Piazzetta Melone, residenti prigionieri: «Murati in casa da agosto»

Protestano alcuni condomini che chiedono interventi urgenti: «I lavori di ristrutturazione sono fermi da tre mesi. Sono tutti spariti»

lunedì 4 novembre 2024 17.10
A cura di Nicola Miccione
«Da mesi prigionieri in casa nostra».
Protestano i condomini del civico 3 di piazzetta monsignor Melone a Giovinazzo. A sentire i residenti, che abitano nelle case popolari di proprietà dell'Arca Puglia (l'ex Istituto Autonomo per le Case Popolari), «i lavori di ristrutturazione del palazzo, iniziati ad agosto, sono stati sospesi».

Alle spalle della chiesa di Sant'Agostino, infatti, ci sono i residui del cantiere, qualche calcinaccio e un cartello coi dati della Cila (la comunicazione di inizio lavori asseverata) risalente al 22 luglio scorso. I lavori, che prevedono un intervento di manutenzione straordinaria dei balconi, delle facciate e del lastrico solare, «sono iniziati ad agosto scorso, ma dopo qualche demolizione e intervento di messa in sicurezza - hanno raccontato gli abitanti della palazzina - sono stati sospesi».

A ridosso delle facciate esterne, però, sono rimaste le impalcature e i lavori sono stati lasciati a metà, fra muri fatiscenti, balconi impraticabili e tracce di umidità visibili ad occhio nudo. Sette sono le famiglie assegnatarie delle abitazioni che da ormai tre mesi stanno vivendo un vero e proprio incubo: è ben visibile, infatti, la condizione degli appartamenti popolari ed è palpabile anche la disperazione di chi ci vive e attende da anni un rapido intervento di manutenzione straordinaria.

Piazzetta Melone, residenti prigionieri: «Murati in casa da agosto»
Piazzetta Melone, residenti prigionieri: «Murati in casa da agosto»
Piazzetta Melone, residenti prigionieri: «Murati in casa da agosto»
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Piazzetta Melone, residenti prigionieri: «Murati in casa da agosto»
Piazzetta Melone, residenti prigionieri: «Murati in casa da agosto»

«Siamo molto preoccupati, non si può vivere così: i lavori di ristrutturazione sono iniziati, ma non sono mai terminati», si sfogano gli abitanti del civico 3. In effetti il loro stabile, costruito nel lontano 1978, cade a pezzi ed è ​danneggiata da macchie d'umidità sui muri: intonaco che si stacca dai soffitti, balconi insicuri e c'è chi deve dipingere le stanze due volte l'anno. Problemi che si amplificano quando piove: nelle case agli ultimi piani, per le infiltrazioni, scende acqua all'interno.

Gli abitanti chiedono all'Ente barese di riprendere al più presto i lavori di ristrutturazione dello stabile. «In estate hanno cominciato a rompere i pavimenti su tutti i balconi - hanno affermato alcuni inquilini -, poi si sono spostati sul terrazzo, infine, dopo numerose vicissitudini, sono letteralmente spariti: nelle nostre abitazioni ci sono bambini, anziani e persone malate che hanno difficoltà a deambulare. Risultato, da agosto viviamo in questo stato. E l'inverno bussa ormai alle porte».

Gli abitanti sono stanchi di false promesse, «in quanto cittadini abbiamo dei diritti che devono essere rispettati» e chiedono di «attivarsi per far sì che ripartano i lavori di riqualificazione degli alloggi popolari che versano in condizioni di degrado». L'augurio che è l'Arca Puglia si renda conto che una risposta serve. E presto.