Pesce non tracciato: sequestrate 9 tonnellate dalla Guardia Costiera

Intensa attività in Puglia: comminate sanzioni per 71mila euro, sequestrati anche 2.000 esemplari di ricci di mare

venerdì 26 giugno 2020
A cura di La Redazione
Un'intensa e capillare attività di controllo in materia di pesca è stata condotta nei giorni scorsi dagli uomini della Guardia Costiera di tutte le Capitanerie di Porto della Puglia a seguito della quale sono state sequestrate 9 tonnellate complessive di prodotto ittico e comminate sanzioni per 71mila euro.

I controlli e le ispezioni hanno riguardato esercizi commerciali al dettaglio e all'ingrosso e punti di sbarco del pescato, con la finalità di garantire la tutela dei consumatori attraverso la verifica della rintracciabilità dei prodotti, per la cui violazione sono state inflitte sanzioni per 23mila euro. Anche l'accertata violazione di norme in materia d'igiene ha portato alla contestazione di illeciti per 16mila euro, unitamente a 2 denunce all'Autorità Giudiziaria.

Rilevante anche l'attività repressiva della pesca e vendita di specie vietate. Sono stai infatti sequestrati circa 2.000 esemplari di ricci di mare di cui, come è noto, è vietata annualmente la pesca nei mesi di maggio e giugno. I divieti imposti dalle norme mirano, difatti, a tutelare preziose risorse ittiche che potrebbero essere a rischio di estinzione. Tra questa, appunto, il riccio di mare.

Il valore economico del riccio di mare è aumentato considerevolmente nel corso degli ultimi anni a seguito dell'innalzamento della domanda sul mercato e da questo ne è derivato un aumento considerevole delle catture. Per questo motivo la pesca del riccio è consentita solo nel rispetto della normativa vigente.