Possibile chiusura ospedale "Sarcone": interviene anche Depalma
Il Sindaco: «Fitto forse aveva visto giusto ed Emiliano ha le idee chiare»
domenica 21 febbraio 2016
9.14
Non ha lasciato indifferenti neanche i giovinazzesi la notizia, trapelata 48 ore fa, di una chiusura dell'Ospedale "Michele Sarcone" di Terlizzi, nell'ambito di un Piano di riordino della Sanità pugliese prevista dal governo regionale guidato da Michele Emiliano.
In un altro articolo, presente sul portale, vi ricordiamo quanto già espresso dal primo cittadino di Terlizzi, Ninni Gemmato, mentre per Giovinazzo ha parlato Tommaso Depalma. Il "Sarcone", infatti, insieme al "don Tonino Bello" di Molfetta, rappresenta un punto di riferimento sanitario importante per la nostra cittadina. Depalma ci ha detto che a suo avviso «bisogna ragionare su tre piani distinti. In primis credo che forse, circa 12 anni fa, Raffaele Fitto ci aveva visto giusto, avendo l'idea di razionalizzare le risorse».
«Così non è stato e credo, ed è questo il secondo piano del mio ragionamento, che Emiliano abbia le idee chiare e stia agendo senza ipocrisie di sorta. Se ci sarà bisogno di fare sacrifici - ha poi aggiunto - è giusto farli, affinché le strutture che resteranno in piedi siano capaci di offrire servizi qualitativamente migliori».
Riflettendo sulla situazione e sulle dichiarazioni del suo omologo terlizzese ha poi precisato: «Anche io vorrei che non fosse tagliato nulla e che il "Sarcone" sopravviva. Ma deve farlo avendo pari dignità rispetto ad altri nosocomi pugliesi. Ecco - ha poi specificato -, questo è il terzo livello del mio ragionamento: la cattiva gestione delle risorse pubbliche in ambito sanitario in Puglia è ormai sotto gli occhi di tutti, grazie a personaggi sbagliati messi nelle stanze dei bottoni. Si è voluto - ha poi concluso - far sopravvivere strutture a tutti i costi, magari ristrutturandole, quando già si sapeva che poi sarebbero state chiuse perché era impossibile sopportarne i costi».
Da questo punto di vista, non sono mancate, in questi giorni, alcune stoccate di Michele Emiliano a Nichi Vendola ed alla sua gestione del'intera Sanità regionale. La questione "Sarcone", così come quella degli ospedali di Canosa di Puglia, Trani e Triggiano, solo per citare gli ospedali che sembrerebbero essere finiti nella "black list", terrà banco in tutto il circondario, almeno fino a quando la Regione Puglia non ufficializzerà le sue scelte.
In un altro articolo, presente sul portale, vi ricordiamo quanto già espresso dal primo cittadino di Terlizzi, Ninni Gemmato, mentre per Giovinazzo ha parlato Tommaso Depalma. Il "Sarcone", infatti, insieme al "don Tonino Bello" di Molfetta, rappresenta un punto di riferimento sanitario importante per la nostra cittadina. Depalma ci ha detto che a suo avviso «bisogna ragionare su tre piani distinti. In primis credo che forse, circa 12 anni fa, Raffaele Fitto ci aveva visto giusto, avendo l'idea di razionalizzare le risorse».
«Così non è stato e credo, ed è questo il secondo piano del mio ragionamento, che Emiliano abbia le idee chiare e stia agendo senza ipocrisie di sorta. Se ci sarà bisogno di fare sacrifici - ha poi aggiunto - è giusto farli, affinché le strutture che resteranno in piedi siano capaci di offrire servizi qualitativamente migliori».
Riflettendo sulla situazione e sulle dichiarazioni del suo omologo terlizzese ha poi precisato: «Anche io vorrei che non fosse tagliato nulla e che il "Sarcone" sopravviva. Ma deve farlo avendo pari dignità rispetto ad altri nosocomi pugliesi. Ecco - ha poi specificato -, questo è il terzo livello del mio ragionamento: la cattiva gestione delle risorse pubbliche in ambito sanitario in Puglia è ormai sotto gli occhi di tutti, grazie a personaggi sbagliati messi nelle stanze dei bottoni. Si è voluto - ha poi concluso - far sopravvivere strutture a tutti i costi, magari ristrutturandole, quando già si sapeva che poi sarebbero state chiuse perché era impossibile sopportarne i costi».
Da questo punto di vista, non sono mancate, in questi giorni, alcune stoccate di Michele Emiliano a Nichi Vendola ed alla sua gestione del'intera Sanità regionale. La questione "Sarcone", così come quella degli ospedali di Canosa di Puglia, Trani e Triggiano, solo per citare gli ospedali che sembrerebbero essere finiti nella "black list", terrà banco in tutto il circondario, almeno fino a quando la Regione Puglia non ufficializzerà le sue scelte.