Rampa amovibile a Levante: PVA interroga, Depalo risponde

Continuano le polemiche sulla passerella posticcia nei pressi del "porto vecchio"

sabato 24 agosto 2024 11.58
A cura di Gianluca Battista
Ha fatto tanto discutere la decisione dell'amministrazione comunale di utilizzare una rampa amovibile per l'accesso in acqua dei bagnanti nella zona del porto vecchio.

L'INTERROGAZIONE DI PRIMAVERA ALTERNATIVA
Contro quella decisione si era sin da subito schierata PrimaVera Alternativa, che nelle scorse settimane ha protocollato una interrogazione scritta dei consiglieri Girolamo Capurso e Davide Digiaro, in cui si sottolinea che «i manufatti installati non appaiono né conformi all'uso a cui sono stati destinati, né tantomeno di nuova produzione, presentando la rampa in più punti evidenti segni di usura e di arrugginimento».
Capurso e Digiaro chiedono dunque sulla «scorta di quale atto amministrativo o gestionale si sia il posizionamento della rampa di accesso», avvenuto tra l'altro in presenza del sindaco Michele Sollecito e del suo vice, nonché assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Depalo.
I due consiglieri di PrimaVera Alternativa chiedono inoltre il nominativo del responsabile di tale procedimento e quale sia «l'impresa che ha effettuato il trasporto ed il montaggio della detta rampa e della scaletta». Per gli esponenti di PVA sarebbe poi importante sapere se questo eventuale atto di autorizzazione, di cui chiedono il numero di protocollo, sia quindi stato conforme all'articolo 55 del Codice della Navigazione, che prescrive come l'esecuzione di nuove opere debba avvenire «entro una zona di 30 metri dal demanio marittimo».

LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE DEPALO (affidata ai giornali con differenze rispetto a quella protocollata)
Questa la risposta completa pervenuta in redazione dall'assessore Gaetano Depalo:

«La rampa amovibile, posizionata in zona denominata Porto Vecchio nella parte destinata ad alaggio, rientra nella fattispecie prevista dall'Art. 5 comma 1 - Ordinanza Balneare Regionale anno 2024. In ottemperanza a quando disposto dalla citata ordinanza è stata inviata opportuna comunicazione a mezzo posta elettronica certificata all'indirizzo della Capitaneria di Porto di Molfetta nonché in conoscenza al competente Ufficio Locale Marittimo di Giovinazzo in data 24/07/2024 n. prot. 0018800 a firma del Dirigente F. F. dell'Ufficio Tecnico Comunale Tecnico Comunale entrambe ritualmente ricevute. Il posizionamento è stato eseguito dall'impresa SUB TECHNICAL EDIL SERVICE SR.L., senza ulteriori costi per l'Ente Comunale, a margine degli Interventi di Manutenzione Straordinaria in Ambito Portuale, alla stessa affidato, giusta determina dirigenziale n. 131 del 17.10.2022. Il Responsabile Unico del Procedimento indicato nella determina di cui sopra è il Geom. Lino Devivo. L'intervento è stato effettuato per agevolare l'accesso al mare da parte di soggetti normodotati oltre a diversamente abili, in considerazione dello stato di degrado della pavimentazione in cemento a causa a degli effetti del mare, dello sviluppo di alghe scivolose e della numerosa presenza di bagnanti in risposta anche ai recenti incidenti avvenuti in loco. Sì precisa inoltre che l'area vede la presenza su suolo pubblico, di attrezzatura sportiva utilizzata nello specchio acqueo del medesimo porto vecchio del tipo S.U.P. etc., che necessitano di supporto all'alaggio in sicurezza. Per tale occupazione, che rappresenta un ostacolo e limite al libero utilizzo degli spazi pubblici, verrà avviata rituale verifica circa la legittimità. Rispetto a quanto rappresentato, sono pervenute segnalazioni e foto. Per quanto attiene la documentazione evidenziata nella risposta, la stessa è accessibile sia consultando l'albo pretorio comunale che dietro rituale accesso agli atti. Infine la comunicazione a firma del Dirigente F.F dell'Ufficio Tecnico dalla quale evince chiaramente che questo Ente provvederà al posizionamento di una rampa amovibile, del tipo non permanente su area comunale, determina, di fatto, già una rappresentazione della volontà. Trattandosi anche di una attività gratuita, quindi non onerosa da parte dell'Ente, un eventuale ordine di servizio scritto avrebbe rappresentato un ipotetico impegno contrattuale ulteriore che, in questa fattispecie, non si configura».




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