Rapine ai benzinai: «Vogliamo armarci»

Accade anche a Giovinazzo. Al punto tale che i titolari degli impianti chiedono l'autorizzazione ad essere armati

venerdì 23 giugno 2017 0.09
Arraffano e se ne vanno, utilizzando i distributori di carburante come veri e propri bancomat. Pochi minuti e somme fra i 200 e i 300 euro, per una serata con gli amici o una giacca nuova.

Accade in tutta la provincia di Bari, e anche Giovinazzo, purtroppo, non si sottrae, ormai da troppo tempo. Al punto tale che il coordinatore regionale di Assopetroli, Francesco Albergo, un mese fa ha scritto alla Prefettura di Bari, sollecitando un incontro urgente: «Anche la clientela - ha spiegato Albergo tramite le pagine di Repubblica - è fortemente preoccupata, in quanto è stata oggetto di rapina durante l'approvvigionamento di carburante».

Ecco perché, mette nero su bianco il coordinatore Albergo, «gestori e dipendenti - ha scandito sempre dalle colonne del quotidiano romano - chiedono la possibilità di munirsi di armi per la difesa personale, visto che non solo subiscono la rapina, ma sono anche picchiati e a volte ridotti in fin di vita».

Ad entrare in azione, secondo quanto accertato dagli investigatori, sarebbe quasi sempre la stessa banda che arriva a bordo di una Matiz o di un'Alfa 156: due auto che ricorrono spesso nelle immagini della videosorveglianza di cui sono dotati quasi tutti i distributori. La dinamica, poi, è sempre la stessa: arrivano con la vettura, scendono con il volto coperto da passamontagna o con i cappellini calati sugli occhi, e minacciano con la pistola o il fucile.

In un caso (avvenuto il 12 maggio all'Eni di Giovinazzo, lungo la strada statale 16 bis), hanno anche picchiato un dipendente con il calcio del fucile. Rapidamente, prendono il denaro che c'è in cassa e scappano, per poi ripetere le stesse modalità in un altro distributore poco distante. Il colpo, per quanto sia last minute, è però ben studiato: i malviventi entrano in azione quasi sempre verso le ore 13.00.

Per tutelarsi maggiormente, l'amministratore delegato della Ip Service, Simone Alfonsi, che serve solo una parte dei distributori di carburante del barese, ha anche presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Bari, evidenziando i 41 assalti messi in atto agli impianti della Ip, nel giro di 11 mesi.

Fenomeni criminali che si fanno emergenze, nel caso non si trovi una soluzione a breve termine: «Chiediamo per questo un incontro con il prefetto Marilisa Magno - ha concluso Albergo - finalizzato a evitare il peggioramento dei fenomeni e a scongiurare conseguenze imprevedibili, che potrebbero sfociare in danni letali alle persone».