Ratti e topi in città: la puntualizzazione dell'Assessorato al Decoro Urbano
Dopo le segnalazioni di lettori e partiti politici, abbiamo chiesto a Gaetano Depalo di chiarire alcuni passaggi
lunedì 10 settembre 2018
05.30
Diverse segnalazioni di lettori e finanche di forze politiche d'opposizione hanno portato alla ribalta il problema della nuova diffusione di ratti e topi nel centro abitato, con conseguente pericolo per la salute pubblica.
Non è di questo parere l'Amministrazione comunale, che abbiamo voluto sentire per cercare di capire cosa sta succedendo e se davvero il problema sia più diffuso che in un recente passato.
Da Palazzo di Città è arrivata una risposta articolata, che punta a far comprendere come vi siano anche responsabilità di privati nel non procedere ad azioni di sanificazione e pulizia di suoli di proprietà.
«È bene precisare - ci ha detto l'Assessore Gaetano Depalo in principio- che procederemo ad un'azione completa di sanificazione delle scuole con prodotti normati e quindi appropriati per un ambiente dove ci saranno anche minori».
Quanto ai nostri articoli, sulle molteplici segnalazioni da differenti zone cittadine, incalzato da nostre domande Depalo ci ha tenuto a puntualizzare alcuni aspetti: «Si chiamano terreni agricoli e sono quei tratti di territori a ridosso della città e non, molti dei quali incolti ed abbandonati.
Analizzando una per una le aree evidenziate dall'articolo apparso su GiovinazzoViva - ha detto - preciso che il richiamo alla zona D1.1, dove sorge il baluardo urbanistico nato durante l'amministrazione PD, deve richiamare l'attenzione su una zona circondata da campagne e da uno scalo intermodale ove vengono ammassati container per il trasporto di grano. Facile che questo produca un proliferare di topi e ratti.
Poi - ha proseguito - c'è la zona Cappuccini, per intenderci quella a Levante occupata dalla prossima maglia C2, composta da ex stalle abbandonate che di certo non rappresentano un'area residenziale ma, appunto, una zona abbandonata e lasciata a se stessa dagli stessi proprietari che sono ovviamente obbligati a pulire le rispettive aree di competenza».
Abbiamo però voluto chiedere all'Assessore cosa pensasse delle altre segnalazioni, giunteci dal cimitero comunale e, non ultima, di quella denuncia del Partito Democratico sul ratto morto trovato in via Bari: «Quanto al cimitero - ha detto - l'area in oggetto è immersa tra serre, nate a ridosso dello stesso, e zone di campagna senza cura alcuna, sempre di pertinenza privata, dove è pensabile che vi sia abbancato materiale abbandonato di varia natura. Ed anche in questo caso sono i privati a dover per primi provvedere.
In ultimo - ha specificato Depalo davanti ai nostri taccuini - lasciatemi dire anche della zona del mercato giornaliero, ove la ovvia presenza di scarti involontariamente lasciati da ignari operatori, nonché le aree a cantiere della Casa di Riposo (in cui non si può entrare per evidenti questioni di sicurezza), possono essere un vettore di questo fenomeno, mentre per quanto riguarda il topo morto da voi ripreso in foto, si evidenzia che lo stesso è stato ritrovato nella zona a ridosso dell'area del supermercato ubicato su via Bari che sorge a ridosso della ex AFP, notoriamente abbandonata dai proprietari delle rispettive particelle, nonché delle zone occupate da una ex sala ricevimenti».
Poi abbiamo chiesto di darci una spiegazione sulle procedure per combattere il fenomeno e su cosa possa essere accaduto nei mesi estivi: «Giova evidenziare - ha spiegato l'Assessore al Decoro Urbano - che comunque il principio attivo utilizzato per contrastare il fenomeno ratti agisce per asfissia e che l'animale moribondo cerca qualsiasi via di fuga utile nel tentativo di salvarsi. Tutte queste circostanze non ci devono far trascurare un elemento che si chiama natura ed è ovvio che certi fenomeni siano la diretta conseguenza di situazioni cicliche. Esse si verificano a prescindere dalla sistematica sanificazione che viene fatta puntualmente sul territorio comunale dal nostro Ente.
Tengo quindi a tranquillizzare la popolazione - ha sottolineato - che il Comune di Giovinazzo svolge regolarmente i suoi compiti rispetto all'igiene urbana, deblattizzazione, trattamenti zanzaricidi e simili, mentre di rimando possiamo dire che questa azione di contrasto non viene fatta dai proprietari di aree che invece necessitano di ovvie e decise cure. Si rammenta a costoro che esiste un obbligo collegato ad una ordinanza che impone di eliminare tutti quei fenomeni di degrado che compromettano l'aspetto igienico e la sicurezza pubblica.
Gli organi preposti scrivono ed ammoniscono - ha rimarcato Depalo - ma a nulla serve se non vi è comprensione concreta del fenomeno e collaborazione di tutti. A margine di quanto segnalatoci - è stata la sua chiosa - l'Ente comunale vigilerà con ancora più forza sul rispetto delle ordinanze che tutelano l'aspetto del decoro e dell'igiene in città».
Intanto, sempre da un punto di vista igienico, registriamo l'anticipo a domani, 11 settembre, della nuova disinfestazione contro zanzare e mosche.
Non è di questo parere l'Amministrazione comunale, che abbiamo voluto sentire per cercare di capire cosa sta succedendo e se davvero il problema sia più diffuso che in un recente passato.
Da Palazzo di Città è arrivata una risposta articolata, che punta a far comprendere come vi siano anche responsabilità di privati nel non procedere ad azioni di sanificazione e pulizia di suoli di proprietà.
«È bene precisare - ci ha detto l'Assessore Gaetano Depalo in principio- che procederemo ad un'azione completa di sanificazione delle scuole con prodotti normati e quindi appropriati per un ambiente dove ci saranno anche minori».
Quanto ai nostri articoli, sulle molteplici segnalazioni da differenti zone cittadine, incalzato da nostre domande Depalo ci ha tenuto a puntualizzare alcuni aspetti: «Si chiamano terreni agricoli e sono quei tratti di territori a ridosso della città e non, molti dei quali incolti ed abbandonati.
Analizzando una per una le aree evidenziate dall'articolo apparso su GiovinazzoViva - ha detto - preciso che il richiamo alla zona D1.1, dove sorge il baluardo urbanistico nato durante l'amministrazione PD, deve richiamare l'attenzione su una zona circondata da campagne e da uno scalo intermodale ove vengono ammassati container per il trasporto di grano. Facile che questo produca un proliferare di topi e ratti.
Poi - ha proseguito - c'è la zona Cappuccini, per intenderci quella a Levante occupata dalla prossima maglia C2, composta da ex stalle abbandonate che di certo non rappresentano un'area residenziale ma, appunto, una zona abbandonata e lasciata a se stessa dagli stessi proprietari che sono ovviamente obbligati a pulire le rispettive aree di competenza».
Abbiamo però voluto chiedere all'Assessore cosa pensasse delle altre segnalazioni, giunteci dal cimitero comunale e, non ultima, di quella denuncia del Partito Democratico sul ratto morto trovato in via Bari: «Quanto al cimitero - ha detto - l'area in oggetto è immersa tra serre, nate a ridosso dello stesso, e zone di campagna senza cura alcuna, sempre di pertinenza privata, dove è pensabile che vi sia abbancato materiale abbandonato di varia natura. Ed anche in questo caso sono i privati a dover per primi provvedere.
In ultimo - ha specificato Depalo davanti ai nostri taccuini - lasciatemi dire anche della zona del mercato giornaliero, ove la ovvia presenza di scarti involontariamente lasciati da ignari operatori, nonché le aree a cantiere della Casa di Riposo (in cui non si può entrare per evidenti questioni di sicurezza), possono essere un vettore di questo fenomeno, mentre per quanto riguarda il topo morto da voi ripreso in foto, si evidenzia che lo stesso è stato ritrovato nella zona a ridosso dell'area del supermercato ubicato su via Bari che sorge a ridosso della ex AFP, notoriamente abbandonata dai proprietari delle rispettive particelle, nonché delle zone occupate da una ex sala ricevimenti».
Poi abbiamo chiesto di darci una spiegazione sulle procedure per combattere il fenomeno e su cosa possa essere accaduto nei mesi estivi: «Giova evidenziare - ha spiegato l'Assessore al Decoro Urbano - che comunque il principio attivo utilizzato per contrastare il fenomeno ratti agisce per asfissia e che l'animale moribondo cerca qualsiasi via di fuga utile nel tentativo di salvarsi. Tutte queste circostanze non ci devono far trascurare un elemento che si chiama natura ed è ovvio che certi fenomeni siano la diretta conseguenza di situazioni cicliche. Esse si verificano a prescindere dalla sistematica sanificazione che viene fatta puntualmente sul territorio comunale dal nostro Ente.
Tengo quindi a tranquillizzare la popolazione - ha sottolineato - che il Comune di Giovinazzo svolge regolarmente i suoi compiti rispetto all'igiene urbana, deblattizzazione, trattamenti zanzaricidi e simili, mentre di rimando possiamo dire che questa azione di contrasto non viene fatta dai proprietari di aree che invece necessitano di ovvie e decise cure. Si rammenta a costoro che esiste un obbligo collegato ad una ordinanza che impone di eliminare tutti quei fenomeni di degrado che compromettano l'aspetto igienico e la sicurezza pubblica.
Gli organi preposti scrivono ed ammoniscono - ha rimarcato Depalo - ma a nulla serve se non vi è comprensione concreta del fenomeno e collaborazione di tutti. A margine di quanto segnalatoci - è stata la sua chiosa - l'Ente comunale vigilerà con ancora più forza sul rispetto delle ordinanze che tutelano l'aspetto del decoro e dell'igiene in città».
Intanto, sempre da un punto di vista igienico, registriamo l'anticipo a domani, 11 settembre, della nuova disinfestazione contro zanzare e mosche.