Primo giorno di riapertura: il nostro reportage da una parrucchiera (FOTO)
Regole da seguire, punti fermi, incertezze e perplessità in questa complicata seconda fase dell'emergenza sanitaria
martedì 19 maggio 2020
0.28
18 maggio 2020: giorno zero per le attività commerciali ed artigianali, il giorno in cui la chiusura totale, imposta dal dilagare della pandemia da Covid-19, sembra aver dato tregua ed ha consentito un primissimo ritorno alle riaperture.
Un sollievo per tante categorie, una tra queste è sicuramente quella dei parrucchieri, che già qualche settimana fa avevano fatto sentire la loro voce attraverso il nostro network denunciando i tanti disagi vissuti in questo terribile periodo vissuto dall'intera nazione.
Da ieri i saloni hanno riaperto le loro porte ai clienti, desiderosi di rifarsi il look, un po' troppo trascurato negli ultimi mesi. Tuttavia, la ripartenza non è avvenuta con superficialità, ma ha dovuto tener conto di regole ferree e di qualche accorgimento in più, che d'ora in avanti diventerà la normalità.
L'abbiamo constatato noi stessi recandoci presso "Il bello delle donne" di Angela Turturro, attività sita in via Matteotti n. 30, che ci ha dato la disponibilità a documentare tutte le novità predisposte dal Governo e dalle Regioni per la Fase 2 della pandemia.
Come si vede dalle foto inserite nella nostra gallery, prima di entrare, è obbligato a tornare indietro. È obbligatorio indossare la mascherina, senza la quale non si può assolutamente accedere al locale, dispositivo che potrà poi essere smaltito in un apposito contenitore posto all'uscita.
All'ingresso, viene misurata la temperatura corporea (se superiore a 37.5° si deve tornare indietro) e si invita caldamente a disinfettarsi le mani usufruendo di un dosatore contenente un potente igienizzante. All'interno, sono ammessi non più di due clienti per volta ed è necessario che siano seduti ad almeno un metro di distanza; per rispettare ampiamente la disposizione, Angela Turturro fa in modo che siano due i metri che separano le clienti (in questo caso però ci sono gli spazi, ndr). I parrucchieri, inoltre, e i loro collaboratori si igienizzano più volte le mani, anche durante un medesimo trattamento.
Quanto ad igienizzazione delle superfici, la titolare de "Il bello delle donne" ci ha spiegato che sia l'angolo lavaggio sia le poltroncine su sui ci si accomoda sono accuratamente sanificate con prodotti consigliati al termine di ogni trattamento e le spazzole e le forbici vengano lavate tramite disinfettanti specifici, prima di essere imbustate per nuovo utilizzo. Asciugamani e mantelline per il taglio sono rigorosamente monouso. Non trascurabile, infine, è stata la pulizia e ionizzazione preliminare dei condizionatori, minaccia reale per la diffusione del virus.
«Rispettiamo fedelmente le regole per la nostra, ma soprattutto per la vostra salute. Ce la mettiamo tutta, non vogliamo chiudere per la seconda volta - ha precisato la Turturro -. Tutto perfetto se non fosse per la reticenza di molti clienti, che fanno i capricci per indossare la mascherina o la indossano male o addirittura non hanno nessuna intenzione di igienizzare le mani, tanto meno di usare guanti. Molti che chiederebbero di allentare le restrizioni, perché troppo severe o perché, a loro dire, non ci sarebbe pericolo».
A parte le amare constatazioni della noncuranza e del non rispetto delle regole, l'appello più accorato di Angela Turturro, a nome di tutta la categoria, è rivolto al Sindaco Tommaso Depalma e riguarda lo smaltimento dei rifiuti: «Conferire l'indifferenziato una sola volta a settimana per noi è troppo poco – ha affermato la parrucchiera giovinazzese -. Con tutto il materiale monouso e le mascherine buttati quotidianamente, abbiamo bisogno di almeno un altro giorno».
La ripartenza è avvenuta in sicurezza, pian piano le disposizioni verranno integrate ed ogni nuovo gesto diventerà automatico, almeno da parte dei professionisti del settore. Tuttavia, di pari passo fondamentale da parte di chi riceve un servizio sarà acquisire consapevolezza che il ritorno alla vera normalità dipenderà solamente dalla propria responsabilità e da quanta cura si vuole realmente prendere di se stessi e degli altri.
Un sollievo per tante categorie, una tra queste è sicuramente quella dei parrucchieri, che già qualche settimana fa avevano fatto sentire la loro voce attraverso il nostro network denunciando i tanti disagi vissuti in questo terribile periodo vissuto dall'intera nazione.
Da ieri i saloni hanno riaperto le loro porte ai clienti, desiderosi di rifarsi il look, un po' troppo trascurato negli ultimi mesi. Tuttavia, la ripartenza non è avvenuta con superficialità, ma ha dovuto tener conto di regole ferree e di qualche accorgimento in più, che d'ora in avanti diventerà la normalità.
L'abbiamo constatato noi stessi recandoci presso "Il bello delle donne" di Angela Turturro, attività sita in via Matteotti n. 30, che ci ha dato la disponibilità a documentare tutte le novità predisposte dal Governo e dalle Regioni per la Fase 2 della pandemia.
Come si vede dalle foto inserite nella nostra gallery, prima di entrare, è obbligato a tornare indietro. È obbligatorio indossare la mascherina, senza la quale non si può assolutamente accedere al locale, dispositivo che potrà poi essere smaltito in un apposito contenitore posto all'uscita.
All'ingresso, viene misurata la temperatura corporea (se superiore a 37.5° si deve tornare indietro) e si invita caldamente a disinfettarsi le mani usufruendo di un dosatore contenente un potente igienizzante. All'interno, sono ammessi non più di due clienti per volta ed è necessario che siano seduti ad almeno un metro di distanza; per rispettare ampiamente la disposizione, Angela Turturro fa in modo che siano due i metri che separano le clienti (in questo caso però ci sono gli spazi, ndr). I parrucchieri, inoltre, e i loro collaboratori si igienizzano più volte le mani, anche durante un medesimo trattamento.
Quanto ad igienizzazione delle superfici, la titolare de "Il bello delle donne" ci ha spiegato che sia l'angolo lavaggio sia le poltroncine su sui ci si accomoda sono accuratamente sanificate con prodotti consigliati al termine di ogni trattamento e le spazzole e le forbici vengano lavate tramite disinfettanti specifici, prima di essere imbustate per nuovo utilizzo. Asciugamani e mantelline per il taglio sono rigorosamente monouso. Non trascurabile, infine, è stata la pulizia e ionizzazione preliminare dei condizionatori, minaccia reale per la diffusione del virus.
«Rispettiamo fedelmente le regole per la nostra, ma soprattutto per la vostra salute. Ce la mettiamo tutta, non vogliamo chiudere per la seconda volta - ha precisato la Turturro -. Tutto perfetto se non fosse per la reticenza di molti clienti, che fanno i capricci per indossare la mascherina o la indossano male o addirittura non hanno nessuna intenzione di igienizzare le mani, tanto meno di usare guanti. Molti che chiederebbero di allentare le restrizioni, perché troppo severe o perché, a loro dire, non ci sarebbe pericolo».
A parte le amare constatazioni della noncuranza e del non rispetto delle regole, l'appello più accorato di Angela Turturro, a nome di tutta la categoria, è rivolto al Sindaco Tommaso Depalma e riguarda lo smaltimento dei rifiuti: «Conferire l'indifferenziato una sola volta a settimana per noi è troppo poco – ha affermato la parrucchiera giovinazzese -. Con tutto il materiale monouso e le mascherine buttati quotidianamente, abbiamo bisogno di almeno un altro giorno».
La ripartenza è avvenuta in sicurezza, pian piano le disposizioni verranno integrate ed ogni nuovo gesto diventerà automatico, almeno da parte dei professionisti del settore. Tuttavia, di pari passo fondamentale da parte di chi riceve un servizio sarà acquisire consapevolezza che il ritorno alla vera normalità dipenderà solamente dalla propria responsabilità e da quanta cura si vuole realmente prendere di se stessi e degli altri.