«Perché questi personaggi corrono a candidarsi "Per il bene del Paese"?»
Il Partito Marxista Leninista Italiano invita all'astensionismo anticapitalista per il socialismo
giovedì 25 maggio 2017
11.54
«In occasione delle elezioni comunali parziali del prossimo 11 giugno che si terranno anche a Giovinazzo, il Partito Marxista Leninista Italiano (P.M.L.I.) invita le elettrici e gli elettori ad astenersi disertando le urne, oppure annullando la scheda o lasciandola in bianco».
È quanto si legge in un comunicato stampa pervenuto in redazione da parte del partito politico italiano, comunista ed antirevisionista: «L'astensionismo è il voto degli sfruttati, degli oppressi, degli anticapitalisti, degli antifascisti, degli antimafiosi, degli antirazzisti e degli antiomofobi che vogliono delegittimare le istituzioni rappresentative borghesi e i loro partiti; che vogliono esprimere la volontà di far tabula rasa del vecchio mondo per creare un mondo nuovo.
È estremamente squallido e vergognoso - prosegue la nota - il mercato che è stato aperto per settimane, sotto gli occhi di tutti, alla ricerca di candidati con certi requisiti, e che ha visto passare da una sponda all'altra esponenti di un sistema elettorale borghese putrefatto e corrotto ormai fallito miseramente».
Poi l'ulteriore presa di posizione: «Sono scesi in campo centinaia di candidati raggruppati sotto varie liste. Il più grande imbroglio che offende la dignità dei lavoratori. In realtà la lista è solo una. È un unico listone. Infatti, la sera tutti d'accordo intorno ad uno o più nomi, il giorno dopo cambio della casacca, del vagone, dei nomi, delle liste e degli schieramenti.
Il P.M.L.I. vi invita a smascherare questo grande imbroglio, a conoscere meglio ogni candidato, a chiedervi perché oggi sono a braccetto personaggi che solo ieri sera erano fra loro "avversari", a scoprire quali possono essere davvero gli interessi che li hanno spinti a passare da una sponda all'altra, ad avere la faccia tosta di chiedere ancora voti senza dare nulla al Paese e al territorio.
Il P.M.L.I. - si legge ancora nella missiva del partito fondato a Firenze nel lontano 1977 e diretto da Giovanni Scuderi - vi invita a chiedervi perché questi personaggi corrono a candidarsi "Per il bene del Paese"?
Le Amministrazioni comunali, anche se dirette dai cosiddetti partiti di sinistra o con l'etichetta comunista, per la natura borghese e capitalista dei comuni non potranno mai fare gli interessi delle masse popolari. I fatti lo dimostrano ampiamente».
Quindi la spiegazione di come il partito vede il futuro, l'unico possibile: «Perché i comuni siano governati dal popolo e al servizio del popolo - si legge ancora - ci vuole il socialismo, che vuol dire abbattere l'economia e le istituzioni della classe dominante borghese e dare il potere al proletariato. Questo è la classe che produce l'intera ricchezza del Paese, l'unica classe capace di abolire lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la società divisa in classi, le disuguaglianze di genere e territoriali e le cause che generano le guerre imperialiste e il fascismo.
Per cambiare realmente le cose che non vanno, per combattere questa marcia e corrotta società borghese, per difendere i propri interessi di classe - è l'ulteriore sottolineatura -, occorre abbandonare le illusioni elettorali, parlamentari, governative, riformiste e pacifiste, usare l'astensionismo come un voto anticapitalista dato al P.M.L.I. e al socialismo, fare affidamento sulla lotta di classe.
Unirsi al P.M.L.I. e costruire le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta e la parità di genere, come contraltari delle istituzioni rappresentative borghesi, al servizio del capitalismo».
Infine un lungo pensiero rivolto agli elettori: «Chi pensa che astenendosi non cambia nulla e semmai favorisce una o l'altra parte - ammoniscono i marxisti-leninisti -, si sbaglia: astenendosi, si esprime comunque un voto contro questo sistema capitalista e borghese corrotto ed in particolare, non si diventa complici.
Chi va a votare e sceglie il cosiddetto male minore - è un ulteriore monito -, non cambia niente perché nell'una e nell'altra parte i sistemi, le logiche, gli interessi e le schifezze sono le stesse e quindi non si fa altro che sorreggere chi cerca solo potere personale e affari.
Con l'astensione si esprime, tra l'altro, il coraggio di delegittimare il capitalismo, il suo sistema, i suoi governi e i suoi partiti, tanti imbroglioni incalliti, impegnati a guadagnare solo una propria posizione che assicuri stipendi mensili, presidenze, affari, guadagni facili. Con l'astensionismo si esprime soprattutto un voto chiaro per il P.M.L.I. e il socialismo.
È possibile farla finita con queste porcherie - conclude la nota -, utilizzando l'arma dell'astensionismo, disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco alle elezioni comunali del prossimo 11 giugno».
È quanto si legge in un comunicato stampa pervenuto in redazione da parte del partito politico italiano, comunista ed antirevisionista: «L'astensionismo è il voto degli sfruttati, degli oppressi, degli anticapitalisti, degli antifascisti, degli antimafiosi, degli antirazzisti e degli antiomofobi che vogliono delegittimare le istituzioni rappresentative borghesi e i loro partiti; che vogliono esprimere la volontà di far tabula rasa del vecchio mondo per creare un mondo nuovo.
È estremamente squallido e vergognoso - prosegue la nota - il mercato che è stato aperto per settimane, sotto gli occhi di tutti, alla ricerca di candidati con certi requisiti, e che ha visto passare da una sponda all'altra esponenti di un sistema elettorale borghese putrefatto e corrotto ormai fallito miseramente».
Poi l'ulteriore presa di posizione: «Sono scesi in campo centinaia di candidati raggruppati sotto varie liste. Il più grande imbroglio che offende la dignità dei lavoratori. In realtà la lista è solo una. È un unico listone. Infatti, la sera tutti d'accordo intorno ad uno o più nomi, il giorno dopo cambio della casacca, del vagone, dei nomi, delle liste e degli schieramenti.
Il P.M.L.I. vi invita a smascherare questo grande imbroglio, a conoscere meglio ogni candidato, a chiedervi perché oggi sono a braccetto personaggi che solo ieri sera erano fra loro "avversari", a scoprire quali possono essere davvero gli interessi che li hanno spinti a passare da una sponda all'altra, ad avere la faccia tosta di chiedere ancora voti senza dare nulla al Paese e al territorio.
Il P.M.L.I. - si legge ancora nella missiva del partito fondato a Firenze nel lontano 1977 e diretto da Giovanni Scuderi - vi invita a chiedervi perché questi personaggi corrono a candidarsi "Per il bene del Paese"?
Le Amministrazioni comunali, anche se dirette dai cosiddetti partiti di sinistra o con l'etichetta comunista, per la natura borghese e capitalista dei comuni non potranno mai fare gli interessi delle masse popolari. I fatti lo dimostrano ampiamente».
Quindi la spiegazione di come il partito vede il futuro, l'unico possibile: «Perché i comuni siano governati dal popolo e al servizio del popolo - si legge ancora - ci vuole il socialismo, che vuol dire abbattere l'economia e le istituzioni della classe dominante borghese e dare il potere al proletariato. Questo è la classe che produce l'intera ricchezza del Paese, l'unica classe capace di abolire lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la società divisa in classi, le disuguaglianze di genere e territoriali e le cause che generano le guerre imperialiste e il fascismo.
Per cambiare realmente le cose che non vanno, per combattere questa marcia e corrotta società borghese, per difendere i propri interessi di classe - è l'ulteriore sottolineatura -, occorre abbandonare le illusioni elettorali, parlamentari, governative, riformiste e pacifiste, usare l'astensionismo come un voto anticapitalista dato al P.M.L.I. e al socialismo, fare affidamento sulla lotta di classe.
Unirsi al P.M.L.I. e costruire le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta e la parità di genere, come contraltari delle istituzioni rappresentative borghesi, al servizio del capitalismo».
Infine un lungo pensiero rivolto agli elettori: «Chi pensa che astenendosi non cambia nulla e semmai favorisce una o l'altra parte - ammoniscono i marxisti-leninisti -, si sbaglia: astenendosi, si esprime comunque un voto contro questo sistema capitalista e borghese corrotto ed in particolare, non si diventa complici.
Chi va a votare e sceglie il cosiddetto male minore - è un ulteriore monito -, non cambia niente perché nell'una e nell'altra parte i sistemi, le logiche, gli interessi e le schifezze sono le stesse e quindi non si fa altro che sorreggere chi cerca solo potere personale e affari.
Con l'astensione si esprime, tra l'altro, il coraggio di delegittimare il capitalismo, il suo sistema, i suoi governi e i suoi partiti, tanti imbroglioni incalliti, impegnati a guadagnare solo una propria posizione che assicuri stipendi mensili, presidenze, affari, guadagni facili. Con l'astensionismo si esprime soprattutto un voto chiaro per il P.M.L.I. e il socialismo.
È possibile farla finita con queste porcherie - conclude la nota -, utilizzando l'arma dell'astensionismo, disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco alle elezioni comunali del prossimo 11 giugno».