Pista ciclabile, interviene il PD

I Democratici lamentano la pericolosità della ex statale a cantiere aperto

mercoledì 25 novembre 2015 10.23
A cura di Gianluca Battista
È innegabile che l'apertura del cantiere per la creazione di una pista ciclabile, sulla ex strada statale 16 Adriatica verso il capoluogo, sia al centro del dibattito cittadino in questi giorni.

Lo fa presente il Partito Democratico in una missiva, che segue uno scambio di opinioni (per la verità molto garbato) tra il Segretario, Michele Delle Fontane, ed il Sindaco, Tommaso Depalma.

La preoccupazione di molti cittadini, sposata dai Democratici, riguarda la sicurezza della strada fin quando dureranno i lavori. Il PD «è favorevole al progetto di mobilità sostenuta, messa in atto dalla Città Metropolitana. Non a caso - scrivono - questo progetto era già previsto dalla passata Amministrazione targata PD».

Tommaso Depalma ed i suoi, secondo i Dem, dovrebbero però «cogliere una serie di problemi riguardo l'impatto che questa opera» può avere sui cittadini. Ma, sempre secondo la Segreteria cittadina, nulla di tutto questo è stato posto in evidenza con scelte definite «scellerate». In particolare, i Democratici ritengono pericoloso il restringimento delle due carreggiate, consentito dal Codice della Strada, ma non per questo meno inquietante per chi percorre quell'arteria verso Santo Spirito.

«In effetti, non è prevista da alcuna norma una larghezza minima della carreggiata per le strade a doppio senso di circolazione - è la precisazione - ma è l'Ente proprietario della strada (il Comune)» ad essere «competente in materia». In sostanza, dicono dal Partito Democratico, se le nuove carreggiate per le auto misurano 2,56 metri, questo fattore può determinare gravi conseguenze, soprattutto quando a transitare sono i pullman delle linee extraurbane, costretti ad invadere, loro malgrado, la carreggiata opposta. Una situazione non da poco, che abbiamo anche noi constatato percorrendo quell'arteria.

Inoltre, secondo i Democratici, sarebbero anche penalizzati coloro i quali posseggono proprietà da quella parte della strada: «Una attenta Amministrazione - sottolineano i piddini - avrebbe dovuto considerare anche il contesto territoriale dove posizionare una ciclabile, per avere una maggiore fruibilità e sicurezza per l'utenza. Condizione, questa, elusa totalmente da questa superficiale Amministrazione, visto che la ciclabile proveniente dal lungomare di Levante (ristorante Toruccio per intenderci) non si raccorderà con la ciclabile in questione, come logicamente sarebbe dovuto avvenire, ma ci sarà bisogno inevitabilmente di un primo attraversamento di strada, in un punto altamente pericoloso (curva prossimità ex sala La Stella), visto che la stessa è costruita sul lato opposto al mare».

Da Palazzo di Città, a tale riguardo, ci hanno fatto sapere che non poteva essere diversamente a rigore di legge. Il Partito Democratico insiste e sottolinea: «Chi in estate vorrà usufruire degli accessi al mare, dovrà, per forza di cose, attraversare per la seconda volta la strada, con tutti i pericoli derivanti. Pericoli questi, che, se sollevati ed evidenziati prima della costruzione di un'opera, che resterà in eredità, potrebbero configurare una responsabilità morale dell'Amministrazione» in caso di sinistri.

Fatti i dovuti scongiuri, l'interrogativo resta: perché non prendere provvedimenti che assicurino sicurezza maggiore su quel tratto di strada prima che l'opera sia finita?

La riposta la lasciamo agli amministratori, con una ulteriore precisazione arrivata dal Sindaco e di cui vi dobbiamo dar conto per completezza: nell'opera completa è previsto un robusto implemento dell'illuminazione pubblica ed una riduzione drastica del limite di velocità. In sostanza, nell'idea di Depalma e dei suoi, quella diverrebbe una strada panoramica, magari con autovelox (lo ha ribadito in un post su Facebook lo stesso primo cittadino) per prevenire situazioni spiacevoli.

Questo a lavori terminati. Occorre adesso, però, a cantiere aperto, soprattutto di sera, trovare una soluzione rapida che risolva un problema di sicurezza sentito da tanti pendolari e che nulla ha a che vedere con il legittimo gioco delle parti costruito dalla politica locale.