Prima le idee. PVA promotrice di un progetto unitario della sinistra pugliese

Il 23 febbraio una prima assemblea pubblica in Fiera del Levante

lunedì 4 febbraio 2019
A cura di Gianluca Battista
Compattare la sinistra, farla ripartire da dove ha sbagliato in questi anni, quando ha lasciato che i movimenti sovranisti e nazionalisti intercettassero il malessere delle fasce deboli della società raccogliendo consensi.

Questo è il progetto "Prima le idee", nato da una iniziativa congiunta che vedrà coinvolta anche la giovinazzese PrimaVera Alternativa, il movimento di opposizione alla Giunta Depalma che punta a ritagliarsi un ruolo nuovo in questo processo di confronto tra le diverse sensibilità di una sinistra sembrata allo sbando negli ultimi mesi sia a livello nazionale sia regionale.

PVA sarà quindi presente ad una assemblea pubblica il 23 febbraio prossimo in Fiera del Levante con l'unico obiettivo di rimettere al centro la «buona politica», arginando l'ascesa di una destra definita «reazionaria ed eversiva». Con PrimaVera Alternativa, nel capoluogo ci saranno anche La Giusta Causa di Bari, l'Arci Foggia, Cantiere alternativa di Taranto, la terizzese La Corrente, Libera Francavilla e Massa critica di Taranto.

Un progetto articolato, che partirà da lontano, dal confronto come nella migliore tradizione di sinistra e che punta a creare un'area alternativa agli inciuci, alla politica di palazzo, alle alleanze solo su base elettorale.

PVA vuole andare oltre, sfruttando l'eredità lasciatale da persone come Enzo Castrignano, che vedevano nell'impegno politico il raggiungimento di un obiettivo per il bene comune e non per il proprio interesse o peggio tornaconto. Da tempo, il movimento guidato dal presidente Girolamo Capurso ha messo la freccia a sinistra, guardando a quelle realtà politiche che non si riconoscono nelle attuali guide nazionali e regionali. Uscire dall'ambito strettamente cittadino significa aprire nuovi orizzonti, dare respiro alla propria proposta e fare finalmente rete con qui movimenti che si riconoscono nella medesima scala valoriale.

«Servono idee nuove per scrivere il programma della rigenerazione politica e sociale della Puglia - si legge nella nota che vi riportiamo integralmente sotto il nostro articolo -. Vogliamo parlare di questo e non delle prossime candidature, consapevoli che nessuno di noi è sufficiente, ma che tutti insieme possiamo contribuire alla rinascita. Facciamo appello ai gruppi, alle associazioni, ai partiti, alle donne e agli uomini che non si rassegnano al declino per organizzare una prima assemblea pubblica».
IL COMUNICATO

La sinistra rischia di restare stritolata nel campo stretto della demagogia e del populismo: una moderna forma di tirannide in cui la politica è ridotta a invettiva, conquista del consenso a ogni costo, sguardo fisso sul presente, senza progresso e senza futuro. Questa degenerazione non è conseguenza di un destino avverso. La sinistra è stata incapace di contrastare gli effetti letali della globalizzazione e del dominio del capitalismo finanziario, che non produce nulla ma aumenta la ricchezza di pochi a danno di tutti. Le disuguaglianze economiche, culturali, geografiche sono aumentate in tutto l'Occidente, minando alla radice il patto sociale e la stessa legittimazione delle forze democratiche e progressiste. In questo vuoto di senso, prima ancora che di programmi, è cresciuta la destra estrema. Ha vinto le elezioni anche in Italia e si è affermata alterando alla radice il comune sentire di larga parte della popolazione, ribattezzata "popolo" senza aggettivi e senza distinzioni, com'è nello stile dei regimi totalitari. E' arrivata al governo e rischia di diventare maggioranza, ovunque. E' una destra reazionaria ed eversiva, che sta riscrivendo i codici di comportamento delle istituzioni, anche nell'immagine, nei mezzi e nei contenuti della comunicazione, apertamente ostile nei confronti dei diritti umani, delle garanzie e della democrazia rappresentativa. Il suo obiettivo è demolire dalle fondamenta la democrazia costituzionale nata dopo la sconfitta del nazifascismo. La posta in gioco, quindi, è altissima, e la risposta delle forze progressiste e della sinistra inadeguata. Alla crisi di consenso si è risposto con gli accordi di vertice, con il trasformismo, con le consorterie prive di obiettivi che non siano la conquista e la conservazione del potere. Come sovranisti in sedicesimo, ciascuno difende i propri confini, sempre più angusti, mentre il mondo ci sta letteralmente crollando addosso. Occorre rompere questo schema e porre fine all'afasìa. Se gli attori in scena restano sempre gli stessi, ossessivamente impegnati a mantenere la propria posizione, è difficile immaginare un vero rinnovamento, un cambiamento di strategia e una prossima rivincita. Ma è un problema di idee, non solo di persone: manca il confronto, mancano luoghi di discussione e partecipazione non solo virtuali. Di questo sentiamo urgentemente il bisogno: di una comunità aperta, che tenda a includere e non a dividere. Nel Paese la sinistra non è all'anno zero, esistono milioni di donne e di uomini che restano saldamente ancorati ai principi della democrazia costituzionale e che vorrebbero tornare a occuparsi di politica: oggi all'opposizione, domani, magari, al governo, per incidere concretamente nella vita delle persone che oggi, in Italia, soffrono e fanno fatica anche a sopravvivere. La sinistra è viva anche nella nostra regione, dove, sotto la cenere di un dibattito asfittico incentrato solo sul destino del ceto politico, cova il fuoco di chi ha visto dissipare, negli anni, un enorme capitale di credibilità e di consenso. La scelta di indire delle primarie per scegliere il candidato presidente della Regione Puglia con oltre un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato è l'ultimo atto di questa bancarotta, un maldestro tentativo di stroncare sul nascere qualsiasi seria discussione sul futuro. 2 La Puglia non ha bisogno di una campagna elettorale permanente, ma di buona politica. Di soluzioni ai problemi reali delle persone, di uno sguardo largo e non dell'allargamento della base di potere a suon di nomine, incarichi e prebende. Occorrono risposte concrete e urgenti alla crisi economica e ambientale, per il rilancio della sanità pubblica. Servono idee nuove per scrivere il programma della rigenerazione politica e sociale della Puglia. Vogliamo parlare di questo e non delle prossime candidature, consapevoli che nessuno di noi è sufficiente, ma che tutti insieme possiamo contribuire alla rinascita. Facciamo appello ai gruppi, alle associazioni, ai partiti, alle donne e agli uomini che non si rassegnano al declino per organizzare una prima assemblea pubblica.