«Quattro morti per legionella». Policlinico di Bari, chiusa l'inchiesta
Quattro indagati, i decessi sono avvenuti fra il 2018 e il 2020. Morì anche un giovinazzese di 79 anni, Gennaro Del Giudice
giovedì 9 febbraio 2023
9.52
Non avrebbero fatto gli interventi necessari per bonificare la rete idrica del Policlinico di Bari malgrado fosse stata accertata la presenza del batterio legionella al suo interno. E così, indirettamente, avrebbero causato la morte di quattro pazienti, tra cui il 79enne giovinazzese Gennaro Del Giudice, morto il 10 giugno 2018.
Per questo la Procura della Repubblica di Bari ha notificato l'avviso di conclusioni delle indagini a Giovanni Migliore, direttore generale dell'azienda ospedaliera, Matilde Carlucci, ex direttore sanitario della struttura barese, Giuseppe Calabrese, dirigente medico, vice direttore sanitario e responsabile della sanità pubblica, e Claudio Forte, direttore dell'area tecnica, indagati a vario titolo e in concorso fra loro, per omissione di atti di ufficio e morte come conseguenza di altro delitto.
L'attività dei Carabinieri del Nas portò, a novembre 2020, al sequestro di due padiglioni, dissequestrati a marzo 2021. Le indagini partirono dalla morte di quattro pazienti. Secondo l'ipotesi accusatoria Carlucci, Calabrese e Forte non avrebbero adottato «alcuna misura di controllo volta all'eliminazione del batterio», la cui presenza «era stata verificata» il 7 giugno 2018 «nell'acqua prelevata dai rubinetti all'interno del reparto di Medicina interna», dove Del Giudice morì il 10 giugno.
Secondo l'accusa, proprio dal mancato «adempimento obbligatorio in materia di prevenzione della contaminazione da legionella» da parte Carlucci e Calabrese sarebbe derivata «quale conseguenza non voluta la morte di Del Giudice», il cui decesso fu «causato da infezione per legionella contratta durante la degenza».
Per questo la Procura della Repubblica di Bari ha notificato l'avviso di conclusioni delle indagini a Giovanni Migliore, direttore generale dell'azienda ospedaliera, Matilde Carlucci, ex direttore sanitario della struttura barese, Giuseppe Calabrese, dirigente medico, vice direttore sanitario e responsabile della sanità pubblica, e Claudio Forte, direttore dell'area tecnica, indagati a vario titolo e in concorso fra loro, per omissione di atti di ufficio e morte come conseguenza di altro delitto.
L'attività dei Carabinieri del Nas portò, a novembre 2020, al sequestro di due padiglioni, dissequestrati a marzo 2021. Le indagini partirono dalla morte di quattro pazienti. Secondo l'ipotesi accusatoria Carlucci, Calabrese e Forte non avrebbero adottato «alcuna misura di controllo volta all'eliminazione del batterio», la cui presenza «era stata verificata» il 7 giugno 2018 «nell'acqua prelevata dai rubinetti all'interno del reparto di Medicina interna», dove Del Giudice morì il 10 giugno.
Secondo l'accusa, proprio dal mancato «adempimento obbligatorio in materia di prevenzione della contaminazione da legionella» da parte Carlucci e Calabrese sarebbe derivata «quale conseguenza non voluta la morte di Del Giudice», il cui decesso fu «causato da infezione per legionella contratta durante la degenza».