Pugno al comandante, il giudice ha deciso: obbligo di dimora per il 49enne
Ieri il processo per direttissima: l'uomo è tornato in libertà con la prescrizione di non allontanarsi dalla propria casa nelle ore notturne
sabato 18 maggio 2024
11.02
Convalida dell'arresto con la misura cautelare dell'obbligo di dimora a Giovinazzo e la prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle ore 20.00 alle ore 07.00. Così ha deciso il giudice del Tribunale di Bari, Valentina Tripaldi, nel processo per direttissima al 49enne giovinazzese arrestato dalla Polizia Locale.
L'ordinanza è arrivata ieri: l'uomo, giovedì scorso, ha aggredito il commissario superiore del corpo, Vito Bovino, ed è finito ai domiciliari. Una scena, avvenuta alle ore 16.40, immortalata dalle telecamere di videosorveglianza di piazza Vittorio Emanuele II. Gli agenti, durante un servizio di controllo, dopo aver fermato l'uomo, «in quanto notato transitare privo dell'obbligatorio casco protettivo» in sella ad uno scooter, lo hanno invitato «a fornire i documenti e a declinare le generalità».
Di tutta risposta, però, l'uomo, dopo essersi fermato, avrebbe inveito contro gli operatori, apostrofandoli, insultandoli fino a colpire il comandante del corpo «con un violento pugno in pieno volto tanto da cagionare allo stesso lesioni» giudicate guaribili in 10 giorni, «oltre che la rottura dei suoi occhiali da vista». Inevitabile, a quel punto, l'arresto dell'uomo, confinato ai domiciliari per i reati di rifiuto a fornire le proprie generalità, minaccia, resistenza e di violenza a pubblico ufficiale.
Ieri, il 49enne, assistito dall'avvocato Carlo Giotti, «pur avvalendosi della facoltà di non rispondere ha precisato di essere dispiaciuto per i fatti accaduti». L'accusa aveva richiesto per lui la custodia in carcere, il giudice ha comminato la misura cautelare più lieve. L'udienza dibattimentale è stata rinviata al prossimo 1 luglio.
L'ordinanza è arrivata ieri: l'uomo, giovedì scorso, ha aggredito il commissario superiore del corpo, Vito Bovino, ed è finito ai domiciliari. Una scena, avvenuta alle ore 16.40, immortalata dalle telecamere di videosorveglianza di piazza Vittorio Emanuele II. Gli agenti, durante un servizio di controllo, dopo aver fermato l'uomo, «in quanto notato transitare privo dell'obbligatorio casco protettivo» in sella ad uno scooter, lo hanno invitato «a fornire i documenti e a declinare le generalità».
Di tutta risposta, però, l'uomo, dopo essersi fermato, avrebbe inveito contro gli operatori, apostrofandoli, insultandoli fino a colpire il comandante del corpo «con un violento pugno in pieno volto tanto da cagionare allo stesso lesioni» giudicate guaribili in 10 giorni, «oltre che la rottura dei suoi occhiali da vista». Inevitabile, a quel punto, l'arresto dell'uomo, confinato ai domiciliari per i reati di rifiuto a fornire le proprie generalità, minaccia, resistenza e di violenza a pubblico ufficiale.
Ieri, il 49enne, assistito dall'avvocato Carlo Giotti, «pur avvalendosi della facoltà di non rispondere ha precisato di essere dispiaciuto per i fatti accaduti». L'accusa aveva richiesto per lui la custodia in carcere, il giudice ha comminato la misura cautelare più lieve. L'udienza dibattimentale è stata rinviata al prossimo 1 luglio.