Piogge forti e bombe d'acqua: gli agricoltori sono in ginocchio
Maggio nerissimo per la campagna: +461,88 delle precipitazioni rispetto a maggio 2015
venerdì 17 giugno 2016
Drammatici gli effetti sui campi delle piogge torrenziali che hanno a più riprese colpito la Puglia fino a qualche giorno fa con un +461,88 delle precipitazioni rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. A differenza del maggio 2015, considerato uno dei più caldi di tutti i tempi, dal 9 maggio 2016 fino al 5 giugno 2016 sono caduti 4.207,8 millimetri di pioggia (dati AssoCoDiPuglia), contro i 911 millimetri dello stesso periodo dell'anno scorso.
«Devastanti gli effetti in campagna - dice il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - con il caso emblematico delle ciliegie in provincia di Bari, una produzione andata letteralmente in fumo a causa di alluvioni e grandinate. Non è certamente andata meglio agli asparagi e ai vigneti in provincia di Foggia, colpiti da nubifragi e per tre volte da grandinate di intensità sempre maggiore. Per questo i campi avranno bisogno di ulteriori lavorazioni, molti dovranno essere riseminati, con incisiva perdita di prodotto e con aumento dei costi dovuti all'acquisto di piantine o sementi, ulteriori giorni di lavoro necessari, e con utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante».
In alcune aree anche il grano è stato danneggiato da pioggia e grandine. Uno dei fenomeni più frequenti è la slavatura, tecnicamente la perdita di colore e brillantezza della superficie del chicco che spesso diviene più ruvida.
«I continui sbalzi termici – denuncia il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - non giovano certamente al settore agricolo. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. È stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e dai parassiti e per il supporto alle scelte operative aziendali».
«In questo contesto - conclude - è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali. Di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili diventa sempre più importante il crescente ricorso all'assicurazione quale strumento per la migliore gestione del rischio».
«Devastanti gli effetti in campagna - dice il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - con il caso emblematico delle ciliegie in provincia di Bari, una produzione andata letteralmente in fumo a causa di alluvioni e grandinate. Non è certamente andata meglio agli asparagi e ai vigneti in provincia di Foggia, colpiti da nubifragi e per tre volte da grandinate di intensità sempre maggiore. Per questo i campi avranno bisogno di ulteriori lavorazioni, molti dovranno essere riseminati, con incisiva perdita di prodotto e con aumento dei costi dovuti all'acquisto di piantine o sementi, ulteriori giorni di lavoro necessari, e con utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante».
In alcune aree anche il grano è stato danneggiato da pioggia e grandine. Uno dei fenomeni più frequenti è la slavatura, tecnicamente la perdita di colore e brillantezza della superficie del chicco che spesso diviene più ruvida.
«I continui sbalzi termici – denuncia il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - non giovano certamente al settore agricolo. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. È stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e dai parassiti e per il supporto alle scelte operative aziendali».
«In questo contesto - conclude - è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali. Di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili diventa sempre più importante il crescente ricorso all'assicurazione quale strumento per la migliore gestione del rischio».