Regionali, chieste cinque condanne per voto di scambio
Le pene comprese fra i 20 anni e i 12 anni e 8 mesi. Il processo perseguirà il 27 marzo
mercoledì 15 marzo 2017
La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha chiesto cinque condanne a pene comprese fra i 20 anni e i 12 anni e 8 mesi di reclusione per altrettanti imputati accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, voto di scambio e coercizione elettorale. I fatti contestati si riferiscono alla primavera 2015 e riguardano le elezioni regionali.
In particolare quattro dei cinque imputati, tutti pregiudicati baresi ritenuti affiliati al clan Di Cosola, avrebbero fermato gli elettori per strada invitandoli, con minacce e intimidazioni, a votare per Natale Mariella (poi non eletto), candidato nella lista dei Popolari a sostegno di Michele Emiliano presidente.
Mariella è indagato in un separato procedimento insieme con altre cinque persone. Stando alle indagini della magistratura barese gli imputati dicevano agli elettori che avrebbero verificato il voto, impedendo così «il libero esercizio del diritto di voto - recita l'imputazione - ed alterando il risultato delle votazioni per la nomina dei rappresentanti del Consiglio Regionale della Puglia per l'anno 2015».
E lo avrebbero fatto avvalendosi della forza intimidatrice del clan Di Cosola, «oltre che della capacità di controllo del territorio e della possibilità di contare sull'omertà delle vittime e dell'ambiente in genere».
Nel processo che si sta celebrando con il rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Bari Alessandra Susca, i pm Carmelo Rizzo e Federico Perrone Capano hanno chiesto condanne a 20 anni di reclusione per Luigi Guglielmi e Alfredo Sibilla, a 12 anni e 8 mesi per Teodoro Frappampina e Giovanni Martinelli (in continuazione con precedenti condanne per associazione mafiosa), a 18 anni di carcere per Carlo Giurano, accusato quest'ultimo soltanto di associazione mafiosa e non dei reati legati alle elezioni.
Il processo perseguirà il 27 marzo con le arringhe difensive.
In particolare quattro dei cinque imputati, tutti pregiudicati baresi ritenuti affiliati al clan Di Cosola, avrebbero fermato gli elettori per strada invitandoli, con minacce e intimidazioni, a votare per Natale Mariella (poi non eletto), candidato nella lista dei Popolari a sostegno di Michele Emiliano presidente.
Mariella è indagato in un separato procedimento insieme con altre cinque persone. Stando alle indagini della magistratura barese gli imputati dicevano agli elettori che avrebbero verificato il voto, impedendo così «il libero esercizio del diritto di voto - recita l'imputazione - ed alterando il risultato delle votazioni per la nomina dei rappresentanti del Consiglio Regionale della Puglia per l'anno 2015».
E lo avrebbero fatto avvalendosi della forza intimidatrice del clan Di Cosola, «oltre che della capacità di controllo del territorio e della possibilità di contare sull'omertà delle vittime e dell'ambiente in genere».
Nel processo che si sta celebrando con il rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Bari Alessandra Susca, i pm Carmelo Rizzo e Federico Perrone Capano hanno chiesto condanne a 20 anni di reclusione per Luigi Guglielmi e Alfredo Sibilla, a 12 anni e 8 mesi per Teodoro Frappampina e Giovanni Martinelli (in continuazione con precedenti condanne per associazione mafiosa), a 18 anni di carcere per Carlo Giurano, accusato quest'ultimo soltanto di associazione mafiosa e non dei reati legati alle elezioni.
Il processo perseguirà il 27 marzo con le arringhe difensive.