Polemiche per la sua mostra a Molfetta. Nicola Giotti si difende e spiega
La nostra intervista al maestro pasticcere giovinazzese
martedì 30 aprile 2024
9.30
Tantissimi consensi e qualche polemica di troppo. La mostra "Via Lucis" del maestro pasticcere Nicola Giotti, andata in scena nelle scorse settimane al Torrione Passeri di Molfetta è stata visitata da centinaia di persone, molte provenienti da fuori regione, ed è oggettivamente stato un successo. Giotti ha disegnato sulle sue ormai celebri uova di cioccolato i simulacri della Settimana Santa di Molfetta, ma sono piovute alcune critiche della parte più conservatrice della città. L'evento, voluto dalla Fondazione Valente con il patrocinio del Comune, è stato organizzato da Confartigianato Bari-Bat-Brindisi e non ha lasciato indifferenti.
Abbiamo quindi sentito l'artista-pasticcere per alcune spiegazioni e per permettergli di far comprendere il suo messaggio.
Maestro Giotti, ci sono state polemiche e molti consensi a Molfetta per la sua mostra. Cosa sente di dire al riguardo?
Beh, che sono dispiaciuto per le prime e contento per i secondi.
Si spieghi meglio...
Cominciamo col dire che le mie Uova di cioccolato non sono legate ad una mera produzione nel periodo pasquale, bensì rappresentano tele dolci sulle quali realizzo dei dipinti con l'aerografo con la tecnica dell'aerografia indiretta speculare lucida, unica al mondo da me brevettata, sulla quale è stato scritto un libro, "Metamorfosi" (Chiriotti editore) depositato nell'Archivio di Stato di Palazzo Madama, a Roma, il 5 maggio del 2022. Da questa produzione si evince che da quando ho introdotto questa tecnica decorativa, le Uova sono stato strumento per celebrare il bello, qualcosa di grande e di importante. Di fatto sono state realizzate negli anni Uova per grandi eventi, per le Frecce Tricolori a Giovinazzo, Matera capitale europea della Cultura, o per personaggi del cinema noti come Elena Sofia Ricci premiata a Venezia, John Turturro cittadino onorario di Giovinazzo o per alcuni film girati in Puglia o per grandi eventi sportivi come il Giro d'Italia.
Quindi ci sta dicendo che anche la Settimana Santa molfettese è un grande evento, che comprende sì fede, ma fa parte del patrimonio culturale regionale e nazionale?
Lo spirito con cui è nata questa mostra è esattamente quello che lei ha illustrato nella domanda: volevamo celebrare lo straordinario patrimonio artistico e la grande fede che caratterizza la Settimana Santa a Molfetta. Quelle statue, l'intero corollario di riti, sono per me un enorme patrimonio che caratterizza fortemente Molfetta, uno dei patrimonio più specifici e caratterizzanti una comunità esistenti nella nostra regione.
Non un solo Uovo ma più Uova...
Esatto. Un omaggio in piena regola a questa grande tradizione, a questo patrimonio spirituale prima che artistico. Non un Uovo singolo ma un'intera mostra, prima volta in Italia, in una cornice suggestiva recuperata con merito quale Torrione Passeri.
Ha quindi qualcosa da dire ai suoi detrattori sui social network?
Alcuni penso non abbiano visitato la mostra, ad altri lascio il sacrosanto diritto di critica, ma vorrei rivolgermi ai custodi di quella tradizione secolare: questa mostra dovrebbe essere qualcosa di cui essere fieri perché omaggia quella grandiosa tradizione. Le Uova, pur essendo interamente edibili, in realtà sono concepite come opere d'arte e sono figlie di un lunghissimo processo di preparazione e di grande attenzione all'utilizzo dei materiali. Permettetemi poi di spiegare che io sono sin da piccolo credente e totalmente immerso nelle atmosfere della Passione, di cui coltivo in me il grande Mistero. Sono figlio delle responsabile, tutt'oggi, della vestizione della Pietà di Ruvo di Puglia ed in famiglia da sempre abbiamo grande rispetto per i valori che le manifestazioni della pietà popolare rappresentano. Nessuna blasfemia, anzi l'esatto contrario, tra l'altro apprezzatissimo da ambienti clericali.
Perché "Via Lucis"?
"Via Lucis" perché il fulcro del messaggio pasquale è la resurrezione a nuova vita. La vita che è via ed è incarnata dal Dio fattosi uomo. "Via Lucis" anche per il luogo in cui si è svolta la mostra, il Torrione Passeri. Per come è strutturato architettonicamente sembra un percorso iniziatico verso la luce, poiché la sala del piano inferiore, con volte a botte e lucernario e feritoie sul mare molfettese, a mio avviso celebrano la vita ed il continuo moto del mare è visto come acqua purificatrice, da cui rinascere. E poi la lucentezza delle Uova, secondo la mia tecnica, esprime visivamente quanto azzeccato possa essere quel titolo.
Quindi polemica chiusa?
Non c'è mai stata polemica da parte mia, ho ascoltato e letto tutti con attenzione come deve fare un artista umile. Ho bisogno di imparare sempre e cogliere spunti. Però ricordo a tutti che immagini sacre erano state già dipinte da me, vedasi l'Uovo con San Nicola donato per i festeggiamenti baresi o l'omaggio al nostro pastore indimenticato, don Tonino Bello, donato a Papa Francesco in occasione della sua storica visita a Molfetta. Basta dunque polemiche, evviva l'arte in ogni sua forma ed evviva l'immenso patrimonio artistico e spirituale di cui i molfettesi sono custodi.
Abbiamo quindi sentito l'artista-pasticcere per alcune spiegazioni e per permettergli di far comprendere il suo messaggio.
Maestro Giotti, ci sono state polemiche e molti consensi a Molfetta per la sua mostra. Cosa sente di dire al riguardo?
Beh, che sono dispiaciuto per le prime e contento per i secondi.
Si spieghi meglio...
Cominciamo col dire che le mie Uova di cioccolato non sono legate ad una mera produzione nel periodo pasquale, bensì rappresentano tele dolci sulle quali realizzo dei dipinti con l'aerografo con la tecnica dell'aerografia indiretta speculare lucida, unica al mondo da me brevettata, sulla quale è stato scritto un libro, "Metamorfosi" (Chiriotti editore) depositato nell'Archivio di Stato di Palazzo Madama, a Roma, il 5 maggio del 2022. Da questa produzione si evince che da quando ho introdotto questa tecnica decorativa, le Uova sono stato strumento per celebrare il bello, qualcosa di grande e di importante. Di fatto sono state realizzate negli anni Uova per grandi eventi, per le Frecce Tricolori a Giovinazzo, Matera capitale europea della Cultura, o per personaggi del cinema noti come Elena Sofia Ricci premiata a Venezia, John Turturro cittadino onorario di Giovinazzo o per alcuni film girati in Puglia o per grandi eventi sportivi come il Giro d'Italia.
Quindi ci sta dicendo che anche la Settimana Santa molfettese è un grande evento, che comprende sì fede, ma fa parte del patrimonio culturale regionale e nazionale?
Lo spirito con cui è nata questa mostra è esattamente quello che lei ha illustrato nella domanda: volevamo celebrare lo straordinario patrimonio artistico e la grande fede che caratterizza la Settimana Santa a Molfetta. Quelle statue, l'intero corollario di riti, sono per me un enorme patrimonio che caratterizza fortemente Molfetta, uno dei patrimonio più specifici e caratterizzanti una comunità esistenti nella nostra regione.
Non un solo Uovo ma più Uova...
Esatto. Un omaggio in piena regola a questa grande tradizione, a questo patrimonio spirituale prima che artistico. Non un Uovo singolo ma un'intera mostra, prima volta in Italia, in una cornice suggestiva recuperata con merito quale Torrione Passeri.
Ha quindi qualcosa da dire ai suoi detrattori sui social network?
Alcuni penso non abbiano visitato la mostra, ad altri lascio il sacrosanto diritto di critica, ma vorrei rivolgermi ai custodi di quella tradizione secolare: questa mostra dovrebbe essere qualcosa di cui essere fieri perché omaggia quella grandiosa tradizione. Le Uova, pur essendo interamente edibili, in realtà sono concepite come opere d'arte e sono figlie di un lunghissimo processo di preparazione e di grande attenzione all'utilizzo dei materiali. Permettetemi poi di spiegare che io sono sin da piccolo credente e totalmente immerso nelle atmosfere della Passione, di cui coltivo in me il grande Mistero. Sono figlio delle responsabile, tutt'oggi, della vestizione della Pietà di Ruvo di Puglia ed in famiglia da sempre abbiamo grande rispetto per i valori che le manifestazioni della pietà popolare rappresentano. Nessuna blasfemia, anzi l'esatto contrario, tra l'altro apprezzatissimo da ambienti clericali.
Perché "Via Lucis"?
"Via Lucis" perché il fulcro del messaggio pasquale è la resurrezione a nuova vita. La vita che è via ed è incarnata dal Dio fattosi uomo. "Via Lucis" anche per il luogo in cui si è svolta la mostra, il Torrione Passeri. Per come è strutturato architettonicamente sembra un percorso iniziatico verso la luce, poiché la sala del piano inferiore, con volte a botte e lucernario e feritoie sul mare molfettese, a mio avviso celebrano la vita ed il continuo moto del mare è visto come acqua purificatrice, da cui rinascere. E poi la lucentezza delle Uova, secondo la mia tecnica, esprime visivamente quanto azzeccato possa essere quel titolo.
Quindi polemica chiusa?
Non c'è mai stata polemica da parte mia, ho ascoltato e letto tutti con attenzione come deve fare un artista umile. Ho bisogno di imparare sempre e cogliere spunti. Però ricordo a tutti che immagini sacre erano state già dipinte da me, vedasi l'Uovo con San Nicola donato per i festeggiamenti baresi o l'omaggio al nostro pastore indimenticato, don Tonino Bello, donato a Papa Francesco in occasione della sua storica visita a Molfetta. Basta dunque polemiche, evviva l'arte in ogni sua forma ed evviva l'immenso patrimonio artistico e spirituale di cui i molfettesi sono custodi.