Presentato nuovo piano ospedaliero: 1255 nuovi posti e raddoppio della terapia intensiva
Il Ministero della Salute ha approvato la riorganizzazione della Regione. Emiliano: «Il virus circola, mascherine e distanziamento sono fondamentali»
martedì 4 agosto 2020
0.58
Un nuovo piano ospedaliero per la Regione Puglia. La Giunta regionale ha approvato in via definitiva il potenziamento della rete ospedaliera, ai sensi dell'art. 2 del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio), al fine di garantire anche un incremento dell'offerta sanitaria, nell'ipotesi di una eventuale recrudescenza della pandemia (dettagli per ogni ospedale della regione nel file allegato). Il provvedimento è stato approvato dopo aver acquisito il parere favorevole da parte della III Commissione consiliare permanente nella seduta del 23/07/2020 e dopo la trasmissione ufficiale del Decreto da parte del Ministero della Salute del 15/07/2020, nel quale si affermava quanto segue: «È approvato, ai sensi dell'art. 2 del comma 1 e seguenti del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34, il piano di riorganizzazione proposto dalla Regione Puglia, nei limiti delle risorse disponibili indicate dalla circolare n. 11254/2020 e con le seguenti osservazioni: rendere coerente la dotazione dei posti letto di terapia intensiva inserita nell'applicativo NSIS "Covid-19 - dotazione posti letto" con quanto riportato nella DGR; aggiornare la programmazione dei posti letto di area medica, nel rispetto dell'invarianza dei posti letto complessivi presenti al 01/01/2020 e con il solo incremento dei posti letto di terapia intensiva indicati nella tabella 1 della Circolare del Ministero della salute del 29/05/2020, n. 11254».
In via prioritaria sono stati incrementati i posti letto di Terapia Intensiva per un numero complessivo pari a n. 276. Tale incremento ha previsto l'attribuzione dei posti letto non solo agli Ospedali individuati per il trattamento dei pazienti COVID, ma anche agli Ospedali insistenti sul territorio regionale (DEA di I Livello ed Ospedale di Base), al fine di potenziare l'attività chirurgica di "elezione". Inoltre, sono stati individuati 285 posti letto di area medica in terapia semi-intensiva, allocati prevalentemente in Ospedali dedicati al trattamento dei pazienti COVID.
Prima dell'emergenza Covid la Puglia aveva 304 posti di terapia intensiva per complessive 32 unità operative, 5 unità in più rispetto a quelle previste dal DM70. Oggi, con l'incremento di 276 posti letto attiviamo a un totale di 580 posti di rianimazione.
I 285 posti letto di semi intensiva saranno impegnati in un doppio utilizzo: posti letto di area medica che all'occorrenza verranno trasformati in semi-intensiva.
Si è provveduto a riorganizzare la rete emergenza-urgenza ospedaliera. Con particolare riferimento ai DEA di II e I livello dovranno essere riorganizzati e ristrutturati i Pronto Soccorso con l'obiettivo prioritario di separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi che garantiscano i criteri di separazione e sicurezza. Il tempo di permanenza in attesa di ricovero deve essere ridotto al minimo, anche in considerazione alle esigenze di distanziamento tra i pazienti durante le procedure diagnostico-terapeutiche, al fine di evitare il sovraffollamento e di non provocare rallentamento o ritardi della gestione della fase preospedaliera del soccorso sanitario. Deve essere garantita la separazione dei percorsi rendendola definitiva. In Pronto Soccorso devono essere previsti ambienti per l'isolamento e il biocontenimento dei pazienti, con sale appositamente dedicate, anche in ambito pediatrico.
Infine, è stato previsto il potenziamento della rete ospedaliera, incrementando di altri 1255 posti letto per acuti, riabilitazione e lungodegenza, fino al raggiungimento dello standard massimo previsto dal D.M. n. 70/2015. Si intende raggiungere lo standard massimo ministeriale, incrementando ulteriormente i posti letto già programmati con il Regolamento regionale n. 23/2019, così come di seguito riportato:
n. 474 posti letto di acuzie;
n. 123 posti letto di riabilitazione;
n. 658 posti letto di lungodegenza
Si procederà con successivo provvedimento di Giunta regionale all'attribuzione dei posti letto per singola struttura (pubblica o privata accreditata), privilegiando una programmazione per Area Vasta.
Pier Luigi Lopalco, responsabile Coordinamento epidemiologico Regione Puglia, conclude: «Guardando il grafico delle terapie intensive attivate e dei ricoveri è come osservare un aereo costruito mentre sta volando. È stato un lavoro di squadra pazzesco: sono stati smontati e rimontati interi ospedali, mentre gli ospedali funzionavano, in una situazione di lockdown. Mentre si costruivano posti letto, c'erano le persone che avevano bisogno di posti letto di terapia intensiva. Ma ce l'abbiamo fatta a non saturare i reparti, abbiamo avuto sempre un margine di sicurezza. Nell'ultima settimana, il sessanta per cento dei casi è stato rilevato con il contact tracing, con l'enorme lavoro dei dipartimenti di prevenzione, con una professionalità che tutti ci invidiano. Il lavoro di ricerca attiva è partita dall'inizio. Così abbiamo potuto risparmiare sui tamponi, senza sovraccaricare i lavoratori e andare mirati con il tracciamento. La Puglia è stata l'unica regione del sud a non fare nemmeno una zona rossa, che significa sigillare con l'esercito i comuni. Questo è stato possibile proprio grazie all'attività di contact tracing. In questi giorni l'aumento dei casi era previsto, anche se è arrivato un po' in ritardo. I casi stanno aumentando lentamente. Era nelle cose: non era possibile riaprire la circolazione senza avere casi importati. Ma li stiamo individuando e bloccando con i tracciatori e la rete dei laboratori. Dobbiamo gestire questa fare in ordinaria amministrazione, chiedendo ai cittadini di darci una mano e di rispettare le regole. Un'ultima precisazione: il tasso di mortalità in Puglia non è stato più alto rispetto al resto di Italia. La letalità è uguale a tutte le altre regioni, anche del Sud. Scontiamo leggermente, soprattutto nella prima fase, diversi casi di ultranovantenni, per i quali questa malattia ha un tasso di letalità molto alto».
In via prioritaria sono stati incrementati i posti letto di Terapia Intensiva per un numero complessivo pari a n. 276. Tale incremento ha previsto l'attribuzione dei posti letto non solo agli Ospedali individuati per il trattamento dei pazienti COVID, ma anche agli Ospedali insistenti sul territorio regionale (DEA di I Livello ed Ospedale di Base), al fine di potenziare l'attività chirurgica di "elezione". Inoltre, sono stati individuati 285 posti letto di area medica in terapia semi-intensiva, allocati prevalentemente in Ospedali dedicati al trattamento dei pazienti COVID.
Prima dell'emergenza Covid la Puglia aveva 304 posti di terapia intensiva per complessive 32 unità operative, 5 unità in più rispetto a quelle previste dal DM70. Oggi, con l'incremento di 276 posti letto attiviamo a un totale di 580 posti di rianimazione.
I 285 posti letto di semi intensiva saranno impegnati in un doppio utilizzo: posti letto di area medica che all'occorrenza verranno trasformati in semi-intensiva.
Si è provveduto a riorganizzare la rete emergenza-urgenza ospedaliera. Con particolare riferimento ai DEA di II e I livello dovranno essere riorganizzati e ristrutturati i Pronto Soccorso con l'obiettivo prioritario di separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi che garantiscano i criteri di separazione e sicurezza. Il tempo di permanenza in attesa di ricovero deve essere ridotto al minimo, anche in considerazione alle esigenze di distanziamento tra i pazienti durante le procedure diagnostico-terapeutiche, al fine di evitare il sovraffollamento e di non provocare rallentamento o ritardi della gestione della fase preospedaliera del soccorso sanitario. Deve essere garantita la separazione dei percorsi rendendola definitiva. In Pronto Soccorso devono essere previsti ambienti per l'isolamento e il biocontenimento dei pazienti, con sale appositamente dedicate, anche in ambito pediatrico.
Infine, è stato previsto il potenziamento della rete ospedaliera, incrementando di altri 1255 posti letto per acuti, riabilitazione e lungodegenza, fino al raggiungimento dello standard massimo previsto dal D.M. n. 70/2015. Si intende raggiungere lo standard massimo ministeriale, incrementando ulteriormente i posti letto già programmati con il Regolamento regionale n. 23/2019, così come di seguito riportato:
n. 474 posti letto di acuzie;
n. 123 posti letto di riabilitazione;
n. 658 posti letto di lungodegenza
Si procederà con successivo provvedimento di Giunta regionale all'attribuzione dei posti letto per singola struttura (pubblica o privata accreditata), privilegiando una programmazione per Area Vasta.