Questa mattina l'omaggio di Giovinazzo a Luciano Pignatelli a 32 anni dalla scomparsa
Il programma di una cerimonia dai forti risvolti emotivi
mercoledì 4 dicembre 2019
L'Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Giovinazzo e l'Amministrazione comunale hanno organizzato per quest'oggi, mercoledì 4 dicembre, una cerimonia per ricordare il Carabiniere Luciano Pignatelli, Medaglia d'Oro al valor militare, a cui la sua città ha intitolato una strada del centro e l'Aula Consiliare.
La cerimonia sarà quindi completata dai saluti del Sindaco, Tommaso Depalma, e dall'intervento del presidente della locale Associazione Nazionale Carabinieri, Antonio Galizia, il quale ricorderà la figura di un giovane eroe inconsapevole che Giovinazzo non sa e non vuol dimenticare.
Al termine, il corteo si dirigerà verso la vicina Parrocchia Immacolata, dove alle ore 10.00 sarà celebrata la Santa Messa, officiata dal parroco, don Gianni Fiorentino.
«Ricordare Luciano - ci ha detto Antonio Galizia - è un dovere per tutti i cittadini di Giovinazzo. Il suo sacrificio non può essere in alcun modo dimenticato, simbolo di amore verso la gente ed una patria che Pignatelli ha servito con estremo onore».
Luciano moriva 32 anni fa, il 4 dicembre 1987, per mano di alcuni malviventi all'inseguimento dei quali si era lanciato dopo una rapina a Castel Morrone, nel casertano, nonostante fosse fuori servizio.
Pignatelli era a bordo di una Fiat Ritmo insieme a Carmelo Ganci ed i rapinatori che stavano inseguendo tesero loro una trappola in un tratto di strada tra Castel Morrone e Piana di Monte Verna. Dapprima li attirarono in una zona fuori mano, poi li ferirono e quando erano inermi li colpirono nuovamente a morte, freddamente, in maniera premeditata.
Un gesto infame, lo avevamo definito anni addietro. Quegli uomini hanno un nome da 10 anni circa e giustizia è stata fatta. Francesco Mauriello, all'epoca 44 anni, Antonio Basco, 40 anni e il 43enne Pasquale Spierto, sono stati tutti condannati in via definitiva all'ergastolo nel 2009.
Al dolore della famiglia, però, si aggiunge da alcuni anni quello di una comunità che non vuol più dimenticare Luciano e che lo porta nel cuore, perpetrandone il suo messaggio.
Il programma
Alle ore 09.15, come da programma, ci sarà il raduno davanti all'ingresso del cimitero comunale in via Crocifisso. A seguire, alle ore 09.30, un corteo che avrà in testa il gonfalone dell'ANC e del Comune raggiungerà la tomba di Pignatelli per la deposizione della corona che sarà benedetta da Padre Michele dei Frati Cappuccini.La cerimonia sarà quindi completata dai saluti del Sindaco, Tommaso Depalma, e dall'intervento del presidente della locale Associazione Nazionale Carabinieri, Antonio Galizia, il quale ricorderà la figura di un giovane eroe inconsapevole che Giovinazzo non sa e non vuol dimenticare.
Al termine, il corteo si dirigerà verso la vicina Parrocchia Immacolata, dove alle ore 10.00 sarà celebrata la Santa Messa, officiata dal parroco, don Gianni Fiorentino.
«Ricordare Luciano - ci ha detto Antonio Galizia - è un dovere per tutti i cittadini di Giovinazzo. Il suo sacrificio non può essere in alcun modo dimenticato, simbolo di amore verso la gente ed una patria che Pignatelli ha servito con estremo onore».
Chi era Luciano Pignatelli, eroe inconsapevole
Luciano Pignatelli è figlio di una Giovinazzo che spesso cercava futuro nelle Armi per ritagliarsi un avvenire migliore. Era un ragazzo semplice, di buon cuore, innamorato del suo lavoro e conscio della missione che esso comporta. Ed a 24 anni ha trovato la morte troppo presto lontano dalla sua terra, compiendo un gesto premiato con la Medaglia d'Oro al valor militare.Luciano moriva 32 anni fa, il 4 dicembre 1987, per mano di alcuni malviventi all'inseguimento dei quali si era lanciato dopo una rapina a Castel Morrone, nel casertano, nonostante fosse fuori servizio.
Pignatelli era a bordo di una Fiat Ritmo insieme a Carmelo Ganci ed i rapinatori che stavano inseguendo tesero loro una trappola in un tratto di strada tra Castel Morrone e Piana di Monte Verna. Dapprima li attirarono in una zona fuori mano, poi li ferirono e quando erano inermi li colpirono nuovamente a morte, freddamente, in maniera premeditata.
Un gesto infame, lo avevamo definito anni addietro. Quegli uomini hanno un nome da 10 anni circa e giustizia è stata fatta. Francesco Mauriello, all'epoca 44 anni, Antonio Basco, 40 anni e il 43enne Pasquale Spierto, sono stati tutti condannati in via definitiva all'ergastolo nel 2009.
Al dolore della famiglia, però, si aggiunge da alcuni anni quello di una comunità che non vuol più dimenticare Luciano e che lo porta nel cuore, perpetrandone il suo messaggio.