Querelle Serrone vs Arbore: le considerazioni di Tiziano Tedeschi

Il legale giovinazzese risponde come associato della Pro Loco

mercoledì 29 marzo 2017 17.44
Ha lasciato il segno la querelle giudiziaria tra la Presidentessa della Pro Loco giovinazzese, Carolina Serrone, ed il Consigliere comunale, Alfonso Arbore. La sentenza di rigetto dell'opposizione all'archiviazione, datata 8 marzo ed emessa dalla Seconda Sezione penale del Tribunale di Bari, avrebbe chiuso la vicenda da un punto di vista giuridico, ma su di essa è voluto intervenire l'avvocato Tiziano Tedeschi, penalista ed associato storico dell'associazione di piazza Umberto I.

Avevamo anticipato che avremmo concesso alla Presidentessa diritto pieno di replica per completare la nostra informazione, ma la stessa ci ha confidato di non voler aggiungere nulla, lasciando all'avvocato Tedeschi la possibilità di dire la sua sia da un punto di vista legale sia da quello strettamente legato al contesto politico-culturale in cui si inserisce la querelle sul geosito di Ponente che ha poi portato alla vicenda giudiziaria.

«Mi duole dover entrare in una querelle che, fino ad oggi, ho monitorato dall'esterno - scrive Tiziano Tedeschi -, ma alla luce dei commenti e dichiarazioni pubblicati sulla Vostra pagina, non posso più essere inerme osservatore. Sono basito dalle dichiarazioni pubblicate dall'avv. Mastro rispetto all'operato professionale del collega che ha assistito la Presidentessa della Pro Loco locale, in quanto rappresentano un giudizio, a dir poco, deontologicamente scorretto e fuori luogo.

Ma non spetta a me la censura, ma agli organi professionali competenti che, presumo, saranno attenzionati, vista la gravità delle affermazioni, peraltro modificate a tempo di record, ma non senza lasciare traccia.In ordine ai fatti che hanno dato origine alla vicenda giudiziaria, seppur di modesta entità, giova evidenziare che, in quanto socio della Pro Loco, l'essere definito "schifoso" da parte di un consigliere di maggioranza nella persona del sig. Arbore, non mi ha fatto di certo piacere e mi ha indignato.

Comprendo che le modalità di critica e di commento sono parametrabili al livello culturale e di educazione dei soggetti che le esprimono, ma ciò non sdogana la maleducazione.

Rispetto alla querela inoltrata dalla sig.ra Serrone Carolina, ritengo che sia stata corretta e doverosa e non "superficiale" in quanto la Serrone rappresenta dei concittadini che si sono sentiti offesi dalle modalità del dileggio da parte del consigliere che avrebbe potuto utilizzare una terminologia più corretta in quanto il suo ruolo istituzionale è in rappresentanza dei suoi elettori, che non credo lo abbiano delegato ad offendere il prossimo.

Anche la opposizione alla archiviazione è un sacrosanto diritto di chi sa di non appartenere ad un partito e che, quindi, il dichiarato diritto di critica non può essere utilizzato come scriminante in ordine alla chiara diffamazione.

Questo è il principio enunciato dai giudici di legittimità, ricordo a me stesso tale giurisprudenza e metto la stessa a disposizione degli eventuali catoncelli di turno, senza offesa a Catone».

L'avvocato sottolinea anche che «l'associazione Pro Loco ha, tra i suoi iscritti, cittadini di tutte le estrazioni politiche» e di non essere concorde con questa decisione e che la «dott.ssa Piliego, a mio sommesso avviso, ha mal interpretato i principi della Cassazione.».

«Ormai il trend è quello di decongestionare i ruoli giudiziari, sminuendo e depenalizzando i reati minori - spiega Tedeschi -. Infine, una considerazione strettamente personale: avrei apprezzato, anche rispetto a questa vicenda, un profilo più basso, alla luce della imminente consultazione elettorale, da parte di un rappresentante della attuale Amministrazione che si dice favorevole a ricucire gli strappi con dei concittadini che hanno a cuore l'interesse collettivo, che non hanno interessi personali né rappresentano partiti o coalizioni.

Si vede che la volontà conciliativa è solo di facciata, in quanto si preferisce il dileggio e l'offesa, humus nel quale è più facile esprimersi per taluni soggetti. Mi riferisco a tutti coloro i quali utilizzano i social network come vomitatoi.

Sarei lieto di essere smentito da fatti concludenti».

Tedeschi si firma e si definisce un associato datato della locale Pro Loco. Speriamo così di aver dato spazio a tutte le posizioni in campo, come deontologia ci impone, anche a quelle di chi vive quotidianamente le vicende legate all'associazione di piazza Umberto I.