Primavera Alternativa attacca i «difensori dell'indifendibile»
Dura replica a Forza Italia e maggioranza: «La colpa dei 10mila euro sottratti alla collettività non è di chi ha intentato (a proprie spese) la causa, ma di chi l'ha provocata»
lunedì 2 novembre 2020
«Non consegnare la documentazione ai consiglieri di opposizione era divenuta una prassi consolidata di quest'amministrazione. Già in precedenza, infatti, come sulla questione della casa di riposo o della commissione paesaggistica, per citare solo alcuni esempi, era stato "ostacolato" l'accesso agli atti, per nascondere, evidentemente, irregolarità e mala gestione».
È quanto rilevato da Primavera Alternativa, che ha inteso replicare alle considerazioni contenute in una nota diffusa dal circolo giovinazzese di Forza Italia (link all'articolo) a commento della vicenda giudiziaria riguardante una richiesta di accesso agli atti presentata nel luglio del 2019 dal consigliere Daniele De Gennaro. L'opinione del movimento civico - all'opposizione del Sindaco Depalma - è che quanto emerso dalle pronunce di Tar Puglia e Consiglio di Stato costituisca un risultato politico significativo in quanto sarebbe stato dimostrato e posto in evidenza un atteggiamento reticente da parte dell'amministrazione.
«Ad ogni rimostranza nelle sedi istituzionali, sempre la stessa chiosa: "Se ritenete che stiamo violando la legge, fateci causa".Anche nel caso dell'accesso agli atti del fantomatico progetto di rigenerazione dell'area ex Afp era stato messo in atto dall'amministrazione lo stesso refrain: nessuna risposta!
E ciò, nonostante il Regolamento comunale preveda che le carte debbano essere consegnate ai consiglieri senza ritardo!» hanno aggiunto i referenti di Pva.
«Stavolta non c'era altra via: senza la notificazione del ricorso al Tar, quelle carte non ci sarebbero mai state consegnate! Un ricorso dispendioso in termini di tempo e denaro, che i consiglieri pagano di tasca propria» hanno tuonato. «Di contro Sindaco, assessori e Giunta affidano le proprie difese ad avvocati pagati da noi contribuenti, anche quando sanno di aver torto.
Ed è questa la prima sostanziale differenza: il cittadino e il consigliere comunale, per difendere o far valere un proprio diritto, pagano o rischiano di pagare di tasca propria; l'amministrazione e gli amministratori sono pagati e si difendono con i soldi dei contribuenti, anche quando compiono abusi di potere o infrangono leggi e regolamenti!» hanno rimarcato.
Primavera Alternativa ha definito «ulteriore aggravante» un altro aspetto della vicenda: la legge (articolo 116, comma 3, Codice del processo amministrativo) prevede espressamente che nei ricorsi in tema di accesso alla documentazione amministrativa "l'amministrazione può essere rappresentata e difesa da un proprio dipendente".Una scelta che, se attuata, non avrebbe comportato alcun costo per le casse comunali. E invece, i nostri amministratori cosa hanno fatto?
Anziché chiedere che a rappresentare le ragioni dell'ente fosse un proprio dipendente, magari lo stesso che, violando la legge e i regolamenti, non ha consegnato le carte, ha deciso di spendere migliaia di euro per nominare un avvocato difensore. Tanto a pagare sono sempre e solo i giovinazzesi!».
L'esito della sentenza emessa dai giudici di secondo grado non ha sorpreso i referenti della forza di minoranza: «Il Consiglio di Stato, com'era prevedibile, ci ha dato ragione, dichiarando il Comune parte soccombente, cioè perdente in entrambi i gradi di giudizio, invitandolo a pagare tutte le spese sostenute di tasca propria dal consigliere ricorrente (centinaia di euro!).
Pertanto, se il Consiglio di Stato ha riconosciuto l'illegittimità nel comportamento del Comune, la colpa dei diecimila euro sottratti alla collettività non è di chi ha intentato (a proprie spese) la causa, ma di chi l'ha provocata agendo illegittimamente (con l'aggravante della reiterazione), per di più decidendo di non far costituire nel giudizio un proprio dipendente» hanno evidenziato.
«In un Paese normale, in casi così conclamati di "colpa", a risarcire le spese dovrebbero essere i responsabili, che invece agiscono superficialmente perché sanno di poter contare sulla copertura pubblica, e non la collettività.
È assurdo invece assistere al tentativo maldestro di qualche consigliere di maggioranza di scaricare la colpa dell'aggravio di spese sui consiglieri di opposizione e non su chi ha violato la legge, non consegnando la documentazione richiesta.
Strano modo di ragionare: colpevole è chi cerca di affermare i valori di giustizia denunciando i soprusi e non invece chi tali soprusi li mette in atto.
Siamo certi, in ogni modo, che d'ora in poi a nessuno verrà più il "prurito" di non dare le carte ad un consigliere comunale o ad un semplice cittadino, ripristinando un legittimo iter democratico e interrompendo un modo di fare arrogante che stava diventando ormai "normale amministrazione" a Giovinazzo» hanno concluso da Primavera Alternativa.
È quanto rilevato da Primavera Alternativa, che ha inteso replicare alle considerazioni contenute in una nota diffusa dal circolo giovinazzese di Forza Italia (link all'articolo) a commento della vicenda giudiziaria riguardante una richiesta di accesso agli atti presentata nel luglio del 2019 dal consigliere Daniele De Gennaro. L'opinione del movimento civico - all'opposizione del Sindaco Depalma - è che quanto emerso dalle pronunce di Tar Puglia e Consiglio di Stato costituisca un risultato politico significativo in quanto sarebbe stato dimostrato e posto in evidenza un atteggiamento reticente da parte dell'amministrazione.
«Ad ogni rimostranza nelle sedi istituzionali, sempre la stessa chiosa: "Se ritenete che stiamo violando la legge, fateci causa".
E ciò, nonostante il Regolamento comunale preveda che le carte debbano essere consegnate ai consiglieri senza ritardo!» hanno aggiunto i referenti di Pva.
«Stavolta non c'era altra via: senza la notificazione del ricorso al Tar, quelle carte non ci sarebbero mai state consegnate! Un ricorso dispendioso in termini di tempo e denaro, che i consiglieri pagano di tasca propria» hanno tuonato. «Di contro Sindaco, assessori e Giunta affidano le proprie difese ad avvocati pagati da noi contribuenti, anche quando sanno di aver torto.
Ed è questa la prima sostanziale differenza: il cittadino e il consigliere comunale, per difendere o far valere un proprio diritto, pagano o rischiano di pagare di tasca propria; l'amministrazione e gli amministratori sono pagati e si difendono con i soldi dei contribuenti, anche quando compiono abusi di potere o infrangono leggi e regolamenti!» hanno rimarcato.
Primavera Alternativa ha definito «ulteriore aggravante» un altro aspetto della vicenda: la legge (articolo 116, comma 3, Codice del processo amministrativo) prevede espressamente che nei ricorsi in tema di accesso alla documentazione amministrativa "l'amministrazione può essere rappresentata e difesa da un proprio dipendente".
Anziché chiedere che a rappresentare le ragioni dell'ente fosse un proprio dipendente, magari lo stesso che, violando la legge e i regolamenti, non ha consegnato le carte, ha deciso di spendere migliaia di euro per nominare un avvocato difensore. Tanto a pagare sono sempre e solo i giovinazzesi!».
L'esito della sentenza emessa dai giudici di secondo grado non ha sorpreso i referenti della forza di minoranza: «Il Consiglio di Stato, com'era prevedibile, ci ha dato ragione, dichiarando il Comune parte soccombente, cioè perdente in entrambi i gradi di giudizio, invitandolo a pagare tutte le spese sostenute di tasca propria dal consigliere ricorrente (centinaia di euro!).
Pertanto, se il Consiglio di Stato ha riconosciuto l'illegittimità nel comportamento del Comune, la colpa dei diecimila euro sottratti alla collettività non è di chi ha intentato (a proprie spese) la causa, ma di chi l'ha provocata agendo illegittimamente (con l'aggravante della reiterazione), per di più decidendo di non far costituire nel giudizio un proprio dipendente» hanno evidenziato.
«In un Paese normale, in casi così conclamati di "colpa", a risarcire le spese dovrebbero essere i responsabili, che invece agiscono superficialmente perché sanno di poter contare sulla copertura pubblica, e non la collettività.
È assurdo invece assistere al tentativo maldestro di qualche consigliere di maggioranza di scaricare la colpa dell'aggravio di spese sui consiglieri di opposizione e non su chi ha violato la legge, non consegnando la documentazione richiesta.
Strano modo di ragionare: colpevole è chi cerca di affermare i valori di giustizia denunciando i soprusi e non invece chi tali soprusi li mette in atto.
Siamo certi, in ogni modo, che d'ora in poi a nessuno verrà più il "prurito" di non dare le carte ad un consigliere comunale o ad un semplice cittadino, ripristinando un legittimo iter democratico e interrompendo un modo di fare arrogante che stava diventando ormai "normale amministrazione" a Giovinazzo» hanno concluso da Primavera Alternativa.