in piedi, come scritto nelle ultime ore da alcuni organi di stampa, il piano da 60 milioni di euro per la realizzazione di quattro nuovi impianti che si occupino di compostaggio e che dovrebbero sorgere ad Andria, Manfredonia, Brindisi e Tricase.
Giovinazzo e gli altri comuni dell'Aro Ba 2 attendono lo sviluppo di questa situazione, divenuta per alcuni profili grottesca, se non fosse in ballo il futuro ambientale della nostra regione.