Raffaele Sollecito e Amanda Knox assolti
La Corte di Cassazione ha accolto i ricorsi delle parti
venerdì 27 marzo 2015
22.36
La V Sezione penale della Corte di Cassazione ha assolto Raffaele Sollecito ed Amanda Knox, «per non aver commesso il fatto», dall'accusa di aver commesso l'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese trovata morta in via della Pergola, a Perugia, tra il 1° ed il 2 novembre 2007. Per l'americana resta la condanna a 3 anni e 6 mesi per calunnia contro Patrick Lumumba. Rimane in carcere un solo colpevole, l'ivoriano Rudy Guede, condannato in via definitiva a 16 anni.
Raffaele Sollecito ha pianto al telefono di Remo Croci, in diretta durante il programma di Rete 4 "Quarto Grado" ed ha ribadito, a chi è riuscito a sentirlo, di essere «immensamente felice». Il padre, Francesco, ha detto: «Questa Corte ha letto con grande attenzione le carte da noi prodotte. Chiunque abbia letto la sentenza d'appello di Firenze, non può che concludere quanto ha concluso la Corte. Anche la famiglia di Meredith potrà dire che è stata fatta piena giustizia. È finito un incubo durato otto anni. Finalmente i giudici hanno fatto giustizia. La nostra sofferenza, tuttavia, non sarà mai compensata. Da domani, però, torniamo tutti a vivere». La zia del ragazzo, Sara Achille, ex consigliera comunale giovinazzese che non ha mai abbandonato la speranza di una assoluzione di Raffaele, ci ha detto per telefono: «Possiamo tornare a credere nella giustizia!».
L'avvocatessa Giulia Bongiorno era un po' preoccupata dopo le tante ore di Camera di Consiglio e ad una domanda sulla condanna di Guede per concorso in omicidio ha risposto: «La Cassazione, nel suo dispositivo sul ragazzo ivoriano, ha scritto che ci potevano essere elementi di complicità, ma non è affatto detto che ci fossero complici. Non si deve quindi cercare più nessuno». Luca Maori, altro legale del pool, ha parlato di «momento molto bello per tutti». Francesco Mastro, invece, difensore della famiglia Sollecito anche in un processo collaterale per diffamazione aggravata, apertosi oggi a Trani e rinviato in seconda udienza fissata per il 18 giugno, ci ha evidenziato come «la stessa magistratura che aveva tolto a Raffaele la libertà, gli ha restituito la vita». Mastro ci ha raccontato di una telefonata con l'ingegnere informatico giovinazzese che è stata «un lungo abbraccio».
Luciano Ghirga, legale di Amanda Knox, ha infine sottolineato la complementarietà delle posizioni della sua assistita con quelle di Sollecito. «Se Amanda è innocente, Raffaele lo è ancor di più», ha chiosato visibilmente soddisfatto.
Raffaele Sollecito ha pianto al telefono di Remo Croci, in diretta durante il programma di Rete 4 "Quarto Grado" ed ha ribadito, a chi è riuscito a sentirlo, di essere «immensamente felice». Il padre, Francesco, ha detto: «Questa Corte ha letto con grande attenzione le carte da noi prodotte. Chiunque abbia letto la sentenza d'appello di Firenze, non può che concludere quanto ha concluso la Corte. Anche la famiglia di Meredith potrà dire che è stata fatta piena giustizia. È finito un incubo durato otto anni. Finalmente i giudici hanno fatto giustizia. La nostra sofferenza, tuttavia, non sarà mai compensata. Da domani, però, torniamo tutti a vivere». La zia del ragazzo, Sara Achille, ex consigliera comunale giovinazzese che non ha mai abbandonato la speranza di una assoluzione di Raffaele, ci ha detto per telefono: «Possiamo tornare a credere nella giustizia!».
L'avvocatessa Giulia Bongiorno era un po' preoccupata dopo le tante ore di Camera di Consiglio e ad una domanda sulla condanna di Guede per concorso in omicidio ha risposto: «La Cassazione, nel suo dispositivo sul ragazzo ivoriano, ha scritto che ci potevano essere elementi di complicità, ma non è affatto detto che ci fossero complici. Non si deve quindi cercare più nessuno». Luca Maori, altro legale del pool, ha parlato di «momento molto bello per tutti». Francesco Mastro, invece, difensore della famiglia Sollecito anche in un processo collaterale per diffamazione aggravata, apertosi oggi a Trani e rinviato in seconda udienza fissata per il 18 giugno, ci ha evidenziato come «la stessa magistratura che aveva tolto a Raffaele la libertà, gli ha restituito la vita». Mastro ci ha raccontato di una telefonata con l'ingegnere informatico giovinazzese che è stata «un lungo abbraccio».
Luciano Ghirga, legale di Amanda Knox, ha infine sottolineato la complementarietà delle posizioni della sua assistita con quelle di Sollecito. «Se Amanda è innocente, Raffaele lo è ancor di più», ha chiosato visibilmente soddisfatto.