Per Vendola ci vuole un partito unitario di sinistra. Bavaro ci pensa
Tra i favorevoli anche Abbaticchio, Laforgia e Spaccavento
venerdì 16 ottobre 2020
13.05
Nichi Vendola alla ribalta. Bolle in pentola, infatti, un nuovo progetto, ossia quello di fondare un partito (l'ennesimo) che possa mettere d'accordo le varie correnti di una sinistra frammentata e logorata dalle tante scissioni avvenute nel tempo.
È quanto emerge in un'intervista rilasciata dallo stesso ex Governatore pugliese al Corriere del Mezzogiorno. «È tempo di far partire la barca: serve il partire, serve il partito», afferma Vendola, annunciando a Emiliano, neanche tanto velatamente, il germoglio di un intento politico spuntato dopo le elezioni regionali.
Tendenzialmente positive sono state le reazioni di diversi filoni della sinistra all'invito di ampio respiro avanzato nel complesso panorama della politica innanzitutto pugliese.
Appoggio incondizionato proviene da Nico Bavaro, segretario giovinazzese di Sinistra Italiana, l'attuale partito di Vendola. Per Bavaro i primi alleati sarebbero individuabili in Italia in Comune e in alcuni vecchi esponenti pentastellati, come Fioramonti e Lattanzio, con cui sarebbe fattibile impegnarsi in fronti comuni quali la giustizia sociale, la salvaguardia dell'ambiente, i diritti di genere, il futuro delle giovani generazioni.
Possibilista appare Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e promotore di Italia in Comune (che tra gli altri vede schierato anche Tommaso Depalma, primo cittadino di Giovinazzo e coordinatore a livello metropolitano), che non disdegna di sedere nell'avvenire a un eventuale tavolo di matrice vendoliana. «Siamo un movimento nato su base civica: per noi è difficile ragionare su un partito della sinistra (e aggiungo che anche il concetto di sinistra andrebbe rivisto). Detto ciò, se al centro della discussione si mette l'ambiente, la solidarietà, l'innovazione tecnologica, lo sviluppo, direi che la discussione è possibile».
Più cauto si mostra Michele Laforgia, leader dell'associazione La Giusta Causa, che racchiude varie anime delle sinistre locali, il quale nutre dei forti dubbi sulla concreta nascita di un altro partito. Tuttavia, non reprime la sua disponibilità se in un'ottica inclusiva si prendano in considerazione le peculiarità delle diverse realtà territoriali e istituzionali, proiettando così allo scambio di competenze ed esperienze.
Di visibile entusiasmo per una notizia che ha l'odore di una ventata di aria fresca, anche Felice Spaccavento, primo eletto nella lista Puglia Solidale e Verde. «Sento il bisogno di una casa che sia un contenitore delle istanze della sinistra moderata e sappia guardare ai movimenti, ai territori, alle associazioni».
È quanto emerge in un'intervista rilasciata dallo stesso ex Governatore pugliese al Corriere del Mezzogiorno. «È tempo di far partire la barca: serve il partire, serve il partito», afferma Vendola, annunciando a Emiliano, neanche tanto velatamente, il germoglio di un intento politico spuntato dopo le elezioni regionali.
Tendenzialmente positive sono state le reazioni di diversi filoni della sinistra all'invito di ampio respiro avanzato nel complesso panorama della politica innanzitutto pugliese.
Appoggio incondizionato proviene da Nico Bavaro, segretario giovinazzese di Sinistra Italiana, l'attuale partito di Vendola. Per Bavaro i primi alleati sarebbero individuabili in Italia in Comune e in alcuni vecchi esponenti pentastellati, come Fioramonti e Lattanzio, con cui sarebbe fattibile impegnarsi in fronti comuni quali la giustizia sociale, la salvaguardia dell'ambiente, i diritti di genere, il futuro delle giovani generazioni.
Possibilista appare Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e promotore di Italia in Comune (che tra gli altri vede schierato anche Tommaso Depalma, primo cittadino di Giovinazzo e coordinatore a livello metropolitano), che non disdegna di sedere nell'avvenire a un eventuale tavolo di matrice vendoliana. «Siamo un movimento nato su base civica: per noi è difficile ragionare su un partito della sinistra (e aggiungo che anche il concetto di sinistra andrebbe rivisto). Detto ciò, se al centro della discussione si mette l'ambiente, la solidarietà, l'innovazione tecnologica, lo sviluppo, direi che la discussione è possibile».
Più cauto si mostra Michele Laforgia, leader dell'associazione La Giusta Causa, che racchiude varie anime delle sinistre locali, il quale nutre dei forti dubbi sulla concreta nascita di un altro partito. Tuttavia, non reprime la sua disponibilità se in un'ottica inclusiva si prendano in considerazione le peculiarità delle diverse realtà territoriali e istituzionali, proiettando così allo scambio di competenze ed esperienze.
Di visibile entusiasmo per una notizia che ha l'odore di una ventata di aria fresca, anche Felice Spaccavento, primo eletto nella lista Puglia Solidale e Verde. «Sento il bisogno di una casa che sia un contenitore delle istanze della sinistra moderata e sappia guardare ai movimenti, ai territori, alle associazioni».