Reddito di Inclusione e questione caf, il PD contro Sollecito

Nuova nota della Segreteria cittadina per controreplicare all'Assessore alle Politiche Sociali

mercoledì 24 gennaio 2018
A cura di Gianluca Battista
La diatriba tra il Partito Democratico e l'Assessore alle Politiche Sociali, Michele Sollecito, continua. Dopo la replica del Vicesindaco alla nota piddina sulle mancanze presunte dell'Amministrazione comunale in fatto di Reddito di Inclusione, la Segreteria cittadina guidata da Mimmo Brancato ha di nuovo fatto sentire la sua voce.

In una nota pubblicata sulla pagina Facebook del partito si legge: «Ancora una volta l'Assessore pro tempore Michele Sollecito intende avvalersi della collaborazione dei caf giovinazzesi solo e soltanto nel momento in cui questi ultimi devono smaltire il lavoro degli uffici comunali, non riconoscendo invece agli stessi la naturale dignità di interlocutori - ampiamente dovuta vista la funzione sociale che svolgono - come nel caso della mancata convocazione agli stati generali della socialità da lui convocati».

La missiva del PD prosegue, ricordando come sia indicativo «il fatto che hanno risposto alle condizioni imposte dell'Amministrazione soltanto due sigle di caf autonomi, mentre le sigle sindacali più rappresentative a livello nazionale e locale non compaiono nell'elenco delle sedi convenzionate.

Tali convenzioni - ricordano i Democratici - sono necessarie affinché i caf possano svolgere il servizio a costo zero per i cittadini, mentre Sollecito si nasconde dietro il dito dell'Ambito (a cui lui stesso partecipa) e pretende - è l'attacco -, in modo del tutto pretestuoso e arbitrario, di affidare il servizio con tariffe oramai superate e aggiornate dalla Regione con apposito atto dirigenziale».

Il Partito Democratico chiude il post scrivendo: «Occorre sottolineare che la sottoscrizione delle convenzioni prescinde dal ritardo nell'attuazione del Pon inclusione per il rafforzamento dell'organico. Pertanto - chiosano dalla Segreteria di piazza Vittorio Emanuele II - invitiamo ad adeguarsi alle nuove condizioni che continuano a garantire la gratuità del servizio ai cittadini, mettendo fine ad un disservizio già abbondantemente dal Sollecito causato».