Quattro auto rubate tra gli ulivi, la scoperta delle Guardie Campestri

Le vetture, le cui denunce di furto erano state presentate a Bisceglie, erano quasi tutte cannibalizzate. Indagini in corso

venerdì 21 ottobre 2022
A cura di Nicola Miccione
Una lucrosa filiera da Bisceglie a Giovinazzo, dedita alla cannibalizzazione e allo smercio di pezzi di ricambio di auto rubate, è stata scoperta dalle locali Guardie Campestri che, negli ultimi sette giorni, hanno recuperato quattro vetture, tutte in leasing e le cui denunce di furto erano state presentate nella città dei dolmen.

In particolare, gli agenti del Consorzio di via Marconi, durante i controlli, hanno recuperato le scocche di una Bmw X3 in località Pappalettere, una Hyundai i10 nei pressi delle cave di San Pietro Pago e una Ford EcoSport in località Chietrazze. Inoltre in un'altra area agricola nei paraggi della chiesa del Padre Eterno, nascosta dagli ulivi, i vigilantes hanno scoperto un'Audi RS 3. I cannibali delle auto erano intenti a smontarla, quando sono stati messi in fuga dall'arrivo di una pattuglia.


Dalle verifiche successive, svolte in collaborazione con la Polizia Locale, pare che la banda (forse la stessa?) avesse in qualche modo confidenza con Giovinazzo, oltre che con le auto in leasing rubate a Bisceglie. Quella dei furti d'auto è una vera e propria piaga del territorio a nord di Bari: un fenomeno in fermento che, per gli investigatori, vede coinvolti gruppi criminali al cui interno opera una "squadra operativa" dedita al furto delle auto e la "squadra dei tagliatori" che le seziona.

Una chirurgia che, secondo le forze dell'ordine, viene praticata nella notte, in un'area rurale tornata ad essere al centro dell'attività criminosa. L'ultimo step, infine, è quello della "piattaforma logistica" in grado di ripulire i pezzi fra i numerosi demolitori compiacenti, utilizzando spesso documentazione apparentemente lecita.