Quando la domenica mattina al campo Marconi c'era la pallamano
Rimpatriata di vecchie glorie di uno sport amato a Giovinazzo e troppo presto scomparso
domenica 25 agosto 2019
C'è stato un tempo a Giovinazzo in cui la domenica mattina era sinonimo di pallamano. Uno sport praticato da ragazzi del posto che inseguirono tra gli anni '80 e gli anni '90 un sogno e che portarono lustro alla città.
Non solo hockey su pista quindi, ma anche pallamano, giocata negli spazi ristretti e romantici del campo Marconi, rigidamente dopo la messa per non disturbare la funzione religiosa in alcun modo.
Mentore di quel gruppo di ragazzi e di diverse generazioni di praticanti fu Ciro Nardomarino e la pallamano a Giovinazzo arrivò ad una promozione in B, alcune in C e ad alzare diversi trofei giovanili. Erano anni di bellezza assoluta, dello sport che si praticava per passione, per voglia e non per danaro. Era il tempo delle grandi aggregazioni giovanili, di divise oggi improbabili, dei sani principi. Era il tempo del palazzetto di via de Ceglie gremito per la passione rotellistica e del campo "Marconi" che si animava per quello sport così popolare nel profondo nord ed in Puglia solo a Conversano, per anni capitale italiana.
Pasquale Depergola e Raffaele Degaetano sono oggi tra le vecchie glorie di quella parentesi bellissima che portò il Giovinazzo anche a fondersi con quelli che erano stati i rivali di sempre di Palese ed a battere spesso compagini come Fasano, ormai ai vertici dell'handball nazionale.
Grazie a loro ed alla volontà ferrea del presidente del Consiglio comunale, Alfonso Arbore, che di quel gruppo meraviglioso fu ottimo interprete, il 12 agosto scorso gli ex giocatori di varie epoche si sono ritrovati in un noto locale tra Molfetta e Giovinazzo ed hanno rinverdito i fasti di un tempo.
Una cena conviviale a cui mancava proprio il "prof" Ciro Nardomarino, ma che è stata occasione per riabbracciarsi e per sorridere ancora di ciò che è stato e purtroppo non tornerà più.
La pallamano, sotto le denominazioni Comer prima ed Edilfer dopo, ha rappresentato per Giovinazzo, come ci ha ricordato Arbore, uno sport niente affatto di nicchia, molto praticato ed amato dalla gente che si riuniva al "Marconi". Di quella stagione della vita di molti di voi che ci leggete, riproponiamo emozioni nella galleria fotografica, che racconta di un tempo non lontanissimo che però sapeva di unità di intenti e di gioventù sana.
I tornei in piazza, le urla dopo i gol al campo "Marconi", gli abbracci, le maglie sudate e l'attesa del sabato sera resteranno invece nei ricordi di chi ha amato quello sport. Una parentesi di vita di città che abbiamo ritenuto non dovesse essere relegata nelle nostre pagine sportive perché ha rappresentato tanto di più.
Non solo hockey su pista quindi, ma anche pallamano, giocata negli spazi ristretti e romantici del campo Marconi, rigidamente dopo la messa per non disturbare la funzione religiosa in alcun modo.
Mentore di quel gruppo di ragazzi e di diverse generazioni di praticanti fu Ciro Nardomarino e la pallamano a Giovinazzo arrivò ad una promozione in B, alcune in C e ad alzare diversi trofei giovanili. Erano anni di bellezza assoluta, dello sport che si praticava per passione, per voglia e non per danaro. Era il tempo delle grandi aggregazioni giovanili, di divise oggi improbabili, dei sani principi. Era il tempo del palazzetto di via de Ceglie gremito per la passione rotellistica e del campo "Marconi" che si animava per quello sport così popolare nel profondo nord ed in Puglia solo a Conversano, per anni capitale italiana.
Pasquale Depergola e Raffaele Degaetano sono oggi tra le vecchie glorie di quella parentesi bellissima che portò il Giovinazzo anche a fondersi con quelli che erano stati i rivali di sempre di Palese ed a battere spesso compagini come Fasano, ormai ai vertici dell'handball nazionale.
Grazie a loro ed alla volontà ferrea del presidente del Consiglio comunale, Alfonso Arbore, che di quel gruppo meraviglioso fu ottimo interprete, il 12 agosto scorso gli ex giocatori di varie epoche si sono ritrovati in un noto locale tra Molfetta e Giovinazzo ed hanno rinverdito i fasti di un tempo.
Una cena conviviale a cui mancava proprio il "prof" Ciro Nardomarino, ma che è stata occasione per riabbracciarsi e per sorridere ancora di ciò che è stato e purtroppo non tornerà più.
La pallamano, sotto le denominazioni Comer prima ed Edilfer dopo, ha rappresentato per Giovinazzo, come ci ha ricordato Arbore, uno sport niente affatto di nicchia, molto praticato ed amato dalla gente che si riuniva al "Marconi". Di quella stagione della vita di molti di voi che ci leggete, riproponiamo emozioni nella galleria fotografica, che racconta di un tempo non lontanissimo che però sapeva di unità di intenti e di gioventù sana.
I tornei in piazza, le urla dopo i gol al campo "Marconi", gli abbracci, le maglie sudate e l'attesa del sabato sera resteranno invece nei ricordi di chi ha amato quello sport. Una parentesi di vita di città che abbiamo ritenuto non dovesse essere relegata nelle nostre pagine sportive perché ha rappresentato tanto di più.