Popolo della Famiglia: «Difesa maternità e vita salvano la nostra terra»
Quatela, candidato alla Camera: «Da noi soluzioni concrete»
venerdì 2 marzo 2018
È notizia di qualche giorno da l'abbandono di un piccolo neonato a Monopoli nella "Culla della vita", versione contemporanea della antica ruota degli esposti, riattivata nello scorso dicembre nel convento di San Francesco Di Paola. Questo gesto ambivalente, è un segnale di speranza, ma con una forte vena di tristezza al tempo stesso.
«Il Popolo della Famiglia ha delle soluzioni concrete e realmente attive da tempo sul territorio. Un esempio importante è la collaborazione a doppio filo in Puglia con Comitato Progetto Uomo, utile proprio ad evitare situazioni come queste ed a promuovere la cultura della vita e della famiglia attraverso iniziative rivolte principalmente alle nuove generazioni; nel nostro Centro giungono mamme in difficoltà ''temporanea'' per la perdita del lavoro o per una situazione contingente, come può essere anche la nascita di un figlio non ''programmato''. Altre volte, invece, ci sono state presentate situazioni di disagio permanente dovuto o a un abbandono della madre e del figlio da parte del marito e più spesso da parte del convivente o alla precarietà continua di un lavoro non qualificato e poco redditizio o allo stato di inoccupazione permanente o alla detenzione del coniuge-padre. Insomma, attraverso lo sportello di ascolto siamo a contatto con un'umanità sofferente, non raramente incapace di autogestirsi e alcune volte ''abusata'' per la sua semplicità.
Con l'andare del tempo abbiamo compreso che, nelle situazioni più drammatiche, quel che conta è la vicinanza, la prossimità: sapere che ogni volta al Centro d'Aiuto è possibile trovare qualcuno con cui incontrarsi, cui confidare i propri accadimenti, un volto amico cui rivolgersi è di grande sostegno per le donne che si recano da noi. Non mancano ovviamente aiuti tangibili come abbigliamento pre-maman, l'occorrente per il parto in ospedale, e così via, ma si può dire che in molti casi siano secondari all'aspetto di vicinanza».
Così Nicola Francesco Quatela (in foto) membro di Comitato Progetto Uomo per il Nord Barese e candidato per il Popolo della Famiglia nel Collegio uninominale che comprende anche Giovinazzo.
«Il Popolo della Famiglia ha delle soluzioni concrete e realmente attive da tempo sul territorio. Un esempio importante è la collaborazione a doppio filo in Puglia con Comitato Progetto Uomo, utile proprio ad evitare situazioni come queste ed a promuovere la cultura della vita e della famiglia attraverso iniziative rivolte principalmente alle nuove generazioni; nel nostro Centro giungono mamme in difficoltà ''temporanea'' per la perdita del lavoro o per una situazione contingente, come può essere anche la nascita di un figlio non ''programmato''. Altre volte, invece, ci sono state presentate situazioni di disagio permanente dovuto o a un abbandono della madre e del figlio da parte del marito e più spesso da parte del convivente o alla precarietà continua di un lavoro non qualificato e poco redditizio o allo stato di inoccupazione permanente o alla detenzione del coniuge-padre. Insomma, attraverso lo sportello di ascolto siamo a contatto con un'umanità sofferente, non raramente incapace di autogestirsi e alcune volte ''abusata'' per la sua semplicità.
Con l'andare del tempo abbiamo compreso che, nelle situazioni più drammatiche, quel che conta è la vicinanza, la prossimità: sapere che ogni volta al Centro d'Aiuto è possibile trovare qualcuno con cui incontrarsi, cui confidare i propri accadimenti, un volto amico cui rivolgersi è di grande sostegno per le donne che si recano da noi. Non mancano ovviamente aiuti tangibili come abbigliamento pre-maman, l'occorrente per il parto in ospedale, e così via, ma si può dire che in molti casi siano secondari all'aspetto di vicinanza».
Così Nicola Francesco Quatela (in foto) membro di Comitato Progetto Uomo per il Nord Barese e candidato per il Popolo della Famiglia nel Collegio uninominale che comprende anche Giovinazzo.