Ponente e rigenerazione urbana, interviene il Comitato "Per la Salute Pubblica"
Due note per spiegare le incongruenze dell'Amministrazione Depalma
lunedì 27 marzo 2017
Inaugurazione del nuovo Lungomare Marina Italiana e rigenerazione urbana, in particolar modo quella della cosiddetta maglia C2, nei pressi della località Cappella. Sono questi i due temi su cui è intervenuto il Comitato "Per la Salute Pubblica" in risposta a quanto paventato dall'Amministrazione comunale.
Andiamo per ordine. In una prima nota, il Comitato si era soffermato sul dopo-inaugurazione del lungomare di Ponente. In particolar modo, il portavoce Santo Restivo e gli altri membri hanno evidenziato come il Sindaco, Tommaso Depalma, non abbia ricordato i meriti dei tecnici che avevano avviato il processo di restyling di quel tratto costiero. «Le responsabilità toccano sempre agli altri. I meriti sempre i propri - evidenziano in rifermento ai passaggi del discorso pubblico tenuto dal primo cittadino -. Depalma ha avuto l'ardire e la faccia tosta di riraccontare il tutto a modo proprio. Senza ricordare una sola data, un nome, una firma. Il suo racconto è indistinto, parla di "transenne simbolo dell'andata all'inferno e ritorno". E racconta di una "andata frutto di sciatteria amministrativa, incapacità tecnica e appalti molto "particolari" (unica azienda partecipante con lo 0,24% di ribasso)". E di un "ritorno frutto di lavoro serio, determinato, passionale, competente.
Fatto di contratti rescissi dopo fatture e progetti irregolari. Fatto finalmente da dirigenti e funzionari degni di tal nome, da amministratori leali al loro dovere e al loro mandato e pronti a qualunque sacrificio pur di ridare ai cittadini quanto meritavano. Sottinteso al tutto è naturalmente il cambio di passo e direzione impresso dalla propria guida amministrativa», è la sottolineatura del Comitato.
Poi il passaggio chiave, che intende dare merito a chi all'epoca dei fatti raccontati da Depalma era ai vertici dell'Ufficio Tecnico Comunale: «Ma perché non fa il nome – ed è la seconda volta che glielo chiediamo, dopo il 18 febbraio scorso - del funzionario che scoprì nel luglio 2012 la fattura falsa e successivamente nel luglio -agosto 2013 le firme false sotto il progetto dei lavori del lungomare?
Funzionario che - spiegano dal Comitato - non esitò allora a inoltrare il tutto anche ad altri uffici e autorità, tra cui la Procura della Repubblica? Perché non fa nomi né cita date e atti precisi? E perché non spiega perché passarono anni e mesi prima che lui stesso, il Sindaco Depalma, ne facesse cenno ad un giornale cittadino o assumesse i provvedimenti di revoca o di rivalsa dovuti?
Non dire la verità su quegli atti - è la considerazione finale -, senza citarli per data, numero e firma, non citare lungimiranza e dirittura professionale e etica di quel funzionario, parlare in generale di "sciatteria amministrativa" e "incapacità tecnica" significa mentire alla città e gettare una macchia sull'intera macchina amministrativa del Comune».
Un altro argomento sta a cuore al Comitato "Per la Salute Pubblica" ed è quello delle rigenerazione urbana, oggetto di una recente tavola rotonda in Sala San Felice e che vede gli scriventi in netto dissenso con quanto prospettato sia dal Sindaco, Tommaso Depalma, sia dai tecnici intervenuti in quella occasione, tra cui l'Ing. Elio Sannicandro. «Promettono un piano di "rigenerazione" non solo delle ex Acciaierie e Ferriere Pugliesi, ma anche di "tutta la zona della maglia C2 (località Cappella)" - si rimarca nella nota -, insomma proprio la zona che, come "territorio costruito", per la loro incapacità a rispettare i tempi di adeguamento al PPTR, è finita sotto i vincoli della cosiddetta "Galasso". Senza nemmeno scusarsi per essere finiti fuori tempo massimo, si sono gonfiati le gote con il termine "rigenerazione"».
Poi gli interrogativi a raffica, che mettono in risalto le distanze tra quanto prospettato dagli amministratori e quanto invece potrebbe essere realmente realizzato, almeno secondo il Comitato "Per la Salute Pubblica": «Ma che significa "rigenerare" in quelle condizioni? Di che si tratta - si chiedono -? Quali e quanti altri permessi e autorizzazioni (Regione, Ministero) dovrà superare l'eventuale proposta? Finora non hanno spiegato o chiarito nulla. Vedremo cosa diranno in Consiglio comunale.
Assieme all'ARCA - sottolinea il Comitato - hanno promesso nuove case popolari. Ma se si vanno ad esaminare i bilanci dell'ARCA – e in particolare quelli per il triennio 2017-2019 – non vi si trova alcuna voce relativa a spese o investimenti in territorio di Giovinazzo. E allora - è la domanda legittima -? Come, quando, con quali risorse si faranno le promesse realizzazioni per centinaia di famiglie a Giovinazzo? È possibile indicarle - insistono -? O, come temiamo, si tratta di chiacchiera pre-elettorale?».
Domande incalzanti a cui lasciamo possibilità di replica.
Andiamo per ordine. In una prima nota, il Comitato si era soffermato sul dopo-inaugurazione del lungomare di Ponente. In particolar modo, il portavoce Santo Restivo e gli altri membri hanno evidenziato come il Sindaco, Tommaso Depalma, non abbia ricordato i meriti dei tecnici che avevano avviato il processo di restyling di quel tratto costiero. «Le responsabilità toccano sempre agli altri. I meriti sempre i propri - evidenziano in rifermento ai passaggi del discorso pubblico tenuto dal primo cittadino -. Depalma ha avuto l'ardire e la faccia tosta di riraccontare il tutto a modo proprio. Senza ricordare una sola data, un nome, una firma. Il suo racconto è indistinto, parla di "transenne simbolo dell'andata all'inferno e ritorno". E racconta di una "andata frutto di sciatteria amministrativa, incapacità tecnica e appalti molto "particolari" (unica azienda partecipante con lo 0,24% di ribasso)". E di un "ritorno frutto di lavoro serio, determinato, passionale, competente.
Fatto di contratti rescissi dopo fatture e progetti irregolari. Fatto finalmente da dirigenti e funzionari degni di tal nome, da amministratori leali al loro dovere e al loro mandato e pronti a qualunque sacrificio pur di ridare ai cittadini quanto meritavano. Sottinteso al tutto è naturalmente il cambio di passo e direzione impresso dalla propria guida amministrativa», è la sottolineatura del Comitato.
Poi il passaggio chiave, che intende dare merito a chi all'epoca dei fatti raccontati da Depalma era ai vertici dell'Ufficio Tecnico Comunale: «Ma perché non fa il nome – ed è la seconda volta che glielo chiediamo, dopo il 18 febbraio scorso - del funzionario che scoprì nel luglio 2012 la fattura falsa e successivamente nel luglio -agosto 2013 le firme false sotto il progetto dei lavori del lungomare?
Funzionario che - spiegano dal Comitato - non esitò allora a inoltrare il tutto anche ad altri uffici e autorità, tra cui la Procura della Repubblica? Perché non fa nomi né cita date e atti precisi? E perché non spiega perché passarono anni e mesi prima che lui stesso, il Sindaco Depalma, ne facesse cenno ad un giornale cittadino o assumesse i provvedimenti di revoca o di rivalsa dovuti?
Non dire la verità su quegli atti - è la considerazione finale -, senza citarli per data, numero e firma, non citare lungimiranza e dirittura professionale e etica di quel funzionario, parlare in generale di "sciatteria amministrativa" e "incapacità tecnica" significa mentire alla città e gettare una macchia sull'intera macchina amministrativa del Comune».
Un altro argomento sta a cuore al Comitato "Per la Salute Pubblica" ed è quello delle rigenerazione urbana, oggetto di una recente tavola rotonda in Sala San Felice e che vede gli scriventi in netto dissenso con quanto prospettato sia dal Sindaco, Tommaso Depalma, sia dai tecnici intervenuti in quella occasione, tra cui l'Ing. Elio Sannicandro. «Promettono un piano di "rigenerazione" non solo delle ex Acciaierie e Ferriere Pugliesi, ma anche di "tutta la zona della maglia C2 (località Cappella)" - si rimarca nella nota -, insomma proprio la zona che, come "territorio costruito", per la loro incapacità a rispettare i tempi di adeguamento al PPTR, è finita sotto i vincoli della cosiddetta "Galasso". Senza nemmeno scusarsi per essere finiti fuori tempo massimo, si sono gonfiati le gote con il termine "rigenerazione"».
Poi gli interrogativi a raffica, che mettono in risalto le distanze tra quanto prospettato dagli amministratori e quanto invece potrebbe essere realmente realizzato, almeno secondo il Comitato "Per la Salute Pubblica": «Ma che significa "rigenerare" in quelle condizioni? Di che si tratta - si chiedono -? Quali e quanti altri permessi e autorizzazioni (Regione, Ministero) dovrà superare l'eventuale proposta? Finora non hanno spiegato o chiarito nulla. Vedremo cosa diranno in Consiglio comunale.
Assieme all'ARCA - sottolinea il Comitato - hanno promesso nuove case popolari. Ma se si vanno ad esaminare i bilanci dell'ARCA – e in particolare quelli per il triennio 2017-2019 – non vi si trova alcuna voce relativa a spese o investimenti in territorio di Giovinazzo. E allora - è la domanda legittima -? Come, quando, con quali risorse si faranno le promesse realizzazioni per centinaia di famiglie a Giovinazzo? È possibile indicarle - insistono -? O, come temiamo, si tratta di chiacchiera pre-elettorale?».
Domande incalzanti a cui lasciamo possibilità di replica.