Regolamento borgo antico, Stallone: «Mai esistito prima. Siamo ad una svolta»
Approvato in Consiglio comunale, punta al decoro e ad incentivare gli investimenti di giovani
lunedì 20 luglio 2020
05.30
L'ultimo Consiglio comunale di Giovinazzo ha approvato con i voti della maggioranza e l'astensione delle opposizioni il nuovo Regolamento che disciplina diversi aspetti della vita e delle attività produttive del borgo antico. Sarà valido dal giorno successivo al quindicesimo giorno di pubblicazione sull'Albo Pretorio (in foto uno degli esempi meglio riusciti di valorizzazione di una strada in via San Domenico Maggiore).
Un centro storico tra i più amati della Puglia centrale e forse meglio conservati, ma che negli anni ha stentato a decollare, sino ai lavori del 2017 a Levante. C'è tuttavia ancora molto da fare e ne è conscio anche l'Assessore all'Urbanistica, Salvatore Stallone, che ha così commentato quanto accaduto nell'assise del 14 luglio scorso: «Un Regolamento che disciplinasse vari aspetti legati alle attività produttive ed al decoro nel nostro borgo antico non è mai esistito e penso possa trattarsi di una vera e propria svolta. Io penso - ha aggiunto - che si tratti di un atto necessario ad evitare scempi da parte di privati ed imprenditori, come purtroppo accaduto in passato».
E se gli si chiede che parte del Regolamento lui apprezzi di più, Stallone non ha dubbi: «Le norme sul decoro sono fondamentali per un rilancio definitivo di un luogo che ci invidiano in tanti, ma che ancora non ha tutte le caratteristiche per dirsi tra i più visitati. Puntiamo a far aprire botteghe artigiane ed a promuovere prodotti locali di qualità soprattutto - ha continuato l'Assessore all'Urbanistica -, cosa che è realtà per esempio in centri quali Monopoli, Polignano a Mare e Trani e che invece non ha mai interessato Giovinazzo. Lasciatemi anche evidenziare - ha sottolineato - come c'è da dire grazie a chi è venuto da fuori anni fa ad investire nella nostra città vecchia, quando i giovinazzesi non ci credevano affatto. A loro mi rivolgo: se ci sono giovani interessati ad investire, il Comune di Giovinazzo garantisce l'esenzione dalla TOSAP e da altri tributi per tre anni. I nostri sportelli sono aperti, siamo pronti a raccogliere idee e proposte, ma devono arrivare dalle giovani generazioni. Artigianato e promozione dei prodotti locali sono il tassello che manca, oltre ad alcuni accorgimenti sul decoro. Ce la possiamo fare - ha concluso - solo se ci crediamo tutti».
Interessante la lettura di alcuni dei 22 articoli che compongono il nuovo Regolamento che, è bene precisarlo, si sovrappone a quello per gli esercizi commerciali e vuol introdurre vincoli anche per i privati al fine di mantenere determinati standards estetici.
Noi ve lo alleghiamo integralmente a questo articolo, ma per esempio è significativo, in ottica investimenti, l'articolo 3 in cui si legge che «il Comune promuove, d'intesa con i rappresentanti delle associazioni interessate, progetti di valorizzazione commerciale, programmi di riqualificazione delle attività di vendita, campagne d'informazione e apprendimento per operatori dei settori delle attività produttive insediate nel BORGO ANTICO. Detti progetti di valorizzazione commerciale possono prevedere: a) la realizzazione di opere infrastrutturali, di arredo urbano o di rilevante riorganizzazione della logistica; b) l'attivazione o la modifica di servizi urbani; c) il riuso di locali esistenti per l'insediamento di nuove attività o il potenziamento di quelle esistenti; d) l'attuazione di azioni di promozione».
All'articolo 4 si specifica che non è consentita la vendita di «materiali per l'edilizia ed articoli termoidraulici, fatto salvo i locali destinati esclusivamente a fini espositivi; autoveicoli e motoveicoli nuovi ed usati; - pneumatici; - macchine ed attrezzature per l'industria e l'artigianato; - prodotti, macchine ed attrezzature per l'agricoltura e la zootecnica». Però si possono insediare falegnamerie, vetrerie ad uso espositivo od artistico e friggitorie.
All'articolo 5 invece si fa riferimento alla rinnovata possibilità di avviare attività di vendita e promozione di «a) prodotti agroalimentari tipici pugliesi e locali in particolare, intesi come prodotti realizzati con materie prime di provenienza locale e/o regionale, da aziende agricole ed agroalimentari operanti nella Regione; b) prodotti dell'artigianato tipico pugliese, intesi come prodotti realizzati con materie prime di provenienza regionale e realizzati ad opera di artigiani operanti nella Regione». L'attestazione è sostanzialmente un'autocertificazione che attesti che i prodotti derivati da filiera interamente pugliese secondo i criteri stabiliti dall'Ente regionale.
Le "Botteghe storiche", evidenzia l'articolo 6, sono quelle che «attività rivolte al pubblico, ma esercitate da privati, che si rifanno alle tradizioni contadine e artigianali, situate nel Borgo Antico, in locali in cui è stata svolta una attività risalente ad almeno 40 anni prima, con o senza interruzione, ed anche con denominazione sociale diversa (forni, cantine di vino e olio, pasta fresca)».
Ci sono poi una serie di norme che disciplinano lo svolgimento di fiere e manifestazioni varie, nonché chi possa iniziare un'attività, come nell'articolo 9: «Nel Borgo Antico sono consentite le seguenti destinazioni d'uso: uffici, negozi, botteghe, alberghi e strutture ricettivo – turistiche in genere, magazzini, depositi di materiale non infiammabile e non nocivo, locali adibiti ad attività di interesse pubblico o intrattenimento, piccoli laboratori artigianali ed artistici (così come definiti all'art. 4, ultimo capoverso, del presente regolamento), purché, le attività ivi esercitate, non producano rumori, esalazioni e scarichi dannosi, nocivi o comunque incompatibili con la destinazione residenziale del borgo antico, fermo restando i divieti previsti all'art. 4 del presente regolamento».
Sin qui il quadro generale rivolto alle attività produttive. Quanto al decoro, interessante l'articolo 12 e 15 in materia di soppalchi e recupero di cortili ed aree interne agli immobili, e gli articoli dal 17 al 19 che di fatto disciplinano tutte quelle attività che possono essere messe in atto dai privati per restaurare immobili o effettuarvi lavori manutentivi. In particolare all'art.17 si legge « 1. in caso di ristrutturazione delle facciate : a. per quelle con intonaco, il rifacimento dello stesso con calce idraulica naturale di colore bianco o avorio; 6 b. per quelle in pietra è consentito il ripristino delle fognature di colore bianco, all'interno della pietra, e la pulizia della pietra. 2. per gli infissi interni, in caso di sostituzione, devono essere realizzati in legno mordenzato bianco o avorio, oppure in PVC bianco o avorio. 3. le protezioni devono essere costituite da persiane, salvo casi particolari (quali ad esempio le monofore di età medioevale che non prevedono protezioni esterne). È consentita per le suddette protezioni la colorazione verde (RAL 6018). 4. per quanto riguarda le ringhiere, cancelli ed opere in ferro, in caso di sostituzione, vanno rispettati tipologie e disegni esistenti con colorazione nero opaco (RAL 9005) o bianco opaco (RAL 9010)».
Sin qui un breve sunto di alcune norme. Per tutte le vostre curiosità vi proponiamo in allegato il documento integrale.
Un centro storico tra i più amati della Puglia centrale e forse meglio conservati, ma che negli anni ha stentato a decollare, sino ai lavori del 2017 a Levante. C'è tuttavia ancora molto da fare e ne è conscio anche l'Assessore all'Urbanistica, Salvatore Stallone, che ha così commentato quanto accaduto nell'assise del 14 luglio scorso: «Un Regolamento che disciplinasse vari aspetti legati alle attività produttive ed al decoro nel nostro borgo antico non è mai esistito e penso possa trattarsi di una vera e propria svolta. Io penso - ha aggiunto - che si tratti di un atto necessario ad evitare scempi da parte di privati ed imprenditori, come purtroppo accaduto in passato».
E se gli si chiede che parte del Regolamento lui apprezzi di più, Stallone non ha dubbi: «Le norme sul decoro sono fondamentali per un rilancio definitivo di un luogo che ci invidiano in tanti, ma che ancora non ha tutte le caratteristiche per dirsi tra i più visitati. Puntiamo a far aprire botteghe artigiane ed a promuovere prodotti locali di qualità soprattutto - ha continuato l'Assessore all'Urbanistica -, cosa che è realtà per esempio in centri quali Monopoli, Polignano a Mare e Trani e che invece non ha mai interessato Giovinazzo. Lasciatemi anche evidenziare - ha sottolineato - come c'è da dire grazie a chi è venuto da fuori anni fa ad investire nella nostra città vecchia, quando i giovinazzesi non ci credevano affatto. A loro mi rivolgo: se ci sono giovani interessati ad investire, il Comune di Giovinazzo garantisce l'esenzione dalla TOSAP e da altri tributi per tre anni. I nostri sportelli sono aperti, siamo pronti a raccogliere idee e proposte, ma devono arrivare dalle giovani generazioni. Artigianato e promozione dei prodotti locali sono il tassello che manca, oltre ad alcuni accorgimenti sul decoro. Ce la possiamo fare - ha concluso - solo se ci crediamo tutti».
ALCUNI ARTICOLI DEL NUOVO REGOLAMENTO PER IL CENTRO STORICO
Interessante la lettura di alcuni dei 22 articoli che compongono il nuovo Regolamento che, è bene precisarlo, si sovrappone a quello per gli esercizi commerciali e vuol introdurre vincoli anche per i privati al fine di mantenere determinati standards estetici.Noi ve lo alleghiamo integralmente a questo articolo, ma per esempio è significativo, in ottica investimenti, l'articolo 3 in cui si legge che «il Comune promuove, d'intesa con i rappresentanti delle associazioni interessate, progetti di valorizzazione commerciale, programmi di riqualificazione delle attività di vendita, campagne d'informazione e apprendimento per operatori dei settori delle attività produttive insediate nel BORGO ANTICO. Detti progetti di valorizzazione commerciale possono prevedere: a) la realizzazione di opere infrastrutturali, di arredo urbano o di rilevante riorganizzazione della logistica; b) l'attivazione o la modifica di servizi urbani; c) il riuso di locali esistenti per l'insediamento di nuove attività o il potenziamento di quelle esistenti; d) l'attuazione di azioni di promozione».
All'articolo 4 si specifica che non è consentita la vendita di «materiali per l'edilizia ed articoli termoidraulici, fatto salvo i locali destinati esclusivamente a fini espositivi; autoveicoli e motoveicoli nuovi ed usati; - pneumatici; - macchine ed attrezzature per l'industria e l'artigianato; - prodotti, macchine ed attrezzature per l'agricoltura e la zootecnica». Però si possono insediare falegnamerie, vetrerie ad uso espositivo od artistico e friggitorie.
All'articolo 5 invece si fa riferimento alla rinnovata possibilità di avviare attività di vendita e promozione di «a) prodotti agroalimentari tipici pugliesi e locali in particolare, intesi come prodotti realizzati con materie prime di provenienza locale e/o regionale, da aziende agricole ed agroalimentari operanti nella Regione; b) prodotti dell'artigianato tipico pugliese, intesi come prodotti realizzati con materie prime di provenienza regionale e realizzati ad opera di artigiani operanti nella Regione». L'attestazione è sostanzialmente un'autocertificazione che attesti che i prodotti derivati da filiera interamente pugliese secondo i criteri stabiliti dall'Ente regionale.
Le "Botteghe storiche", evidenzia l'articolo 6, sono quelle che «attività rivolte al pubblico, ma esercitate da privati, che si rifanno alle tradizioni contadine e artigianali, situate nel Borgo Antico, in locali in cui è stata svolta una attività risalente ad almeno 40 anni prima, con o senza interruzione, ed anche con denominazione sociale diversa (forni, cantine di vino e olio, pasta fresca)».
Ci sono poi una serie di norme che disciplinano lo svolgimento di fiere e manifestazioni varie, nonché chi possa iniziare un'attività, come nell'articolo 9: «Nel Borgo Antico sono consentite le seguenti destinazioni d'uso: uffici, negozi, botteghe, alberghi e strutture ricettivo – turistiche in genere, magazzini, depositi di materiale non infiammabile e non nocivo, locali adibiti ad attività di interesse pubblico o intrattenimento, piccoli laboratori artigianali ed artistici (così come definiti all'art. 4, ultimo capoverso, del presente regolamento), purché, le attività ivi esercitate, non producano rumori, esalazioni e scarichi dannosi, nocivi o comunque incompatibili con la destinazione residenziale del borgo antico, fermo restando i divieti previsti all'art. 4 del presente regolamento».
Sin qui il quadro generale rivolto alle attività produttive. Quanto al decoro, interessante l'articolo 12 e 15 in materia di soppalchi e recupero di cortili ed aree interne agli immobili, e gli articoli dal 17 al 19 che di fatto disciplinano tutte quelle attività che possono essere messe in atto dai privati per restaurare immobili o effettuarvi lavori manutentivi. In particolare all'art.17 si legge « 1. in caso di ristrutturazione delle facciate : a. per quelle con intonaco, il rifacimento dello stesso con calce idraulica naturale di colore bianco o avorio; 6 b. per quelle in pietra è consentito il ripristino delle fognature di colore bianco, all'interno della pietra, e la pulizia della pietra. 2. per gli infissi interni, in caso di sostituzione, devono essere realizzati in legno mordenzato bianco o avorio, oppure in PVC bianco o avorio. 3. le protezioni devono essere costituite da persiane, salvo casi particolari (quali ad esempio le monofore di età medioevale che non prevedono protezioni esterne). È consentita per le suddette protezioni la colorazione verde (RAL 6018). 4. per quanto riguarda le ringhiere, cancelli ed opere in ferro, in caso di sostituzione, vanno rispettati tipologie e disegni esistenti con colorazione nero opaco (RAL 9005) o bianco opaco (RAL 9010)».
Sin qui un breve sunto di alcune norme. Per tutte le vostre curiosità vi proponiamo in allegato il documento integrale.