Rapporto DIA: Depalma scrive, GiovinazzoViva risponde

Oggetto delle rimostranze del primo cittadino, il titolo di un nostro articolo sulla relazione semestrale

martedì 2 marzo 2021 13.29
Di seguito la lettera integrale inviataci dal Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, e la nostra risposta a seguito delle sue rimostranze per il titolo di un nostro articolo sulla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia.

LA LETTERA DEL SINDACO

Gent. mo Direttore Di Bisceglie,
con grande stupore abbiamo letto, stamattina (venerdì scorso, ndr), il vostro articolo dal titolo "A Giovinazzo i di Cosola hanno contato sull'apporto delle Istituzioni". Credo che il mio stesso sussulto sia stato provato dalla maggior parte dei vostri lettori tratti in inganno da un titolo fuorviante, fortemente allusivo oltre che diffamante nei confronti della città e di una parte di essa che la rappresenta.
Lei mi insegna che moltissimi lettori leggono spesso solo il titolo di un articolo e che, molto raramente, ne scorrono l'intero contenuto. E il vostro titolo, così come il vostro articolo, non può essere letto che in un unico modo: chi è l'Istituzione per antonomasia a Giovinazzo? Sono forse le forze dell'ordine, nel caso specifico e con grande rammarico i carabinieri, che non vengono citate né nel titolo né nell'articolo?
Nel titolo del vostro articolo, seppur si tratti di un virgolettato, si parla di Istituzioni e, all'interno dello stesso articolo, di un generico 'infedeli'. Premesso che siamo dalla parte della legalità, ora e sempre, e lo abbiamo dimostrato dedicando la nostra Sala consiliare di Palazzo di Città al compianto Luciano Pignatelli dell'Arma dei Carabinieri e donando la cittadinanza onoraria di Giovinazzo al Capitano Ultimo, mi chiedo per quale motivo la testata che lei dirige abbia ritenuto di titolare con un pericolosissimo "A Giovinazzo i di Cosola hanno contato sull'apporto delle Istituzioni" e non piuttosto di fare riferimento alla triste vicenda penale che vede coinvolti due carabinieri?
Caro Direttore, in un momento in cui l'Italia e il mondo sono stati messi in ginocchio da un virus, i cittadini hanno riscoperto il valore delle 'Istituzioni'. Mai, come i questo momento, e a tutti i livelli, siamo in prima linea a fronteggiare una guerra silente e pericolosa da un punto di vista economico-sociale. E mai, come prima d'ora, i cittadini si sentono protetti e vicini alle Istituzioni. Un titolo del genere fa rabbia, tanta, e genera confusione nel lettore e nei cittadini. "Le parole sono pietre", diceva Carlo Levi. Bisogna maneggiarle con cura, per evitare una ingiusta e diffamante lapidazione.
Tommaso Depalma- sindaco di Giovinazzo

LA RISPOSTA DEL DIRETTORE

Gentile Sindaco,
accolgo con disponibilità il suo invito ad una pubblicazione di questa sua replica che, sul piano giornalistico, ha un grande valore ed interesse, giacché scandisce una serie di concetti che vanno assolutamente approfonditi. Perché il destinatario reale di questa replica non è il giornale che dirigo, bensì la Direzione Investigativa Antimafia dalla cui relazione noi abbiamo tratto il titolo che lei contesta.
Come ben riferisce, avendolo acutamente notato, riportiamo un virgolettato. Non ci siamo inventati nulla. Che "A Giovinazzo i di Cosola hanno contato sull'apporto delle Istituzioni" non lo diciamo noi ma un organo che sa perfettamente di cosa parla, la Direzione Investigativa Antimafia per l'appunto. E, approfondendo le recenti pagine di cronaca che hanno riguardato, purtroppo, anche la sua città, troviamo riscontro in quanto riporta la relazione della DIA.
Comprendiamo il suo sussulto ma, in tutta franchezza, lo riteniamo diretta conseguenza di una marcata autoreferenzialità e non della presunta forte allusività del nostro titolo. D'altra parte, apprendo dal suo scritto, che a Giovinazzo esista una "istituzione per antonomasia". E la ringrazio perché mi dà occasione per ricordare a me stesso innanzitutto, ma anche a quanti quotidianamente ci seguono, tra cui anche lei, che le istituzioni dialogano e ragionano alla pari seppur a diversi livelli e per diverse competenze. Per cui il concetto di "istituzione per antonomasia", a mio modesto avviso, andrebbe rivisto se non addirittura superato.
Mai nei nostri scritti – e nemmeno in quest'ultimo – abbiamo messo in discussione l'onorabilità di una cittadina che si distingue per la sua bellezza, per la sua operosità e per i segni virtuosi lasciati dalla quasi totalità dei giovinazzesi. Mai – e nemmeno in quest'ultimo scritto – abbiamo messo in dubbio che le istituzioni giovinazzesi (tutte e non soltanto quella che la riguarda personalmente) siano dalla parte della legalità, delle buone pratiche, dell'onestà. Ed è per questo che, in tutta franchezza, questa sua replica ci sembra non opportuna. È appena il caso di ricordare che della nostra redazione fanno parte, nella quasi totalità, dei rispettabili cittadini di Giovinazzo integrati ed inseriti nella società giovinazzese che certamente non provano piacere alcuno nel riferire di notizie poco lusinghiere. Come del resto lei sa meglio di chiunque altro, sindaci lo si è per un periodo limitato di tempo, cittadini lo si è invece dalla nascita sino alla morte, a meno di incidenti di percorso.
Concludo, caro sindaco, donandole una buona notizia. I suoi amministrati, i cittadini di Giovinazzo, sono tra i più virtuosi in termini di attenzione agli scritti. GiovinazzoViva, infatti, è tra i portali del nostro network che registra un tempo di permanenza più alto sui singoli articoli ed un rapporto accessi/pagine viste molto lusinghiero. Tanto speriamo possa attenuare il suo timore che i lettori possano fermarsi esclusivamente alla lettura dei titoli. Noi abbiamo molta stima dei lettori di Giovinazzo.
Cordiali saluti
Giuseppe Di Bisceglie – Direttore VivaNetwork