Potature non ortodosse: la denuncia e la proposta dell'Associazione Amici dell'Ambiente

Il presidente Giovanni Volpicella ha già incontrato l'ing. Cesare Trematore a capo dell'Ufficio Tecnico comunale

mercoledì 14 novembre 2018
A cura di Gianluca Battista
Denunciare ed interloquire con le istituzioni. È quanto fa da anni sul territorio giovinazzese l'Associazione Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna guidata dal presidente Giovanni Volpicella.

LA DENUNCIA - In questo caso a finire sotto la loro lente di ingrandimento sono state le potature degli alberi in diverse zone della città, forse, asseriscono dall'Associazione, non esattamente realizzate con conoscenze adeguate, spesso frutto di trasmissione di saperi decisamente artigianale.
Così Giovanni Volpicella ed i suoi consociati hanno scritto al dirigente del settore Ambiente del Comune di Giovinazzo, ingegner Cesare Trematore, per proporre soluzioni oltre che per denunciare l'accaduto.
Scorrendo la missiva si legge «Le piante erbacee, marine e terrestri, e gli alberi sono i depuratori dell'inquinamento perché assorbono l'anidride carbonica e la trasformano in ossigeno e vapore acqueo. Da qui, la necessità di proteggere i pochi alberi ancora presenti nell'abitato ed aumentare le superfici erbacee ed arboree del territorio per ridurre l'eccesso di CO2, e contribuire all'abbassamento della temperatura terrestre».
L'Associazione Amici dell'Ambiente insiste nella missiva sulla tutela degli alberi in città ricordando come da diversi anni «pseudo-potatori effettuano la potatura dell'intera chioma, tecnica estremamente dannosa per la vita degli alberi». Questo trattamento, si legge, li «stressa enormemente e per nutrirsi sono costretti a far crescere polloni alla base dell'albero e succhioni sul tronco per assorbire attraverso le foglie anidride carbonica».
Insomma, per Volpicella ed i suoi vi sarebbero azioni svolte da «incapaci (testuali parole, ndr)» che danneggiano notevolmente il verde a Giovinazzo, facendo sì che i costi per la collettività siano «di gran lunga maggiori perché alle spese di potatura selvaggia e l'eliminazione di polloni e succhioni, si aggiungono i costi di espianto e di acquisto di nuovi alberi». Ed oltre a questo c'è anche la beffa dell'innalzamento della temperatura terrestre per la mancata depurazione da anidride carbonica.
Un centinaio sarebbero, secondo la denuncia, gli alberi tagliati tra via De Gasperi, via Marconi, via Bitonto ed altre arterie cittadine, alberi poi sostituiti con arbusti spontanei coltivati ad alberi.

IL CONFRONTO E LA PROPOSTA - Nelle scorse settimane una delegazione degli Amici dell'Ambiente è stata ricevuta a Palazzo di Città dall'ing. Cesare Trematore, che si è reso disponibile non solo al confronto, ma anche ad intercettare proposte dagli esperti. E così l'Associazione (come si evince dalla lettera) ha suggerito «di piantare veri alberi e tra questi il Leccio, che depura e produce più ossigeno degli altri» ed appartiene alla macchia mediterranea; di «commissionare la potatura ad arboricoltori specialisti in piante ornamentali»; di «collocare negli spazi interni alla stazione ferroviaria la velostazione» già finanziata con fondi regionali, per lasciare spazio in piazza Stallone alla vegetazione. Ipotesi questa tuttavia difficilmente accoglibile visto ormai l'iter abbondantemente avviato.

Per tutti questi motivi, l'Associazione Amici dell'Ambiente, della Flora e della Fauna si riserva di agire in ogni competente sede, per i danni derivati da condotte lesive del patrimonio naturalistico pubblico.

GUIDA ALLE FOTO - Per meglio comprendere la serie di scatti che vi proponiamo, vi invitiamo a leggere la guida seguente

1. Capitozzatura della chioma del falso pepe (Schinus molle) vicino al ponte per Terlizzi; 2. Il falso pepe per sopravvivere getta polloni e succhioni con cui assorbono i nutrimenti; 3 – 4. Alberi di pino di piazzetta Stallone destinati a morire per l'eccessiva potatura della chioma; 5. Potatura della magnolia arbustiva vicino al ponte per Terlizzi; 6. L'oleandro eccessivamente potato ha fatto crescere i succhioni; 7. albero capitozzato che non si è ripreso; 8. Albero eccessivamente potato morto dopo pochi anni;

8. Succhioni cresciuti sull'arbero di oleandro tagliati per un fatto estetico; 9. Falso pepe capitozzato vicino al ponte per Terlizzi; 10. L'albero di quercia vicino alla Farmacia Del Prete eccessivamente potato per sopravvivere ha fatto crescere i succhioni sui tronco; 11. Capitozzatura della chioma del falso pepe (Schinus molle) vicino al ponte per Terlizzi; 12-13-14. Foglie di albero in vegetazione tagliati; capitozzatura degli alberi di tiglio (via Toselli) e falso pepe ponte per Terlizzi; 16. Albero di Leccio di trecento anni esistente a Vico del Gargano Foggia.




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