“Passato e presente", così Vincenzo e Dino Mottola hanno raccontato la Festa patronale
Inaugurata domenica 23 luglio la mostra fotografica nella cripta della Concattedrale di Giovinazzo
mercoledì 26 luglio 2023
Le suggestioni della festa patronale in onore di Maria SS. di Corsignano rivivono nella loro bellezza nella splendida mostra fotografica "Passato e presente: dedizione, tradizione e festeggiamenti", inaugurata nella Cripta della Concattedrale di Giovinazzo domenica 23 luglio.
La mostra, dedicata ad Angelo Stallone, devotissimo alla Madonna di Corsignano, morto nel 2022 mentre puliva la teca dell'icona, gode del patrocinio del Comune di Giovinazzo ed è tra gli eventi del cartellone dell'Estate Giovinazzese. Si potrà visitare sino al 6 agosto il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 19.30 alle ore 22.00; dal 10 al 27 agosto tutti i giorni dalle ore 19.30 alle ore 22.00.
Il sindaco Michele Sollecito, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, ha rimarcato l'alto valore artistico di un evento fortemente voluto dal suo esecutivo, dalla parrocchia Concattedrale guidata da don Andrea Azzollini e dal Comitato Feste Patronali.
LA MOSTRA
La mostra vuol portare avanti la tradizione dei Mottola, tramandatasi da padre in figlio, con due punti di vista fotografici diversi, cercando di mettere in luce le due professionalità artistiche di grande pregio per il nostro territorio. Le foto di Vincenzo Mottola sono state attinte dal suo archivio e ben rappresentano il suo sguardo "diverso" sulla vita della città di Giovinazzo a trecentosessanta gradi.
«Non v'è dubbio - spiega Giosafatte Mezzina nella sua presentazione della mostra che è una sorta di "personale" della famiglia Mottola - che nel variegato panorama delle arti, pur essendo arrivata tra le ultime, la fotografia si sia immediatamente affermata per la sua peculiarità che è quella di cogliere l'attimo, l'evento, il gesto, l'emozione delle infinite sfumature che la natura ci offre e che l'animo umano esprime. …Posso affermare, da semplice appassionato di arte, che alcuni degli scatti presenti nella mostra sono delle vere e proprie opere d'arte…».
Dal bianco e nero alle splendide stampe di Dino, il tempo di una comunità intera sembra essere scandito da quelle foto, documento vivo e testimonianza. Foto che val bene visitare, in tranquillità, godendosi ogni scatto.
COSÌ DINO MOTTOLA
Ecco cosa ci ha detto Dino Mottola subito dopo il vernissage dello scorso fine settimana.
«Nella mostra fotografica sulla festa patronale si possono ammirare una decina di foto di mio padre e sessanta foto mie, che colgono le espressioni dei portatori in riferimento al titolo "la dedizione". Infatti, ho cercato, con questi scatti, di cogliere l'espressività dei volti ed esaltare proprio quest'aspetto, lo sforzo dei portatori, la loro dedizione durante la processione nel passare nei punti più "difficili " delle vie del centro storico, quando si attraversano gli archi, le strade più strette o quando si esce dalla chiesa o si rientra e i portatori devono percorrere le scale. Ho cercato - ha continuato - altresì di dare delle inquadrature, dei punti di vista un po' fuori dal comune, provando a dare valore alla tradizione che va da Vincenzo a Dino Mottola.
Babbo ha fotografato la festa patronale da un punto di vista differente dal mio e questo emerge in tutta la sua forza. Oggi le tecnologie ci permettono di esaltare i particolari dei volti, la fede dei portatori verso la Madonna e credo questo aspetto sia primario nel mio studio.
Ci sono scatti inediti fatti al pontificale, quando l'edicola viene sistemata sul basamento per andare in processione, e anche le foto scattate durante l'anno del Covid, che ha seguito un percorso cittadino insolito con l'edicola posizionata in piazza».
Ed anche quello sarà tra qualche anno un eccezionale documento storico di un periodo buio che tuttavia ha fatto parte della nostra comunità.
La mostra, dedicata ad Angelo Stallone, devotissimo alla Madonna di Corsignano, morto nel 2022 mentre puliva la teca dell'icona, gode del patrocinio del Comune di Giovinazzo ed è tra gli eventi del cartellone dell'Estate Giovinazzese. Si potrà visitare sino al 6 agosto il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 19.30 alle ore 22.00; dal 10 al 27 agosto tutti i giorni dalle ore 19.30 alle ore 22.00.
Il sindaco Michele Sollecito, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, ha rimarcato l'alto valore artistico di un evento fortemente voluto dal suo esecutivo, dalla parrocchia Concattedrale guidata da don Andrea Azzollini e dal Comitato Feste Patronali.
LA MOSTRA
La mostra vuol portare avanti la tradizione dei Mottola, tramandatasi da padre in figlio, con due punti di vista fotografici diversi, cercando di mettere in luce le due professionalità artistiche di grande pregio per il nostro territorio. Le foto di Vincenzo Mottola sono state attinte dal suo archivio e ben rappresentano il suo sguardo "diverso" sulla vita della città di Giovinazzo a trecentosessanta gradi.
«Non v'è dubbio - spiega Giosafatte Mezzina nella sua presentazione della mostra che è una sorta di "personale" della famiglia Mottola - che nel variegato panorama delle arti, pur essendo arrivata tra le ultime, la fotografia si sia immediatamente affermata per la sua peculiarità che è quella di cogliere l'attimo, l'evento, il gesto, l'emozione delle infinite sfumature che la natura ci offre e che l'animo umano esprime. …Posso affermare, da semplice appassionato di arte, che alcuni degli scatti presenti nella mostra sono delle vere e proprie opere d'arte…».
Dal bianco e nero alle splendide stampe di Dino, il tempo di una comunità intera sembra essere scandito da quelle foto, documento vivo e testimonianza. Foto che val bene visitare, in tranquillità, godendosi ogni scatto.
COSÌ DINO MOTTOLA
Ecco cosa ci ha detto Dino Mottola subito dopo il vernissage dello scorso fine settimana.
«Nella mostra fotografica sulla festa patronale si possono ammirare una decina di foto di mio padre e sessanta foto mie, che colgono le espressioni dei portatori in riferimento al titolo "la dedizione". Infatti, ho cercato, con questi scatti, di cogliere l'espressività dei volti ed esaltare proprio quest'aspetto, lo sforzo dei portatori, la loro dedizione durante la processione nel passare nei punti più "difficili " delle vie del centro storico, quando si attraversano gli archi, le strade più strette o quando si esce dalla chiesa o si rientra e i portatori devono percorrere le scale. Ho cercato - ha continuato - altresì di dare delle inquadrature, dei punti di vista un po' fuori dal comune, provando a dare valore alla tradizione che va da Vincenzo a Dino Mottola.
Babbo ha fotografato la festa patronale da un punto di vista differente dal mio e questo emerge in tutta la sua forza. Oggi le tecnologie ci permettono di esaltare i particolari dei volti, la fede dei portatori verso la Madonna e credo questo aspetto sia primario nel mio studio.
Ci sono scatti inediti fatti al pontificale, quando l'edicola viene sistemata sul basamento per andare in processione, e anche le foto scattate durante l'anno del Covid, che ha seguito un percorso cittadino insolito con l'edicola posizionata in piazza».
Ed anche quello sarà tra qualche anno un eccezionale documento storico di un periodo buio che tuttavia ha fatto parte della nostra comunità.